Cosa vedere a Torino? 10 monumenti poco conosciuti da visitare

Flickr/ Adrian Corlett

Torino, 04/07/2017.

Torino è una città piena di luoghi da scoprire, che spesso nemmeno i torinesi conoscono. Non si contano, infatti, i palazzi e i monumenti che, pur essendo meno conosciuti di altri, costituiscono pezzi importanti della storia della città. Ne abbiamo selezionati dieci, probabilmente non tutti completamente sconosciuti, che vale la pena di esplorare.

Basilica dei ss. Maurizio e Lazzaro

A pochissima distanza dal Duomo e dal Municipio, in via Milano 20, la Basilica dei ss. Maurizio e Lazzaro è una perla barocca nel centro di Torino. Nota anche come Basilica mauriziana, la chiesa risale al Cinquecento e sorge infatti sulle rovine di una precedente chiesa romanica del 1207. La Basilica, oltre a dare il nome a una delle più importanti confraternite torinesi – l’Ordine Mauriziano, appunto, che ne è proprietario dal 1728 – è anche una dimostrazione dei più importanti stili architettonici presenti in città. Dal barocco al neo-classico, fino alle influenze del Guarini e al lavoro dello Juvarra per sulla facciata esterna. Anche gli affreschi, alcuni danneggiati durante la Seconda guerra mondiale, sono di pregevole rilievo artistico.

Chiesa di Santa Pelagia

Anche questa chiesa lega la propria storia a un ordine religioso attivo a Torino. In questo caso si tratta delle suore Agostiniane, per le quali questa chiesa fu edificata nel 1769, in via San Massimo 21. Di impostazione neo-classica e barocca, fu ceduta poi all’Opera della Mendicità Istruita dopo la soppressione dell’Ordine delle suore Agostiniane. Le decorazioni barocche all’interno sono ricche ed elaborate, sono presenti anche delle opere del pittore Antonio Blanchery. Anche la Chiesa di Santa Pelagia fu colpita da una bomba durante la Seconda guerra mondiale. L’ordigno, però, non esplose, si “limitò” a sfondare il tetto e a demolire una parte del pavimento: un “miracolo” avvenuto in un luogo sacro e prezioso.

Basilica del Corpus Domini

A proposito di miracoli, la Basilica del Corpus Domini nacque in seguito a un avvenimento miracoloso. Nel 1453, durante un conflitto tra Piemonte e Francia, alcuni soldati francesi saccheggiarono Exilles e la sua chiesa. Per vendere la refurtiva, raggiunsero Torino quando, in quella che oggi è piazza Corpus Domini, il bottino si rovesciò. Il calice si levò in alto e solo con l’arrivo del vescovo Ludovico da Romagnano si posò. La chiesa fu quindi edificata in quel luogo nel 1510. Oltre al miracolo, qui passa buona parte della storia di Torino, dal voto per l’epidemia di peste del 1598 all’intervento di un altro celebre architetto che ha lavorato in città, Ascanio Vittozzi. La chiesa ospita anche un altare di Filippo Juvarra e diversi affreschi.

Mausoleo della Bela Rosin

Molto distante dal centro della città, a Mirafiori Sud, sorge un edificio delizioso, al centro di un grande parco. Costruito tra il 1886 e il 1888, è una copia ridotta del Pantheon di Roma, monumento funebre della contessa Rosa Vercellana, moglie del re Vittorio Emanuele II di Savoia. Conosciuta dai torinesi come Bela Rosin, fu amata dal popolo per le sue origini contadine ma disprezzata dalla nobilità piemontese, anche perché fu sposata con un matrimonio morganatico, che non le diede quindi il titolo di regina. Il Mausoleo è oggi un luogo per mostre ed eventi, un angolo di eleganza in strada Castello di Mirafiori 148.

Villa e Parco della Tesoriera

Costruita tra il 1713 e il 1715, la Villa della Tesoriera si trova al centro dell’omonimo parco, in corso Francia 186. È utilizzata anche per matrimoni, per festival e appuntamenti musicali. Dopo vari passaggi di proprietà, nel 1934 fu ereditata dal re Amedeo Umberto di Savoia. Dal 1971 è di proprietà del Comune di Torino e, dopo importanti lavori di restauro che la rendono ancora oggi uno degli edifici storici meglio conservati della città, ospita la biblioteca civica musicale Andrea Della Corte, la più importante d’Italia. Il parco, circondato da una cinta muraria, è un’oasi verde tra le più grandi di Torino.

