Armande sono io! al Teatro Modena

Carla Lonzi - per gentile concessione di Fondazione Lelio e Lisli Basso Onlus – Fondo Carla Lonzi. Elaborazione grafica Diego Segatto - teatronazionalegenova.it Carla Lonzi - per gentile concessione di Fondazione Lelio e Lisli Basso Onlus – Fondo Carla Lonzi. Elaborazione grafica Diego Segatto - teatronazionalegenova.it
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DA Venerdì05Dicembre2025
A Sabato06Dicembre2025

Venerdì 5 e sabato 6 dicembre, alle ore 19.30, la Sala Mercato - Teatro Nazionale Genova (piazza Gustavo Modena 3), nell'ambito del Festival dell’Eccellenza al Femminile XXI edizione, appuntamento con Armande sono io!, ideato e diretto da Fiorenza Menni in scena con Sara De Simone e Caterina Venturini.

Armande sono io! costituisce la prima creazione di un dittico che Ateliersi dedica a Carla Lonzi, e verrà seguito nel 2026 dalla creazione di Taci, anzi parla, tratto dagli ampi diari dell’autrice. Due opere attraverso cui Ateliersi compone un’autobiografia di quegli anni dove il personale si fa davvero politico: la vita di una singola donna, fatta di sogni, poesie, riflessioni impietose sui propri rapporti, desideri e conflitti, risuona con la vita di tante altre donne e si fa specchio di un’intera società che appare intorno a lei.

Lo spettacolo Armande sono io! parte dall’ultima ricerca di Carla Lonzi – interrotta dalla sua morte precoce – sul movimento delle Preziose, sviluppatosi in Francia a metà del XVII secolo. Il volume omonimo viene pubblicato dieci anni dopo la sua scomparsa e contiene i materiali della ricerca svolta tra Roma, Parigi e Milano, che Lonzi individuava come un ulteriore capitolo della costruzione del femminismo: tre testi in cui riconosce nell’esperienza delle Preziose un punto di riferimento centrale per il movimento delle donne, la trascrizione di un suo lungo dialogo con Anna Piva del 1981 e gli appunti dei taccuini riempiti durante il lavoro in biblioteca, a stretto contatto con le fonti dirette.

Pur essendo un incompiuto, Armande sono io! viene considerato oggi come l’opera conclusiva del pensiero di Carla Lonzi. Convinta che il teatro rifletta situazioni reali, l’autrice ricerca nell’esperienza scenica quella determinata tipologia di relazione che vede manifestarsi nelle sue esperienze dirette quando “non si vogliono concedere determinati privilegi all’uomo”. Inizialmente cerca nelle trame delle tragedie classiche, ma è nella lettura delle pièces Les précieuses ridicules e Les femmes savantes di Molière che vede rappresentata la condizione che sta indagando. In Molière riconosce la sensibilità che gli permette di restituire in scena i contributi della vita vissuta ed è in queste opere che incontra l’esperienza delle Preziose, che però vede ridicolizzata dal commediografo.

«Ecco che mi sono trovata sulla pista delle Preziose – scrive – con cui ho scoperto di avere in comune due dati importantissimi: la rivendicazione di un proprio erotismo e l’autoinvestitura del giudizio. […] Queste donne tenevano a un linguaggio originale e ricercato, con proposte che volevano avvicinare lo scritto al parlato. […] Mi hanno fatto pensare all’autocoscienza, una moltitudine di coincidenze mi ha sbalordita, sento miei molti aspetti, molti tratti, penso al senso del gruppo come portatore di una nuova cultura determinata dall’apporto femminile».

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