SuperDesign Show - Milano Design Week 2024

Giovanni Cappellini
Superstudio Più Cerca sulla mappa
DA Martedì16Aprile2024
A Domenica21Aprile2024

Da martedì 16 a domenica 21 aprile, in occasione della Milano Design Week 2024, torna l'appuntamento con SuperDesign Show, il progetto di Gisella Borioli con l’art direction di Giulio Cappellini allestito negli spazi di Superstudio Più, in pieno Tortona Design District. L'appuntamento è in orario 11.00-21.00 (domenica 21 aprile, 11.00-18.00) a ingresso gratuito con registrazione obbligatoria sul sito del SuperDesign Show.

L'edizione 2024 è dedicata al tema Think different!, l’imperativo subliminale alla base di ogni approccio progettuale oggi. Il pensare in maniera differente si rende necessario per dare le giuste risposte ai giovani della Generazione Z nelle cui mani è il futuro, alla natura che chiede più rispetto, alla tecnologia che, semplificando la nostra vita, ridefinisce il nostro modo di interagire con il mondo. Il tema ha portato alla scelta di un colore inedito per le pareti del Superdesign Show: un insolito verde brillante che parla di natura, pace, serenità e mette allegria.

L'orizzonte asiatico

Il numero di paesi asiatici presenti al Superdesign Show 2024 aumenta sempre di più, costituendo anche quest’anno un nucleo forte e ricco di stimoli. Tokyo afferma la propria identità culturale con il Tokyo Creative Salon, che mira a consacrare la città come epicentro mondiale della creatività, mentre Slow Hand Design Thailand by Ditp punta i riflettori sulla cultura thailandese. Il viaggio alla scoperta di questo continente continua fino alla Cina con la proposta degli elementi di arredo di Grado.

Sono molte le aziende giapponesi che portano al Superdesign Show il frutto di questa evoluzione. È ciò che avviene nei 100 tipi di nero creati da Kawashima Selkon Textiles, che affonda le sue radici nell’industria dei kimono di Nishijin, Kyoto. Esempio lampante di questa evoluzione creativa è rappresentata anche dal progetto di Tokyo Company che mette a confronto le proposte architettoniche di tre diverse generazioni.

Le tecnologie avanzate Web3 offerte dai software di Forum8 permettono a tutti di progettare qualsiasi cosa, ovunque e con un approccio differente dimostrandosi un utile alleato. George P. Johnson Japan/Yutaka invitano con una scultura antropomorfa a essere pensatori, a considerare la realtà da diversi punti di vista, a non lasciarsi sopraffare dall’abbondanza di informazioni che circolano. L’impegno per la salvaguardia del pianeta è palese in realtà come Meliordesign, che presenta soluzioni in grado di combattere lo spreco di acqua risparmiando il 95% nel lavaggio, e il Vietnam Pavilion, con l’utilizzo di un materiale ecosostenibile come il bambù. Lexus, con due installazioni spiazzanti, pone l’attenzione sulla mobilità elettrica.

Il progetto di Japan Tobacco inc. invita i visitatori a prendere una pausa e a rilassarsi attraverso i suoi cuscini umanizzati. Si resta sempre in Giappone con Teaste it che porta all’interno degli spazi di Superstudio Più, nella Tea Room, l’autentico rito del tè.

La tecnologia come ponte tra reale e virtuale

Le nuove dimensioni della creatività rivelano l’inesauribile potenziale dell’ingegno umano che trova nella tecnologia non un limite, ma un amplificatore della propria capacità inventiva. Nei tre SuperDigital Virtual Point creati da Superstudio, i visitatori possono vivere un’esperienza diffusa in un universo digitale dove ologrammi, metaverso, avatar, intelligenza artificiale e esperienze immersive diventano i protagonisti. Progetti in grado di far vivere in maniera unica il mondo del design grazie a Slide, dell’arte con le opere di Flavio Lucchini e della moda. L’anima digital di Superstudio è anche dietro il progetto Surteco in cui spazi bianchi si trasformano in ambienti vividi attraverso la realtà virtuale.

Habits Design mette in scena un futuro prossimo in cui la tecnologia ha acquisito un’intelligenza emotiva e sensibile, quasi umana. Oggetti comuni come lampade e appendiabiti vengono trasformati in entità reattive agli stimoli dell’ambiente circostante. Ma questo non è l’unico esempio di come regno digitale e fisico dialogano: Pixom trova infatti il modo di fondere materiali sostenibili, design generativo, intelligenza artificiale e stampa 3D con la robotica.

Lo sguardo differente della Generazione Z

La Generazione Z adotta un dialogo costruttivo e un’azione congiunta per affrontare le sfide globali. Così gli studenti visionari della Jönköping University reimmaginano un classico del design svedese, la sedia con schienale a stecche, mentre l’Istituto Marangoni Milano • The School of Design propone elementi d’arredo per un’ipotetica estensione del brand Cappellini dedicata ai digitarians della Gen Z. L’attenzione al mondo universitario è anche dimostrata dal tema del talk The role of education for the future of design che sancisce l’inizio di una collaborazione che porta il Superdesign Show a New York, quella con Icff + Wanted: l’appuntamento è al FlavioLucchiniArt Museum mercoledì 17 aprile alle 11.00.

