L'Oreste. Quando i morti uccidono i vivi con Claudio Casadio

Teatro Sociale di Camogli Cerca sulla mappa 21.00
Sabato20Aprile2024

L'Oreste. Quando i morti uccidono i vivi è uno dei testi teatrali più originali, profondi e toccanti visti negli ultimi anni sui palcoscenici italiani. Scritto da Francesco Niccolini e interpretato magistralmente da Claudio Casadio (che per questo ruolo ha vinto il Premio Franco Enriquez 2023 come miglior attore), il lavoro è in scena al Teatro Sociale di Camogli nella serata di sabato 20 aprile 2024, alle ore 21.

L'Oreste è un uomo internato nel manicomio dell’Osservanza a Imola. È stato abbandonato quando era bambino e, da un orfanotrofio a un riformatorio, da un lavoretto a un oltraggio a un pubblico ufficiale, è finito lì dentro perché, semplicemente, in Italia, un tempo andava così. Dopo trent’anni non è ancora uscito: si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento peggiore. Non ha avuto fortuna, l’Oreste, e nel suo passato ci sono avvenimenti terribili che ha rimosso ma dai quali non riesce a liberarsi: la morte della sorella preferita, la partenza del padre per la guerra, il suo ritorno dalla campagna di Russia tre anni dopo la fine di tutto e poi la sua nuova partenza, di nuovo per la Russia, per una fantastica carriera come cosmonauta, e - come se tutto questo non bastasse - la morte violenta della madre, una madre che lo ha rifiutato quando era ancora ragazzino con i primi problemi psichici.

Eppure, l’Oreste è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, scrive alla sua fidanzata (che ha conosciuto a un “festival per matti” nel manicomio di Maggiano a Lucca), parla sempre. Parla con i dottori, con gli infermieri, con la sorella che di tanto in tanto viene a trovarlo, ma soprattutto parla con l’Ermes, il suo compagno di stanza, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronautico di un esercito straniero tenuto prigioniero in Italia. Peccato che l’Ermes non esista. L’Oreste è una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato. Su come la vita spesso non faccia sconti e sia impietosa. E su come, a volte, sia più difficile andare da Imola a Lucca che da Imola sulla Luna.

Nella messa in scena, che ha la regia di Giuseppe Marini, un ruolo fondamentale hanno le illustrazioni di Andrea Bruno, tanto che si può parlare di un tentativo sperimentale di fondere teatro e graphic novel. Le scenografie e le animazioni sono state create da Imaginarium Creative Studium, le musiche originali sono firmate da Paolo Coletta, le voci che si ascoltano sono di Cecilia D’Amico, Andrea Paolotti, Giuseppe Marini, Andrea Monno. Claudio Casadio ha collaborato alla drammaturgia. Lo spettacolo è prodotto da Accademia Perduta/Romagna Teatri e Società per Attori in collaborazione con Lucca Comics & Games.

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