Giovedì 31 ottobre 2024 torna il tradizionale Ghost Tour di Halloween a Genova, organizzato dal Comune di Genova - Assessorato alle Tradizioni. Un tour attraverso le strade del centro storico, per scoprire una Genova mai vista, ricca di storie e leggende: un viaggio attraverso i suoi luoghi più nascosti e dal fascino insolito, segreti, racconti popolari, fantasmi e tesori della Genova antica.
Il progetto, con la regia del Comune di Genova, vede la partecipazione dei principali gruppi storici genovesi e di diverse realtà culturali e associative attive in città. 10 "Spiriti Guida" di Explora Genova accompagnano i partecipanti in un percorso sviluppato nelle nel dedalo dei caruggi del centro storico, ogni piazzetta interessata è caratterizzata dall'animazione di figuranti in costume storico e altri artisti e animatori. Si può anche partecipare in 'solitaria'.
Per il Ghost Tour di Halloween non occorre prenotare. La partenza del ghost tour è prevista alle 19 da piazza Matteotti (durata di circa 2.30 ore), dove i partecipanti sono smistati fra i var accompagnatori specializzati in leggende. Tutti i partecipanti possono scaricare la cartina online, dal 28 ottobre. Dalle ore 21 circa, piazza Matteotti si anima con l’esibizione musicale della Filarmonica di Pra' che, proprio il 31 ottobre, compie 150 anni di fondazione. Alle ore 22.30 circa, dopo la tappa finale con lo show dei mangiafuoco, la musica del dj-set di Robbi Rocca. Di seguito tutte le tappe del Ghost Tour 2024 di Halloween.
Tappe del Ghost Tour
1) Il Fuciliere della Cava - Piazza Santa Maria in Passione. Si narra che nel periodo dalla Rivoluzione Francese fino all’epoca mazziniana, nella zona della Cava si svolgevano le fucilazioni dei condannati a morte. La notte del 3 Novembre 1797; un fuciliere era di sentinella quando a un tratto vide una sagoma evanescente che avanzava minacciosa verso di lui. “Altolà o Sparo” disse il soldato! Ma la sagoma evanescente rispose: “non puoi uccidermi nuovamente l’hai già fatto ieri”! A cur di Flos Duellatorum.
2) A l'è cheito un-a bagascia in mà senza bagnase - Via frate Oliviero. Le prostitute di Morcento, affrontano quelle di Montalbano, per una vecchia ruggine sul furto di clientela. Ma la vecchia meretrice di Sottoripa le mette tutte al loro posto. "Storia di veleni, denaro e antichi Mestieri". A cura di Pro Loco Centro Antico.
3) Una Strega chiamata Caterina - Piazza Banchi. La strega Caterina, detta la Cagna Corsa, originaria di san Pietro di Novella in quel di Rapallo, è Condannata al rogo perche accusata dai villici di stregoneria. Nel settembre del 1630 fu inviata a Genova, per essere arsa viva in Piazza Banchi, luogo dove fu eretto il rogo. Si racconta che nel punto della piazza dove è sta eseguita la condanna, vi è una lastra di pietra che pare sprigioni calore anche d’inverno e che l’orologio, che fa bella vista sulla piazza, quando si guasta segna sempre le ore 12, ora in cui Caterina perse la vita. A cura del Gruppo Storico Sestrese con Lucia Vita.
4) Vittoria Firpo La Fattuciera del Borgo di Pre - Piazza Renato Negri. Vittoria Firpo era una giovane fanciulla del 1630 abitante nel Borgo di Pre. Accusata di aver esercitato le arti malefiche per far ritornare il marito infedele, fu incarcerata dalla Diocesi Genovese e processata per stregoneria. Vittoria ritenuta colpevole viene condannata a per un anno intera a digiunare il venerdì, a confessarsi una volta al mese e a recitare un rosario alla settimana. Una sorte assai più fortunata delle molte donne processate cinquant’anni prima nel Borgo di Triora. A cura di D&E Animation.
5) Il Fantasma di Branca Doria e la colonna macchiata di sangue - Piazza San Matteo. Branca Doria era un membro della famiglia genovese dei Doria, che compare nel canto XXXIII dell'Inferno di Dante Alighieri, nella Tolomea, dove sono puniti i traditori degli ospiti. La leggenda racconta che il fantasma di Branca Doria con le mani ancora sporche di sangue per i delitti commessi, vaga nei pressi della sua antica dimora. A cura di Tres Lunas.
6) Le Aventure di Jaime el Rico - Piazza delle Vigne. Giacomo Rimo, passato alla storia come Jacome o Jaime el Rico, è stato l'unico genovese, oltre a Colombo, che ha partecipato al primo viaggio di scoperta del Nuovo Mondo nel 1492. Conosciuto in Spagna ma pressoché ignorato a Genova, la sua vicenda terrena viene qui ripercorsa in questa notte dove tutto è possibile. A cura di Francesco Pittaluga con Gruppo Storico Sextum.