Il pianeta al primo posto

Nel contesto di un’economia circolare, mirata all’efficienza energetica e al massimo utilizzo delle risorse, i concetti di riciclo e rigenerazione aprono orizzonti promettenti. Numerosi sono i progetti che portano al Superdesign Show il tema della sostenibilità, a partire dalla scelta degli arredi di The Good Plastic Company per l’infopoint e l’installazione da loro
realizzata con StudioXag: un’azienda che insegna come anche la tanto criticata plastica possa rinascere e diventare protagonista nell’arredamento.

I materiali naturali si distinguono per autenticità, mostrando le loro imperfezioni e narrando la loro esclusività. L’installazione di Pna - Pietra Naturale Autentica celebra questo legame intrinseco tra umanità e natura, mentre Lapilli con FoodDesignStories trasforma la pietra lavica in linee di rivestimenti e arredi eleganti e raffinati, esaltando il connubio tra bellezza naturale e design. NichelcromLab dialoga con la natura e lo fa attraverso le superfici specchianti dell’acciaio inox che riflettono il verde di una vera foresta, una installazione site specific dello scultore Michele D’Agostino.

Non solo elementi naturali, ma anche realizzati dall’uomo nel completo rispetto dell’ambiente. È ciò che accade nella collettiva di Materially Now che pone al centro l’approfondimento e la trasformazione di materiali che definiscono il presente e segnano la strada del futuro con la presenza dei progetti di numerose aziende.

Home now

La casa si trasforma in un’oasi su misura per le esigenze e i desideri contemporanei con le atmosfere inusuali ricreate da Murals Wallcoverings attraverso il loro approccio originale, ma anche grazie ai morbidi cuscini e coperte avvolgenti di Slowli concept, oltre che alle cucine innovative della linea Next125 nel cuore di una installazione progettata dall’archistar Diébédo Francis Kéré. Emozionanti nella loro leggerezza gli intrecci geometrici della fibra di carbonio dei prodotti di Karbony, che regalano al visitatore uno spettacolo di luci e ombre.

Nella casa contemporanea il water-bidet è un must: Geberit lo presenta con una esperienza, facendovi entrare in un vortice di acqua virtuale. Se Heilig Objects racconta la sua voglia di distinguersi attraverso arredi dalle forme e dai colori particolari, Stoneform fa del design uno strumento per favorire la fusione armoniosa tra spazio e natura. Cna porta invece scena una selezione di oggetti che aprono il dialogo tra creatività, eredità culturale e visioni futuristiche dell’artigianato italiano; un approccio simile a quello di Mirage che mette in luce la dedizione dell’azienda all’eccellenza e alla sostenibilità ambientale. Un valore che si trova anche in Nobi, l’azienda toscana che trasforma lo spazio abitativo in un’opera d’arte, o in Olmar 1957, che con i suoi oggetti di design che trasmettono calore radiante, sanifica e purifica gli ambienti.

Il punto di vista dell'arte

Come sempre, al Superdesign Show l’arte interagisce col design. L’artista Rafael Lanfranco celebra le sue origini con i suoi piccoli Peruji, trasportando archetipi peruviani nella modernità della Pop Art. Forte il legame con le proprie radici anche per i dieci artisti cechi che danno vita all’emozionante installazione di oggetti in vetro Designblok Cosmos presentata dal Prague International Design Festival Designblok. Una installazione luminosa del designer Kevin Chu per Creazione Sugo con gli arredi creativi di Andrea Cingoli per Concepticon porta l’arte nell’area asiatica. Si torna invece in Italia con il Sogimi e la sua installazione In-forma che analizza e indaga la filosofia dei materiali che compongono gli oggetti e le opere d’arte, ma anche con le proposte rosa di Qeeboo, ideate dai designer Marcantonio e Stefano Giovannoni, che oltre ad essere il fondatore dell’azienda ne è l’anima insieme alla moglie Elisa Gargan. Si resta in Italia anche con il graphic artist Daniele Cima che con il suo Why not? - 42 versioni grafiche diverse tradotte in tutte le lingue del mondo - sfida il pubblico a osare l’impossibile.

Il museo d’impresa del Superstudio, il FlavioLucchiniArt Museum accoglie i visitatori con un’esposizione rinnovata di Lucchini - oro e bianco/nero -  dove il confine tra arte, moda e design diventa sempre più impalpabile: 18 stanze si susseguono ciascuna con una tipologia differente di opere, sapientemente contaminate dagli arredi iconici di Cappellini firmati dai più grandi designer. Lo spazio The Lab, dedicato ad ospitare artisti emergenti, accoglie l’installazione Bring me a Higher Love del giovane artista e designer Sebastiano Pelli, sculture e quadri materici dove i bagliori dell’oro (in realtà ottone macerato con materiali di scarto quali bucce d’arancia e caffè) incontrano l’elemento acqua.

Non persone diverse ma esigenze diverse

Un sentimento comune apre il cuore e la mente alle persone che, per una ragione o per l’altra, vengono definite diverse solo perché hanno esigenze diverse. È il caso dell’autismo. La piccola collezione di arredi per l’infanzia della designer Mara Bragagnolo affronta il tema del bisogno di silenzio e tranquillità dei bambini autistici e invita i designer del futuro ad occuparsi con più assiduità delle esigenze di funzionalità e bellezza di tutte le diversità.

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