Ristoranti aperti a cena in zona gialla: c'è l'ok del Cts. Toti: «Ora il via libera del Governo»

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Genova, 05/02/2021.

Quello dei ristoranti aperti anche a cena è uno dei temi più caldi. Con molte regioni passate a zona gialla lo scorso weekend (la Liguria è gialla dal 1° febbraio 2021), i ristoratori e i titolari dei locali chiedono l'apertura anche a cena. Ricordiamo che, nelle regioni di colore giallo, bar e ristoranti sono aperti fino alle ore 18. Poi asporto fino alle 22 (solo per chi ha una cucina e fa ristorazione) e consegne a domicilio senza limite di orario.

Nel frattempo, il Comitato tecnico scientifico ha dato l'ok per l’apertura serale dei ristoranti in zona gialla e a pranzo in zona arancione, anche se con alcune limitazioni per contenere la diffusione del contagio. Ad esempio l'obbligo per i clienti di indossare le mascherine ogni qual volta si trovino in piedi e non seduti al tavolo per consumare le pietanze, il metro di distanziamento tra i tavoli e la zona di passaggio e continua a l'obbligo del tetto massimo di 4 persone allo stesso tavolo se non conviventi. Inoltre, i ristoratori saranno obbligati a esporre il bollino che indichi la capienza massima del loro locale. Resta il nodo coprifuoco, che al momento scatta alle ore 22). È stata così accolta la richiesta inoltrata al ministero da Fipe di Confcommercio e dalla Fiapet di Confesercenti. Ora il Cts ha provveduto a redarre un nuovo protocollo, demandando la decisione al governo.

Sull'argomento è intervenuto anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, con un post sulla sua pagina facebook: "Ristoranti aperti la sera in zona gialla e a pranzo in zona arancione: è arrivato finalmente il parere favorevole del Comitato Tecnico Scientifico e speriamo che si possa partire al più presto. Lo avevamo chiesto più volte in Conferenza delle Regioni e siamo soddisfatti del risultato raggiunto".

Continua Toti: "La difficile situazione economica che stanno vivendo le nostre attività è stata anche oggetto dell’incontro con il Presidente incaricato Draghi, che ha ben compreso l’importanza di andare incontro ai lavoratori in difficoltà. Auspichiamo, quindi, che arrivi subito il via libera anche da parte del Governo perché permettere alle nostre attività di lavorare in sicurezza deve essere, insieme alla lotta al virus, una priorità assoluta per il Paese". Poi, però, è arrivata la smentita proprio dal Cts.

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