Statue nel centro storico di Genova: quante ne conoscete?

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Genova, 19/02/2016.

Vi è mai capitato di dire a un amico: «Ci vediamo in piazza, sotto la statua», e sentirvi rispondere: «Quale statua?». Siamo troppo abituati a camminare di fretta e a testa bassa per notare monumenti che sfioriamo ogni giorno, figuriamo a chiederci chi sia la persona rappresentata. Per questo motivo voglio proporvi un gioco che mi ha insegnato la mia professoressa di italiano quando andavo alle scuole superiori. Senza l’aiuto del nostro amico onnisciente Google, riuscireste a scovare le persone raffigurate nei seguenti luoghi?

Largo Pertini, piazza Acquaverde, piazza Corvetto, piazza Bandiera, piazza Portoria, piazza Caricamento, piazza delle Grazie, largo XII Ottobre. Prendetevi pure qualche minuto per pensarci, ma non sbirciate sotto! Fatto? Bene. Cominciamo:

Largo Pertini è il nostro punto di partenza, iniziando con qualcosa di semplice e alla portata di tutti. Non c’è molto da dire sul nostro Giuseppe Garibaldi. La statua è stata inaugurata nel 1879, e realizzata dallo scultore Augusto Rivalta. L’Eroe dei due mondi, conosciuto in tutto il globo, ed elemento simbolo del Rinascimento, osserva silente la fontana della piazza cambiare colore, in sella al suo cavallo. A proposito di equini, sapevate che era un amante degli animali?

In piazza Acquaverde non è difficile riconoscere Cristoforo Colombo, in alto sul suo maestoso piedistallo. Il navigatore genovese è stato eternizzato davanti alla stazione Principe non da uno, non da due, ma da ben dieci scultori, uno per ogni parte del monumento. Vi basti sapere che la parte alta della statua, che raffigura il momento della scoperta del nuovo mondo, è stata scolpita da Andrea Franzone. All’epoca venne stimato che il valore del monumento completo fosse di mezzo milione di lire.

Con piazza Corvetto rendiamo le cose leggermente - ma di poco - più difficili. Sicuramente non vi è estraneo il nome di Vittorio Emanuele II di Savoia, ma forse non l’avevate riconosciuto sul suo cavallo metallico. Nel centro della rotonda spicca l’imperiosa opera dello scultore milanese Francesco Barzaghi, inaugurata il 18 luglio 1886 alla presenza di re Umberto primo. Forse non tutti sanno che costò la bellezza di 200 mila lire.

In piazza Bandiera, all’Annunziata, c'è la fontana che rappresenta la fuga da Troia di Enea. Il barchile - termine con cui si definiscono le antiche fontane genovesi – è nato da un blocco di marmo con il quale venne scolpito l’eroe, realizzato nel 1726 dal carrarese Francesco Baratta. Il povero Enea, rappresentato mentre fugge dalla città di Troia in fiamme sorreggendo sulle spalle il padre Anchise e tenendo per la mano il figlioletto Ascanio, arriva a Genova senza però potersi godere il suo statico riposo. Perché da piazza Soziglia, dove è rimasta per circa un secolo, nel 1826 il monumento è stato spostato in piazza Lavagna, poi, nel 1844, in piazza Fossatello, per giungere infine nella postazione attuale, sperando che qui, ormai stanco, Enea possa far respirare i piedi.

Piazza Portoria custodisce la statua di Giovan Battista Perasso, detto Balilla, popolare figura storica della ribellione e patriota genovese, che scagliò il primo sasso contro gli occupanti dell'impero asburgico, facendo accendere la miccia che diede vita alla ribellione. In realtà non si è certi che dell’identità del ragazzo, ma l’immagine venne lo stesso riutilizzata dal fascismo per L’opera nazionale balilla, ovvero la fascistizzazione dei giovani con nuovi metodi educativi mentali e fisici.

Piazza Caricamento è una delle poche piazze di Genova davvero aperte, ma sfugge comunque alla vista e alla memoria la statua di Raffaele Rubattino, capitano d'industria e uno dei padri storici dell'armamento navale commerciale italiano, che prese le mosse dal porto di Genova. Lo scultore a cui si deve questo monumento è Augusto Rivalta, che realizzò l'effigie nel 1889. Rubattino è stata una figura di spicco, di forte sentimento patriottico, amico di figure importanti nella storia, come Cavour e Nino Bixio, e fu colui che fornì le navi per la Spedizione dei mille.

In piazza delle Grazie, che spunta da sopra l’inizio di corso Aurelio Saffi, c’è la statua di Francesco Maria da Camporosso, detto il Padre Santo, che osserva, un po’ nascosto, le persone sottostanti. La statua, opera di Guido Galletti e costruita davanti al santuario di Nostra Signora delle Grazie al Molo, ricorda un personaggio che si distinse per il suo spirito di carità, come, per esempio, donare il proprio cibo accontentandosi di tenere per sé degli avanzi. Insomma, la statua giusta per la piazza giusta.

Concludiamo con largo XII Ottobre, che custodisce il monumento dedicato a Guido Rossa, sindacalista genovese della Cgil, assassinato durante gli anni di piombo dalle Brigate Rosse.

Di Dimitri La Rosa

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