7) Barudda e Pipìa Realtà e Fantasia - Porticato del Carlo Felice. Come da un quadro o forse da un piccolissimo teatro, escono Barudda e Pipìa, due marionette nate dalla creatività di Luca Bixio nei primi anni del XIX secolo, nel teatrino di vico Santi, da lui stesso realizzato, che divenne in breve tempo uno di più rinomati di Genova. Uscendo, Barudda e Pipìa diventano due personaggi in carne e ossa, due vere e proprie maschere, un po’ dimenticate, ma che ora vogliono rinfrescare la memoria del pubblico, e dire qualcosa a Genova. A cura di Ivaldo Castellani, Eliano Calamaro con Gruppo Storico Voltri.
8) Che ti colga la Peste - Piazza del Ninfeo. Il 1600 fu, per Genova e il Genovesato, un momento terrificante, ove l’oscura signora mieteva vittime senza requiem alcuna. Persa nei ricordi più bui, la Morte Nera fu attribuita alle oscure trame delle ancelle del maligno, le quali nottetempo uscivano per diffondere l’oscuro morbo. Nel borgo di Cairo Montenotte furono accusate le sorelle Sofia e Maria Larghero e la loro Zia Zebellin, che abitavano nei boschi di Cianlazzo. A nulla valsero le suppliche, il loro destino era già segnato. Lo spirito di queste donne è sopravvissuto per ricordarci che nulla è come sembra e che, talvolta, le pozioni sono l'unico rimedio per salvarsi dall'inferno. A cura di Compagnia Shams Liberamente.
9) A Proposito del Testa di Maglio - Piazza Embriaci. Gli spettri delle antiche famiglie genovesi tornano in questa notte spettrale, per lamentarsi con la città e con i posteri, che le torri, che fecero grande la loro casata e la loro storia, non esistono più! Tra le torri ancora in piedi vi è quella dell’invidiato Testa di Maglio, motivo per cui sotto le sue antiche mura organizzano un sit in spettrale, per manifestare tutto il loro disappunto. A cura di Associazione Teatrale Armadillo.
10) I Conflitti de i Colombo - Chiostro di Sant'Andrea. L'eredità di Cristoforo Colombo fu contesa e causa di conflitti tra i reali di Spagna e il figlio prediletto del navigatore Ferdinando. Egli rivendica l' attribuzione della scoperta del Nuovo Mondo, l'eredità e gli onori competenti a suo padre il quale sarà richiamato dall' aldilà Cristoforo Colombo per porre fine all’inutile contesa. A cura del Gruppo Storico Corte Fieschi.
11) La Crosa du Diao - Largo San Giuseppe. Fino al 1774, data in cui la scure del boia, per ordine del senato, mise per sempre fine alla sua sinistra attività, il luogo veniva evitato dai bravi popolani perché si diceva fosse abitato da spettri, diavoli e da chissà quali altre creature infernali. Si scoprì in seguito che il demonio, così come gli spettri, non c’entrava nulla: vista la sua particolarità, il Bosco del Diavolo era il luogo ideale per riunioni segrete di malfattori, congiurati politici, associazioni segrete. Nel 1875, a cent’anni circa dal suo abbattimento, il luogo del bosco assunse la denominazione di largo San Giuseppe in devozione al Santo che fu eletto nel 1684 protettore della città. A cura dei Gruppi Storici Gatteschi e Viandanti.
12) Il Gobbo di Strada Nuova - Cortile di Palazzo Tursi. Liberamente tratto da Notre-Dame de Paris, una porta temporale accompagna gli spettator nel lontano 1100 un periodo nel quale si credeva che il mondo , da li a poco, sarebbe finito. Incontreremo: il gobbo campanaro, l’oscuro prelato, il capitano della guardia reale e la gitana Esmeralda, tutti pronti a narrarci la propria storia. A cura di Associazione Ca do Dria.
13) Il Soffio del Diavolo di Arcivescovado - Piazza Matteotti alle ore 22. In Salita Arcivescovado si racconta una leggenda tardo medievale che un giorno il Diavolo, accompagnato dal suo fedele compagno il Vento, si trovò li a transitare. A un tratto il maligno rivolgendosi al Vento disse: “Attendimi qui mio fedele compagno, che devo entrare in Curia a salutare il mio amico Messer lo Vescovo”. Il Diavolo entrò all’interno della costruzione e non ne uscì più. Il Vento è ancor lì che lo aspetta. A cura di Associazione Culturale Egofueke.
Ulteriori informazioni e-mail fondazioneamon@live.it o visitare il sito Ghost Tour.