10 luoghi da visitare in Liguria: cosa vedere, dal mare alla montagna

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Genova, 28/05/2021.

La Liguria è una regione di mare, conosciuta in tutto il mondo per i suoi borghi colorati e la sua riviera, per i suoi porticcioli e lungomare, per le sue spiagge e le sue calette. È una regione, però, che ha anche tanta storia alle spalle, che spesso nasconde segreti e leggende all’interno di paesini arroccati e rovine sperdute. La Liguria dunque non è soltanto mare, non è soltanto Genova e Cinque Terre. È una regione che ha quel qualcosa di più, che affascina proprio per la quantità di luoghi nascosti che sembrano non finire mai, anche e soprattutto per chi in Liguria è nato e vive. Abbiamo individuato qui 10 magnifici luoghi da vedere assolutamente in Liguria, tra arte, storia e natura; alcuni vi suoneranno già noti, altri saranno per voi ancora tutti da scoprire.

Apricale: cosa vedere

Nell’entroterra di Bordighera, a pochi chilometri dalla Riviera di Ponente, sorge Apricale, il piccolo borgo in pietra tra i più affascinanti d’Italia. Il suo nome deriva da apricus, soleggiato, e la sua posizione arroccata su una collina lo conferma. Camminando per il paese, ci si perde tra le viuzze in pietra per poi arrivare alla piazza principale chiamata Torracca, dove sorge la Chiesa della purificazione di Maria Vergine. Essa racchiude diversi stili, possiede un’originale struttura gotica, che è stata poi rivisitata secondo l’architettura barocca, e una facciata in stile neoromanico. Sul campanile spicca l’opera dell’artista Sergio Bianco, La forza della non gravità, con una bici che resta in equilibrio sul fianco del tetto, diventata ormai simbolo del paese. Vicino alla Chiesa, sorge anche il castello della Lucertola, costruito su uno sperone di roccia e sempre esposto al sole, oggi sede del Museo della storia di Apricale.

Badia di Tiglieto: itinerario e storia

Altro luogo nascosto nell’entroterra ligure è l’abbazia di Santa Maria alla Croce, più conosciuta come Badia di Tiglieto, situata all’interno dell’omonimo comune. Risalente al XII secolo, è il luogo che ha ospitato la prima comunità di monaci cistercensi in Italia. Oltre all’edificio, che al suo interno presenta decorazioni suggestive e imponenti colonne, sorprende la bellezza del paesaggio circostante, che è quello della val d’Orba. L’abbazia si trova infatti all’interno del Parco naturale regionale del Beigua, riconosciuto dall’Unesco come Global Geopark, e a pochi passi da un itinerario escursionistico ad anello, lungo il quale si incontrano boschi di conifere, radure e castagneti, oltre al fiume Orba e le sue gole.

Bussana Vecchia: cosa vedere

E in una frazione collinare del comune di Sanremo si incontra un villaggio artistico sorto sulle rovine di un borgo medievale abbandonato: Bussana Vecchia. Il paese infatti, a seguito di un violento terremoto nel 1887 che distrusse buona parte degli edifici, era stato evacuato e lasciato totalmente abbandonato fino agli anni Cinquanta. In quel periodo, alcuni artisti italiani e stranieri furono attratti dalla magia del luogo e cominciarono a ristrutturare gli edifici meno danneggiati. Il borgo è oggi diventato un vero e proprio villaggio degli artisti, caratterizzato da botteghe e opere di street art.

Casa Museo Jorn: arte ad Albissola Marina

La cittadina di Albissola Marina, in provincia di Savona, è diventata ormai da qualche anno un museo a cielo aperto e ospita opere di artisti nazionali e internazionali, all’interno del Museo Diffuso Albisola. Tra le varie sedi da visitare guadagna il primo posto la Casa Museo Jorn, acquistata dal pittore danese Asger Jorn negli anni ’50 e trasformata in luogo d’arte e cultura. Quando lo comprò, infatti, l’edificio era un rudere e il terreno intorno del tutto incolto; è stato grazie al suo lavoro che è avvenuta la metamorfosi: da luogo in stato di abbandono a insieme organico di spazio, forme e colori spontanei e vivaci. La Casa è ora galleria di dipinti murali, collage di ceramiche di ogni epoca, sculture in pietra e marmo all’aperto e il terreno un giardino affacciato sul mare, ricco di specie floreali ed essenze aromatiche, con tanto di orto, frutteto e vigna all’interno di fasce dai muretti colorati.

Cosa vedere a Porto Venere: grotta di Byron

Oltre per il fascino indiscusso delle case colorate dei pescatori, Portovenere è meta per turisti da tutto il mondo anche per la storia e le leggende che nasconde. A ovest della cittadina, sotto la chiesa di San Pietro e le mura del castello di Portovenere, si trova una cavità naturale dedicata a Lord Byron, poeta simbolo del Romanticismo inglese. Chiamata Grotta di Byron, si narra che fosse luogo di ispirazione e meditazione per il poeta maledetto e che sia stato il punto in cui arrivò dopo aver nuotato per ben 8 chilometri, con l’intento di raggiungere il suo amico poeta Shelley a Lerici. Si tratta di un luogo unico, a picco sul mare, da cui possono partire anche escursioni acquatiche e immersioni, dato l’ambiente sottomarino ricco di pesci e anemoni dai diversi colori.

