Le vie del Barocco: i concerti Di corda in corda e I grandi del pianoforte

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Contenuto in collaborazione con Collegium Pro Musica

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Genova, 07/07/2017.

Proseguono i concerti del Festival Internazionale di Musica da Camera organizzato da Collegium Pro Musica. La manifestazione è stata realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo (maggior sostenitore) nell’ambito dell’edizione 2017 del bando Performing Arts, delle istituzioni cittadine e di Metco srl.

Martedì 11 luglio nella Chiesa di Santa Maria del Prato di Genova, alle ore 21, si terrà il concerto Di corda in corda, con Firmian Lermer alla viola e Erich Oskar Huetter al violoncello. Il concerto verrà preceduto da un’introduzione musicale di Luca Repetti alla chitarra

Il violista Firmian Lermer, nato a Wildthurn, ha studiato a Salisburgo e Vienna,. E' stato prima viola della Camerata Salzburg di Sándor Végh, ha fondato nel 1996 il sestetto d'archi Hyperion Ensemble, iniziando una carriera come musicista da camera nei principali festivals e sedi d'Europa. Firmian Lermer è docente presso il Conservatorio Haydn ad Eisenstadt, il Conservatorio del Tirolo e l’Università del Mozarteum di Salisburgo.

Nato nel 1973, Erich Oskar Huetter ha studiato con maestri del calibro di Hildgund Posch presso l’Università di Musica di Graz e di Reinhard Latzko presso la Musikakademie di Basilea. Durante i suoi studi, Erich ha ottenuto numerosi riconoscimenti in occasione di importanti competizioni internazionali. Si è esibito come solista sotto importanti direttori d’orchestra : Barenboim, Salemkour e Korniekov. E’ conosciuto da un pubblico più vasto anche grazie alle sue svariate apparizioni sia in radio che in televisione come anche per l’incisione di numerosi CD.

Il titolo Di corda in corda gioca sul doppio significato della parola corda. Quello strettamente intrinseco che riporta, musicalmente parlando, alla grande famiglia degli strumenti cordofoni, e quello che implica tutti gli altri contenuti della parola. I cordofoni, comunemente detti strumenti a corde, sono strumenti musicali il cui suono viene prodotto dalle vibrazioni delle corde di cui sono dotati. Per definizione le corde devono essere tese e la vibrazione si può ottenere in vari modi: percuotendo le corde, come ad esempio il pianoforte; pizzicandole con le unghie delle dita o con i polpastrelli, con i plettri o attraverso meccanismi azionati da tastiere che inducono il pizzico sulla corda, come nel caso del clavicembalo; strofinandole con archetti (violino, violoncello, viola, contrabasso…) o ruote (ghironda). Per realizzare le corde oggi vengono usati vari materiali: l'acciaio, il bronzo, il nichel, il nylon, ma anticamente era utilizzato il budello, ricavato dall'intestino di bovini o ovini, mentre le arpe eoliche hanno corde di seta. Il suono del budello (corde siffatte sono ancora presenti negli strumenti copie di quelli antichi), determina un suono più caldo, morbido e tenue, più ricco di sfumature, ma purtroppo destinato a spegnersi più rapidamente nello spazio. Per questo, quando la corda fu rivestita di metallo o in questo materiale interamente prodotta, ci fu una grande rivoluzione. Le formazioni orchestrali poterono essere diminuite di numero di strumenti, le sale ampliate. Fu l’inizio della storia della musica moderna e contemporanea, dal suono più metallico e dagli spazi più ampi: la massificazione del fenomeno.

Il concerto Di corda in corda verrà replicato mercoledì 12 giugno nell’Oratorio di Nostra Signora di Castello a Savona, sempre alle ore 21. Venerdì 14 luglio al Conservatorio Niccolò Paganini, alle 20.30, sarà invece la volta de I grandi del pianoforte con il pianista Pierluigi Camicia che eseguirà brani di Beethoven, Brahms e Chopin.

Pierluigi Camicia inizia la carriera concertistica sulla scia di premi conseguiti in Concorsi Nazionali e Internazionali di grande prestigio, e con l'ammirazione e la stima di artisti quali Rostropovitch, Ferrara, Ciccolini. I suoi recitals in Europa e negli Stati Uniti d'America riportano sempre ampi consensi di critica e di pubblico.Titolare di cattedra al Conservatorio Nazionale Piccinni di Bari dal '73, , Pierluigi Camicia è maestro di una schiera di talenti già alla ribalta del concertismo internazionale. Ha inciso musiche di Chopin, Giuliani, Rota, Grieg, Brahms, Franck, Faurè e Van Westerhout Ha suonato per importanti Teatri, Orchestre e Associazioni concertistiche in Italia e all’estero, tra cui La Scala a Milano, la Carnegie Hall a New York, l’Oriental Art center a Shanghai, il Teatro Verdi a Trieste, l'Ente Lirico Sinfonico a Cagliari, il Bellini di Catania, La Fenice di Venezia.

Dopo aver percorso sentieri di ricercatezza musicologica e stradine tortuose e meno battute, è stao scelto il titolo I grandi del pianoforte, composizioni da sempre amatissime, allo strumento che, per oltre due secoli, è stato nell’immaginario di tutte le case borghesi. Perché la cultura, ha bisogno anche di questi retaggi, di queste tradizioni che negli anni della contestazione sono stati forse demonizzati, ma che ora tanto mancano all’humus della società.

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