Je t'aime: a Palazzo Ducale l’arte contemporanea racconta la violenza maschile sulle donne

© Emanuela Risso
Sala Dogana - Palazzo Ducale Cerca sulla mappa
DA Lunedì18Marzo2024
A Sabato13Aprile2024

Si intitola Je t'aime la seconda edizione della rassegna di arte contemporanea presentata da Art Commission Aps a Genova, nella Sala Dogana di Palazzo Ducale: inaugurata lo scorso 16 marzo, la mostra - curata da Virginia Monteverde con la presentazione critica di Stefano Bigazzi - espone le opere di soli artisti uomini che si sono confrontati con il tema della violenza sulle donne.

«Dopo gli ultimi fatti di cronaca recenti, ho pensato fosse necessario affrontare nuovamente questo tema, con una visione però completamente diversa dalla denuncia femminile della violenza: per questo ho invitato otto artisti uomini, di livello internazionale, a riflettere ognuno con la propria tecnica e poetica»; così la curatrice racconta le motivazione di una scelta che indubbiamente si distingue rispetto all’approccio solitamente proposto dalla maggioranza di iniziative sull’argomento.

Gli artisti in mostra affrontano il tema soprattutto dal punto di vista della vittima di violenza, soffermandosi sull’esplorazione del dolore delle donne, attraverso opere pittoriche, scultoree, fotografiche, ma anche tecniche miste come nel caso di Roberto Ghezzi (Cortona) con il suo trittico Parietaria Officinalis: «La mostra mi ha stimolato ad affrontare per la prima volta questo tema dal punto di vista della mia ricerca artistica. L’opera che espongo è stata creata appositamente per l’occasione, realizzando delle monotipie di foglie di parietaria alle quali ho applicato degli strappi che poi ho riavvicinato. Ho voluto così rappresentare la lacerazione di una ferita e allo stesso tempo la possibilità di cura e di ritorno alla bellezza».

Uno sguardo più intimista e rivolto all’interiorità maschile è quello offerto dall’installazione Anima e silenzio di Giuseppe Negro (Catanzaro): «La mia opera è composta da due elementi, un neon e una “icona” che contiene un video: insieme vogliono rappresentare uno stato d’animo che è quello che dovremmo esplorare per tornare a una bellezza oggi troppo lontana. Sono molto felice di partecipare a questa manifestazione, perché penso che sia compito dell’uomo affrontare con nobiltà il problema della violenza sulle donne».

All’interno della mostra è presente anche una sezione dedicata agli artisti emergenti e a un progetto scuola dal titolo Come lama di diamante a cura di Gloria Veronica Lavagnini, che racconta: «Gli artisti da me selezionati hanno lavorato sul concetto di silenzio, sui vari tipi di dolore e sulla dinamiche psicologiche di autocolpevolizzazione che spesso riguardano chi subisce violenze. In particolare, i ragazzi delle scuole si sono dimostrati sensibili al tema della violenza verbale, che oggi corre in maniera sottile e pervasiva attraverso Internet e i social network».

Gli artisti di questa sezione sono: Riccardo Garolla, Maurizio Pometti, Federico Orlando, Cactus Production. Per il progetto scuola, hanno partecipato la Classe 4GAV e 4TCV (Tecnico Grafico Audio Video, Tecnico Operatore Vendite) della Fondazione G. Castellini, di Como e la Classe 5B e 5C GCOM (Grafica e Comunicazione). Nella sezione internazionale sono invece esposte le opere di Cristian Biasci, Andreas Burger, Manuel Felisi, Roberto Ghezzi, Alessandro La Rocca, Giuseppe Negro, Mauro Panichella, Daniele Sigalot.

La mostra, con il patrocinio del Comune di Genova e la media partnership di Mentelocale.it, sarà aperta al pubblico fino al 13 aprile 2024 (dal martedì al sabato dalle 15 alle 19; la domenica dalle 11 alle 19) con ingresso libero. Nel corso del mese di aprile ospiterà al suo interno alcuni eventi, reading e performance: tutto il programma è disponibile sul sito di Art Commission.

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