Monastero di Valle Christi: spettacoli e storia

Tra i posti più pittoreschi dell’entroterra guadagna sicuramente un posto il Monastero di Santa Maria in Valle Christi, nella frazione di San Massimo (comune di Rapallo). Si tratta di un ex complesso monastico duecentesco, tra gli ultimi esempi di architettura gotica in Liguria; emergono in una valle verdeggiante le sue rovine: il campanile cuspidato, ancora intatto, gli archi gotici delle volte crollate, l’abside e il transetto. Il monastero fu fondato nel 1202 e diventò prima convento delle monache Cistercensi e poi delle Clarisse di Sant’Agostino; una volta sconsacrato a metà del Cinquecento, venne utilizzato ad uso abitativo e agricolo. Una leggenda racconta che una suora, innamoratasi di un pastore e rimasta incinta di lui, per punizione sia stata murata viva nel convento; molti affermano di aver sentito lamenti struggenti diffondersi nella campagna nelle notti senza luna. Oggi il Monastero ospita spettacoli teatrali e musicali estivi, organizzati dall’Associazione Valle Christi, offrendo uno scenario notturno gotico e decisamente suggestivo.

Abbazia di San Fruttuoso nel Parco Naturale del monte di Portofino

All’interno del Parco Naturale del monte di Portofino, incastonata in una piccola insenatura protetta da una torre cinquecentesca, sorge la celebre Abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte. La sua collocazione è ciò che la rende unica, essendo raggiungibile soltanto via mare o attraverso due sentieri panoramici, uno da San Rocco di Camogli e l’altro dalla baia di Portofino. Fu proprio l’inaccessibilità del luogo a renderlo il sito ideale per fondare la chiesa nell’VIII secolo; secondo la tradizione fu lo stesso martire Fruttuoso a scegliere la baia, apparendo in sogno al vescovo in fuga dalla Spagna che stava portando in salvo le sue reliquie. Nel Duecento la famiglia Doria modificò la struttura dell’Abbazia, costruendo il loggiato a trifore che la caratterizza, e vi trasferì il sepolcreto di famiglia. Nel 1983 donò l’intero complesso al Fondo Ambiente Italiano (FAI), che lì promuove concerti di musica classica e leggera. Sul fondale marino della baia è inoltre nascosto il Cristo degli abissi, celebre statua di bronzo osservabile grazie a immersioni guidate.

Chiesa di San Martino di Licciorno: la chiesa nel bosco

Un altro bene unico gestito dal Fai è la Chiesa di San Martino di Licciorno, nel comune di Borzonasca (frazione di Prato Sopralacroce). Vicino al punto in cui confluiscono i fiumi Penna e Borzone, in mezzo al bosco di lecci, si incontrano i ruderi dell’antica chiesa duecentesca. Svetta nel verde il campanile, sormontando i resti dell’abside e delle mura, di quella che è considerata la più antica parrocchia della valle. Una leggenda racconta che una donna, decisa a sfatare la credenza dei fuochi fatui, decise di passare una notte da sola all’interno del cimitero che prima circondava la chiesa; nel cuore della notte, sentendosi tirare la gonna da una tomba, non resse allo spavento e morì. A causa probabilmente dell’ubicazione difficile da raggiungere, l’abbazia venne chiusa al culto e abbandonata a metà dell’Ottocento ed è ora meta di curiosi ed escursionisti.

Tellaro: cosa vedere, dalla chiesa alla spiaggia

Tra i membri del Club dei Borghi più belli d’Italia potrete leggere il nome di Tellaro, paese sul mare nel comune di Lerici (La Spezia). Luogo amato da scrittori e poeti, ospitò artisti come D.H. Lawrence, Tomlinson e Mario Soldati. Quest’ultimo parlando di Tellaro scrisse: «È un posto che non si può attraversare. È un posto a cui si arriva. […] C’è un senso, unico, di calma e di chiusura» e lo definì «un nirvana tra mare e cielo, tre le rocce e la montagna verde». Inserito con i suoi colori all’interno del paesaggio circostante, si presenta anch’esso come un museo a cielo aperto, capolavoro di architettura sul mare, ricordando la struttura delle più famose Cinque Terre. Direttamente sul mare si trova la chiesa di San Giorgio, circondata dalle tipiche case liguri addossate le une alle altre. Anche questo piccolo borgo è avvolto da una leggenda: si racconta che Tellaro sia stata salvata nel Medioevo da un attacco dei saraceni grazie all’aiuto di un polpo gigante, che svegliò gli abitanti suonando le campane della chiesa.

Giardini botanici Hanbury: cosa vedere

Ultimo luogo che merita sicuramente di essere citato tra i posti da visitare in Liguria è quello che ospita i giardini botanici Hanbury, sul promontorio della Mortola (Comune di Ventimiglia). Occupando una superficie di 18 ettari, guadagnano la fama di uno dei giardini di acclimatazione più importanti d’Europa grazie alla dolcezza del clima che la posizione sul mare offre. Il paesaggio del giardino si avvicina molto a quello all’inglese, con vialetti rustici e romantici pergolati che danno sul mare. È stato grazie alla passione del viaggiatore inglese sir Thomas Hanbury che i giardini furono realizzati; egli acquistò prima il palazzo dei marchesi Orengo di Ventimiglia e poi il terreno circostante, con l’intenzione di trasformarlo in un immenso orto botanico. Tra le numerose specie lì coltivate ci sono agavi, aloe, eucalipti, euforbie, passiflore, agrumi, ma anche piante tropicali come banani, avocadi, Dovyalis. Oltre a un giardino profumato con rose e peonie, anche fontane, come La fontana del Drago, e il Mausoleo Moresco, tomba degli Hanbury. A seconda delle stagioni, sarà possibile scoprire le diverse fioriture del mese ed effettuare le visite guidate tra le numerose piante ornamentali, officinali e da frutto, grazie alla gestione dell’Università degli Studi di Genova.

Di Elisa Morando

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