Life, il festival dedicato alla transessualità alla Tosse

Renato Mangolin
Teatro della Tosse Cerca sulla mappa

Guarda il video di Gianni Ansaldi - ideazione di Nicla Vassallo e Gianni Ansaldi - per la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia che ricorre il 17 maggio.

Genova, 02/05/2017.

«Entrare in contatto con il quotidiano delle persone transessuali: ecco l'obiettivo di Life, festival di cultura Lgbti», spiegano Domenico Lazzaro di Approdo Arcigay Genova e Amedeo Romeo del Teatro della Tosse, che del festival sono promotori e organizzatori. Conoscere da vicino, dunque, per scardinare stereotipi e annullare preconcetti attraverso la cultura e le arti.

Dal 6 al 14 maggio, soprattutto il teatro e il cinema, ma anche incontri e letture offriranno una pluralità di narrazioni e di voci per realizzare in pratica lo slogan che accompagna questa edizione del festival: Persone oltre il genere.  Portando avanti la stessa formula creata con il numero zero di questa manifestazione, dal titolo Occhiali d'oro, il teatro andrà in scena alla Tosse, il cinema sia al Sivori che all'Altrove, i concerti a La Claque Let's do the time warp again, con la Unconventional band, la stessa che accompagna il Rocky Horror Picture Show, manifesto sulla transessualità - e al Museo dell'Accademia Ligustica di Belle Arti. Infine, i laboratori di lettura per bambini alla Tosse e alla Biblioteca De Amicis - tre libri, uno per incontro: Mi piacciono gli incubi (Settenove edizioni), Ettore l'uomo straordinariamente forte (Settenove edizioni) e Sembra questo sembra quello (Salani editore).  

Una giornata organizzata come una tavola rotonda, con vari protagonisti, T racconto: percorsi di transizione FtM e MtF, il 13 maggio (ore 17.30 nel foyer Tosse), offrirà l'opportunità di ascoltare in presa diretta storie di vita, di identità, di diritti insieme a Stefania Cartasegna, presidente dell’associazione Lgbtqi Tessere Le Identità di Alessandria, il vlogger Richard Thunder, l'attivista Lgbt Christian Cristalli, Rossella Bianchi dell'associazione Princesa e Laura Liggieri di GenovaGaya. «Un'occasione - ricorda Lazzaro - per affrontare anche il tema della legislazione italiana e della sua arretratezza rispetto a quella europea».

Per l'inaugurazione, il 6 maggio (ore 18.30) una serie ampia di interventi alla presenza del sindaco Marco Doria, tra cui quello del segretario nazionale Arcigay, Gabriele Piazzoni, segno che «la sensibilità sul tema cresce», commenta Lazzaro. A seguire (ore 21.30) MDLSX, uno spettacolo dei Motus, compagnia impegnata dal 1991 in un teatro sperimentale e civile, capace di affrontare l'attualità e le sue contraddizioni elaborando performance mai pacificate per indagini critiche e artistiche indipendenti e controcorrente. L'ospitalità di MDLSX è una collaborazione tra Tosse e Archivolto: uno spettacolo definito dai registi e fondatori del gruppo, Enrico Casagrande e Daniela Nicolò: «Un ordigno sonoro, inno lisergico e solitario alla libertà di divenire, al gender b(l)ending, all'essere altro dai confini del corpo, dal colore della pelle, dalla nazionalità imposta».

Prendendo spunto dal romanzo dell'americano Jeffrey Eugenides (Pulitzer 2003), il lavoro interpretato da Silvia Calderoni, fa tesoro di moltre altre letture R. Braidotti, J. Butler, D. Haraway, P. B. Preciado per parlare appunto di diritto all'autodeterminazione come individui, senza etichette. Lo spettacolo, che ha debuttato nel 2015 a Santarcangelo, è all'interno di una lunga tournée internazionale e solo ora arriva a Genova. Secondo titolo in cartellone: Peli di Caterina Corradi per la regia di Veronica Cruciani (11 maggio, ore 20.30) che porta in scena (già al Cargo nel 2015) il confronto-scontro tra due prototipi di donne borghesi (almeno nell'abito), amiche-nemiche storiche, impegnate in una partita di Burraco. Ma chi sono veramente queste due figure? Quale la loro storia? L'affilata conversazione-tenzone in punta di detti e non detti  imparati alla scuola di drammaturgia dei testi di Harold Pinter assume maggior spessore e intensità per la scelta dell'autrice di fare interpretare lo spettacolo da due uomini: Alex Cendron e Alessandro Riceci. Feroce e spietato, ma anche poetico e ironico, da non perdere.

