Aldo De Scalzi e Pivio nominati Ambasciatori di Genova nel Mondo

Fulvio Cappanera

In collaborazione con Danilo Di Termini

Genova, 13/10/2017.

È davvero emozionante, per una volta, entrare nel magnifico Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale non per assistere ad un concerto o ad una conferenza, ma per condividere con stima ed affetto  la nomina ad Ambasciatori di Genova nel Mondo degli amici Aldo De Scalzi e Roberto Pischiutta.

Aldo e Pivio, una vita dedicata alla musica, senza troppo clamore, con lo studio di Aldo da sempre qui a Genova e Pivio ormai adottato da Roma, luoghi da cui le loro meravigliose melodie partono per raggiungere ogni angolo del mondo, attraverso i loro dischi e le colonne sonore di tanti film che abbiamo visto e amato, magari senza sapere chi avesse composto quei brani che ci hanno fatto emozionare.

La definizione di Ambasciatore è colui che rappresenta i talenti, le competenze e il fascino di una città che si vuole riscoprire Superba nei settori dello sviluppo economico e dell’industria, del porto e della logistica, della scienza e dell’alta tecnologia, del patrimonio culturale, storico, artistico e monumentale nonché in quello enogastronomico. E sicuramente Aldo & Pivio ha tutte le carte in regola per esserlo.

Pivio, al secolo Roberto Pischiutta, è il compagno di Carmen Giardina, bravissima attrice che ho avuto modo di conoscere anni fa in occasione di una tournèe a Bologna. Da allora non ci siamo più perse di vista ed ovviamente Pivio è entrato a far parte della nostra amicizia. Ho sentito spesso parlare del suo gruppo di gioventù, gli Scortilla, ma per me la sua carriera musicale inizia dalla collaborazione artistica con Aldo.

In realtà conosco anche Aldo da molti anni, attraverso amici comuni tra cui appunto Carmen e Aldo Vinci, ma non eravamo mai andati oltre qualche saluto. Poi nel gennaio del 2016 Aldo ed un altro manipolo di coraggiosi musicisti crea l’Ass. MIG (Musicisti Indipendenti per Genova) con il preciso intento di dare una voce al malumore cittadino di questa città e con lo scopo di portare Genova ad un ruolo importante nel panorama musicale nazionale e internazionale. Mi offro di collaborare a questo progetto con le mie modeste competenze (non musicali) e da allora sono moltissime le battaglie portate avanti (parecchie anche vinte) che il MIG ha seguito con passione, in nome della musica e di Genova.

Questa collaborazione mi ha dato modo di conoscere un Aldo privato e fortemente autoironico, un uomo dalla battuta sempre pronta, con un carico di umanità davvero non comune. Prima della musica (che pure è la sua vita) vengono per lui la sua bellissima famiglia: la dolcissima moglie Alessia e i suoi 2 figli, Leandro e Leticia, adottati in Brasile.

Aldo & Pivio, tanto per citare soltanto i loro successi più recenti, hanno  vinto nel 2014 il David di Donatello per le musiche del film Song’e Napule e, non contenti, hanno pensato bene di vincere anche il Soundtrack Stars Award alla Mostra del Cinema di Venezia di quest’anno per Ammore e malavita.

Ma di Aldo musicista preferisco far parlare Danilo Di Termini, un caro amico dei tempi delle radio libere (ahh che epoca!)  in queste sue bellissime ed inedite righe.

«Qualche anno fa, una decina ormai, Silvio Soldini era talmente innamorato di Genova che dopo aver girato nella nostra città la parte iniziale di Agata e la Tempesta, decise di tornarci per ambientarci Giorni e Nuvole. In quest’ultimo, tra le comparse, c'ero anch'io e caso volle che la scena nella quale ero previsto, quella della festa a sorpresa per la laurea di Margherita Buy, ci fosse anche Aldo De Scalzi. Lui, nella scena, faceva il suo mestiere, cioè suonava nel gruppo che animava la festa; io ero l'amico di Albanese che aiutava ad organizzare la sorpresa e poi si scatenava a cantare insieme agli altri. Due giorni di riprese, in una casa di Albaro, dalle sei di mattina alle cinque del pomeriggio; tempi morti a bizzeffe, ma io non trovo il coraggio di avvicinarmi e dirgli: sono cresciuto ascoltando la tua musica. Avrei voluto e dovuto ringraziarlo perché grazie a quella cassetta registrata (era una Basf C 90, me l’aveva fatta Ettore, chissà che fine ha fatto? da un lato c’erail primo disco dei Picchio dal Pozzo, dall’altro La Valle dei Templi del Perigeo) ho iniziato a scoprire un universo musicale che non ho più abbandonato. Grazie a quel disco ho conosciuto Zappa e Stravinsky o magari invece li ho ritrovati tra le note di Seppia, ma che importanza ha? E considerando che in molti momenti della mia vita la musica è stata oltre che la mia passione anche il mio mestiere, si capisce quanto avrei dovuto ringraziarlo. Peraltro appena ho avuto i soldi, il disco del Perigeo me lo sono anche comprato, mentre quello del gruppo di Aldo no, perché ancora oggi costa un sacco di soldi ed è uno dei più rari e ricercati della scena italiana degli anni ’70, anche e soprattutto all’estero (maledetti giapponesi, capaci di spendere centinaia di euro per il disco omonimo o per Abbiamo tutti i suoi problemi, edizione col 45 giri flexi ovvio). Poi l’ho perso di vista, musicalmente parlando visto che manco lo conoscevo; ma ormai il danno era fatto.

Il suo nome l’ho ritrovato anni dopo, insieme a quello di Pivio (e con qualche sorpresa, abituato com’ero a leggerlo in piccolo all’interno della cassetta) nei titoli di testa del Bagno Turco di Özpetek prima e in un sacco di altri film poi (anche in tv, a punteggiare una delle mie serie preferite, quella dell’Ispettore Coliandro).

Alla fine l’ho conosciuto, l’estate scorsa, quando il MIG mi ha chiamato a moderare un incontro pre-elettorale sul futuro della musica nella nostra città, con tutti i candidati sindaci. Ma anche in quell’occasione mi sono ben guardato dal ringraziarlo (e anche dal dirgli del nostro film insieme): insomma, mi sembrava una ‘captatio benevolentiae’ troppo artificiosa e non me la sono sentita. Ma quando mi hanno chiesto di scrivere qualche riga per celebrare la sua nomina ad Ambasciatore di Genova nel Mondo ho capito che il momento era giunto: se anche la mia città, notoriamente non troppo prodiga nei confronti dei suoi figli migliori, si era decisa a riconoscerne il talento e l’opera, avrei approfittato per unirmi al coro: grazie Aldo, per esserci stato in quel momento decisivo della mia vita e per la musica che mi hai regalato. E a questo proposito se per caso avessi una copia dei due dischi dei Picchio dal Pozzo che ti avanza...

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