Tristano e Isotta apre la stagione del Teatro Regio

Torino, 02/10/2017.

Quella che si preannuncia come una vera sfida è la strada che ha scelto di intraprendere il Teatro Regio per la nuova stagione operistica. Sarà infatti Tristano e Isotta l’opera di apertura, che il 10 ottobre, alle 19, inaugurerà il cartellone di quest’anno. Il capolavoro di Wagner sarà diretto per la prima volta da Gianandrea Noseda.

«La trovo un’opera intossicante – ha spiegato – come una droga. La prima esecuzione fu nel 1865, anche perché in precedenza fu rifiutata, ritenuta troppo difficile. Eppure ha cambiato la storia della musica». E Noseda, durante la presentazione, ha confessato di aver terminato lo studio completo dell’opera soltanto pochi giorni fa, dopo mesi di lavoro.

Resterà in cartellone fino al 22 ottobre, con sette esecuzioni in programma e, soprattutto, un ricco calendario di eventi di accompagnamento. L’opera, infatti, è talmente complessa e importante che, per comprenderla appieno, è necessaria una approfondita contestualizzazione.

Il 4 ottobre, alle 17.30 al Teatro Piccolo Regio, Gastón Fournier-Facio, direttore artistico del Teatro Regio, terrà una conferenza dal titolo Un viaggio rivoluzionario attraverso la trasfigurazione. Ma seguiranno altri importanti incontri, come quello del 16 ottobre, molto atteso, al Goethe Institut, dedicato alle figure di Richard Wagner e Franz Liszt (ore 17.30).

Si chiuderà, poi, il 19 ottobre con un convegno dal titolo Wagner e la passione, in programma presso la Sala lauree della Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università di Torino (ore 14.30). 

«L’Opera – ha spiegato Walter Vergnano, sovrintendente del Regio – si trova ora in un contesto di forte sviluppo sul piano internazionale. Per noi, aprire la stagione con Wagner è una grande sfida, ma accettare grandi sfide renderà questo teatro sempre più grande».

Un aspetto sul quale ha concordato anche Paolo Giordana, Capo di Gabinetto della Città di Torino, in rappresentanza della sindaca, Chiara Appendino. 

«Rimanere indifferenti a Tristano e Isotta – ha aggiunto Fournier-Facio – è molto difficile, siamo quindi davvero felici di presentarla a Torino». Dove, peraltro, mancava dal 2007 e tornerà, nel nuovo allestimento sostenuto da Lavazza, in anteprima italiana. C’è anche una novità nell’ambientazione, che riprenderà volutamente il periodo tra il 1859 e il 1860, cioè quando l’opera è stata scritta, mentre la scena sul palco sarà girevole, in grado quindi di passare da una scena all’altra senza soluzione di continuità.

Anche la locandina ha una storia. Il calice raffigurato al centro, infatti, disegna in realtà i profili di un uomo e di una donna che si sfiorano, Tristano e Isotta appunto. E hanno un significato preciso anche i colori. Il blu per il mare (ambientazione o sfondo del primo e del terzo atto), il nero per la notte (secondo atto).

«Il Teatro Regio – ha aggiunto Vittorio Meloni, direttore delle relazione esterne di Intesa Sanpaolo, altro importante partner del teatro – è una delle eccellenze italiane nel mondo. Per omaggiarlo abbiamo anche allestito una piccola mostra nel nostro grattacielo».

Di Paolo Morelli

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