Ancora due protagonisti della scena teatrale contemporanea italiana in scena alla Tosse: il 12 maggio (ore 20.30) la riscrittura di Andrea Adriatico quindi, il 13 maggio (ore 20.30), un'analisi dei concetti di maschile e femminile con la compagnia Atopos. Eva Robin's, Saverio Peschechera, Alberto Sarti e Stefano Toffaninsono gli interpreti di Delirio di un trans populista. «Ha debuttato al festival teatrale Gender Bender di Bologna nel 2003 - afferma Romeo - da un racconto di Elfriede Jelinek - Nobel per la letteratura 2004 - scritto a partire dai discorsi di Joerg Haider, il politico austriaco di estrema destra che ha spaventato l'Europa qualche hanno fa con dichiarazioni estremamente nazionaliste e interventi sulla purezza della razza. Adriatico adatta il testo che si presenta come un comizio delirante e lo fa interpretare da Eva Robins creando un ulteriore stridore in una serie di contrasti. Il leader è un transessuale che arringa folle di fanciulle barbute impegnate in esercizi ginnico-militari e un popolo di drag queen». Spettacolo particolare Variabili umane di Atopos, (13 maggio). Esito complesso a monte di un laboratorio, «non mette in scena i risultati del lavoro - spiega A. Romeo - ma piuttosto l'esperienza di persone che hanno messo in gioco il proprio personale attraversamento qualunque esso sia. Sul palco anche attori professionisti, quindi non un saggio ma uno spettacolo che prende spunto dal laboratorio. Definito tragi-commedia, parte dalla domanda: "Chi siamo e cosa possiamo fare per essere amati?». La compagnia incontra il pubblico domenica 10 maggio alle ore 11.

Sei i film in programma tra il 7 e il 14 maggio: all'Altrove il documentario australiano Gayby Baby (7 maggio, ore 21.15): che riguarda la famiglia omogenitoriale, girato su quattro anni per seguire la crescita dei bambini anche nelle loro relazioni esterne alla famiglia; Chi salverà le rose (10 maggio, ore 21.15): con Lando Buzzanca (di solito in ruoli più machisti) e Delle Piane, il racconto di due uomini che in età matura si dichiarano coppia, mentre la figlia di uno dei due non riesce ad accettare l'omosessualità del padre; e, infine, (14 maggio, ore 21.15) un altro film documentario del 2016 diretto da Mariangela Barbanente e Antonio Palumbo: Varichina. La vera storia della finta vita di Lorenzo De Santis, «si diceva che facesse il gay pride ogni giorno della sua vita, perché non aveva problemi a porsi verso la società. Era un attivista LGBT». Al Sivori si parte con Stonewall (8 maggio, ore 16, 19 e 21.15): film-racconto sulla nascita del movimento LGBT, un'occasione per riflettere sui diritti delle persone; per proseguire con Rara (9 maggio, ore 16, 19 e 21.15): una produzione cileno-argentina dedicata a una coppia lesbica, in cui una delle donne ha dei figli. Si affrontano le difficoltà di questa famiglia nel confronti della società. Infine, Three generations (10 maggio, ore 16, 19 e 21.15).

Giornata intensa il 13 maggio: «Un evento molto importante - ricorda Lazzaro - T racconto: T come transessuale in una serie di interventi molto diversi, con figure ospiti da Genova e da fuori, per dare risalto alle tematiche transessuali da M a F (MtF) e da F a M (FtM), tra percorsi e desideri». Poi il concerto di musica classica #Musicforlife del maestro G. Ricciardi all'interno del Museo dell'Accademia, accompagnato da letture di Claudio Pozzani da Bent.

Ultimo appuntamento del festival, ai Giardini Luzzati,  domenica 14 maggio alle ore 17.45, con Transito, letture drammatizzate di Barbara Garassino, con Silvia Napoletano e Andrea Gado su testi tratti da The Danish Girl di David Ebershoff per un viaggio nel cambiamento con la pioniera del mondo transgender Lili Elbe - in collaborazione con la Stanza della Poesia.

Una sintesi sull'edizione 2017 arriva da Claudio Tosi, presidente dell'Arcigay Genova: «Il Teatro della Tosse è la colonna portante di questo festival, noi di Arcygay proponiamo il tema, ma è importante ricordare che il teatro si accolla la selezione e i costi degli spettacoli. Il tema scelto, la transessualità permette di proseguire la riflessione sulla questione di genere, una parola molto di moda e spesso fraintesa, che ha bisogno di grande attenzione e spunti di riflessione per non venire appiattita, sminuita o negata. Le parole sono importanti, io faccio sempre un po' il grillo parlante e allora voglio ricordare che si dice "una trans" se si tratta di una persona in transizione verso il genere femminile, un trans se si tratta del caso opposto dal femminile al maschile. La persona si individua con il genere d'arrivo. Il tema scelto non significa che il festival si occupi solo di questo, tuttavia mi piace ricordare come Genova negli anni '60 sia stata meta di tante persone transessuali che trovavano nel centro storico della nostra città situazione di relativa serenità. In questo festival incontreremo Rossella Bianchi, Richard il blogger da F a M, giovani e anziani, persone che si sono prostituite o che fanno gli igienisti dentali. Abbiamo davvero tante storie di transizione diverse e significative da ascoltare. E, con il biglietto del festival, si compra un hamburger a prezzo ridotto presso il locale Masetto».

Di Laura Santini

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