Torino, 09/09/2020.
Lunedì 14 settembre riapriranno i nidi e le scuole per l’infanzia della Città di Torino. La riapertura sarà graduale ma, a regime, nonostante le difficoltà dovute alla situazione di emergenza, l’Amministrazione offrirà tutti i servizi, gli stessi orari e la stessa qualità che tradizionalmente connotano le strutture comunali. Tutti i bambini e le bambine che sono iscritti saranno accolti.
«È questo il risultato raggiunto dall’Amministrazione,
consapevole che grande è l’aspettativa delle famiglie, sia per
tornare a offrire ai propri figli un ambiente di relazione e
formazione, sia per conciliare, nel rispetto dei diritti
dell’infanzia, cura e lavoro.
La frequenza ai servizi per l’infanzia rappresenta anche un spazio
di socialità per le famiglie, in cui possono essere intercettate e
sostenute precocemente le difficoltà di salute, culturali ed
economiche - comunica il Comune in una nota - La Città ha sentito
il dovere pubblico di rendere nuovamente e pienamente
fruibili i servizi a tutti i cittadini senza esclusioni, come, tra
l’altro, dichiarato negli atti emanati dalle diverse articolazioni
del Governo, cercando di armonizzare la necessità di
riprendere a fornire alle bambine, ai bambini e alle loro famiglie
il consueto servizio educativo con il sistema di precauzioni a
garanzia della sicurezza di tutti».
La comunicazione anticipa gli orari di frequenza massimi, all’interno dei quali sono previste le uscite scaglionate, già comunicati nel corso delle riunioni con le famiglie e il personale.
Per quanto riguarda gli scaglionamenti degli ingressi, ogni
scuola sta contattando i genitori per concordare gli orari di
ciascun bambino:
1) prima settimana, dal 14 al 18 settembre: ore 8.30 –
14.30
- riambientamento dei “vecchi” iscritti: accoglienza e
riavvicinamento ai servizi e agli spazi dei bimbi che frequentavano
lo scorso anno e che, da lungo tempo, non accedono alle strutture
scolastiche senza la presenza del genitore, salvo casi
particolari.
- avvio dei nuovi inserimenti che fanno parte di sezioni che non
hanno (o hanno in maniera residuale) bambini frequentanti l’anno
scorso, in particolare: le sezioni lattanti e piccoli dei nidi e le
sezioni omogenee dei treenni delle scuole dell’infanzia
2) seconda settimana, dal 21 al 25 settembre: ore 8.30
-16.30
- prosecuzione del servizio per i vecchi iscritti
- avvio dei nuovi inserimenti che non rientrano nei casi sopra
descritti
3) terza settimana 28 settembre al 2 ottobre: ore 7.30
-16.30
- prosecuzione del servizio per i vecchi iscritti
- continuazione nuovi inserimenti
4) entro fine ottobre: post scuola/nido fino alle
17.30 a seguito di indagine sui bisogni dei genitori, gara per
l’affidamento del servizio ed entrata a regime del servizio per
tutti gli iscritti
La gradualità dell’orario - peraltro adottata anche nelle
scuole dell’obbligo - è un’esigenza pedagogica per il benessere
delle bambine e dei bambini e consentirà alla Città di costruire il
servizio sulla base dell’orario definitivo
personalizzandolo sulle esigenze dei genitori, garantendo il
massimo della compresenza dei docenti.
Il Comune aggiunge che «sarà cura di ogni singola struttura
fornire ulteriori comunicazioni alle famiglie sulle procedure, sul
programma dettagliato degli inserimenti, sul patto di
corresponsabilità scuola famiglia, sul progetto pedagogico e tutte
le informazioni utili alla frequenza. Un risultato, peraltro, che
non sarebbe stato possibile senza lo sforzo e la competenza dei
dipendenti della Divisione dei Servizi educativi (educatori,
insegnanti, assistenti educativi, personale amministrativo,
dirigenti) e senza la collaborazione e i suggerimenti delle
famiglie.
In questi giorni si è aperta una discussione con le organizzazioni
sindacali e al personale docente è stato chiesto uno sforzo
ulteriore in termini di orario di lavoro. Uno sforzo necessario per
rispettare le norme per la prevenzione del COVID e per garantire la
possibilità di lavoro in piccoli gruppi, aumentando la
compresenza.
Da parte dell’Amministrazione sarà garantito il massimo
impegno possibile in termini di assunzioni (quasi 300 persone tra
tempi indeterminati e contratti temporanei), di sforzo
finanziario e garanzie di tutela retributiva delle lavoratrici e
dei lavoratori interessati».