Chiuso in un appartamento poco prima di traslocare a causa del lockdown, un personaggio parla con se stesso ma anche con il mondo esterno. Lontano dalla sua città per impegni di lavoro e dalla sua compagna che gli confiderà di essere incinta, gioca per vincere la solitudine e l’impossibilità di uscire.
Qualsiasi elemento concreto o sonoro diventa pretesto per
reagire e immaginare altre vite.
In questo isolamento forzato, come un moderno Geppetto,
costruisce un imprevedibile rapporto tra genitore
figlio/a, attraverso un gioco teatrale, in cui la favola di
Pinocchio accade, quasi involontaria, citata; mentre sullo sfondo
si susseguono buffe, le dinamiche che tutti abbiamo vissuto durante
l’isolamento.
Tra videochiamate, canzoni sul balcone e incidenti della vita quotidiana, questo futuro padre, sperimenterà la complessità e la bellezza di un nuovo rapporto, di una paternità sognata e una libertà ritrovata. Un attore. Solo. Pochi elementi scenici che caratterizzino una stanza d’albergo.
Suoni e interventi sonori esterni. Musica. Qualche immagine
video. Un gioco di luci sobrio ma preciso. Elementi scenici al
servizio del gioco d’attore. Alcuni momenti di teatro d’oggetto.
Una recitazione ludica, comica, poetica.
Dagli 8 anni