Villino Raby

C’è un altro importante stile architettonico che ha caratterizzato lo sviluppo urbanistico di Torino, il liberty. Soprattutto su corso Francia, ma anche in diverse zone del centro, esistono palazzi, in genere privati, che sono stati costruiti secondo i dettami di questa tendenza che ha preso piede tra l’800 e il ‘900. Il Villino Raby, in corso Francia 8, è un esempio di questi. Qui ha sede l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Torino, che ha acquistato l’edificio nel 2004, salvandolo dall’abbandono, e ha provveduto a un imponente restauro.

Quartiere Borgo Dora

Fuori dai circuiti architettonici più noti, ma all’interno del tessuto sociale fondante della città, il quartiere Borgo Dora è una testimonianza vivente della Torino operaia, popolare e commerciale. Perdersi tra le vie di questa zona, tra Porta Palazzo e il fiume Dora, equivale a fare un tuffo nel passato recente della città. Dal Cortile del Maglio, area che ospita locali e imprese, alla Scuola Holden, dall’Arsenale della Pace al mercato del Balon. Borgo Dora è da esplorare, vivere, assaporare, tra una bottega antiquaria, un’asta alle Puces de Turin e uno sguardo dall’alto, sul celebre Turin Eye, una mongolfiera situata in piazza Borgo Dora. Tenere gli occhi bene aperti aiuta anche a scorgere dettagli e angoli caratteristici.

Chiesa della Madonna del Pilone

Spostandosi lungo il Po, andando a valle della città, si entra nel quartiere Madonna del Pilone, che prende il nome dall’omonima chiesa, in corso Casale 195. Anche questo luogo di culto ha una storia legata a un miracolo, avvenuto nel 1644. In quell’anno la Madonna salvò una ragazzina dalla ruota di un mulino, che sorgeva nei pressi di un pilone votivo che rappresentava la Santa Vergine. Il miracolo ottenne la devozione di Madama Reale Cristina di Francia, che si adoperò per la costruzione e la decorazione di una chiesa intitolata alla “Madonna del Pilone”, terminata nel 1645. Intorno alla chiesa, lungo le sponde del Po, si estende un parco verdeggiante, percorribile in bicicletta e frequentato per fare jogging.

Villa della Regina

Sulla collina torinese, in via villa della Regina 40, sorge questa deliziosa villa, costruita all’inizio del Seicento per volere del Cardinale Maurizio di Savoia sul modello delle ville romane. Duramente danneggiata dalla guerra e dall’incuria, nel 1994 passò sotto la protezione della Soprintendenza, che dopo lunghi lavori di restauro la riaprì al pubblico nel 2006. Oggi è un gioiello barocco e conserva al proprio interno i gabinetti cinesi in legno laccato e dorato, ma anche le tele di pittori come Daniel Seiter e Giovanni Battista Crostato. Gli spendidi giardini sono tra i luoghi più pittoreschi dell’intera collina.

Colle della Maddalena

Concludiamo il nostro viaggio restando sulla collina torinese, ma molto più a sud, sul Colle della Maddalena. Il vero nome è Bric della Maddalena, ma per i torinesi è il colle. Al centro di una zona boschiva, il Parco della Rimembranza (dedicato alla Prima guerra mondiale), l’area offre una visuale inconsueta della città. Al centro del piazzale che sormonta il colle sorge l’imponente statua del Faro della Vittoria. Il monumento, dedicato alla Vittoria Alata sempre in relazione alla Grande guerra, fu commissionato dal senatore Giovanni Agnelli nel 1928. Tra le mani, protese verso l’alto, la statua porta il Faro, che è stato restaurato nel 2013 e illumina tutta la città. Di notte, con molta attenzione e in un luogo non troppo illuminato dai lampioni, è possibile vedere il fascio di luce del Faro che illumina a rotazione il cielo di Torino.

Di Paolo Morelli

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