Torino, 03/05/2024.
Torinodanza Festival torna a Torino dal 12 settembre al 26 ottobre 2024, confermandosi un appuntamento irrinunciabile dell'autunno con artisti e compagnie di altissimo rilievo internazionale e artisti italiani affermati o emergenti apprezzati e programmati all'estero.
Diretto da Anna Cremonini, il cui incarico è stato riconfermato fino al 2027 dal nuovo Consiglio di Amministrazione del Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, il Festival esplorerà il mondo della creazione artistica accostando alle grandi firme della coreografia contemporanea le espressioni di ricerca e di tendenza che si affacciano sulla scena odierna.
Emanuel Gat, Marco da Silva Ferreira, Sharon Eyal, Ioannis Mandafounis insieme alla danzatrice Manon Parent, Omar Rajeh, Euripides Laskaridis, Hofesh Shechter e Alonzo King saranno i protagonisti internazionali del Festival che, insieme ad Alessandro Sciarroni, Jacopo Godani e Mauro Astolfi, Ambra Senatore, Cristina Kristal Rizzo, daranno vita a una rassegna di grande interesse.
A completare la programmazione, la ripresa di una coreografia storica di Marianna Troise e una coproduzione tutta italiana firmata da Philippe Kratz e Fabio Cherstich. Infine Michele Di Stefano proporrà con la sua compagnia un’esperienza di ricerca di natura performativa.
I biglietti e gli abbonamenti per gli spettacoli di Torinodanza sono in vendita sia in biglietteria sia online a partire dal 4 giugno 2024 presso la biglietteria del Teatro Carignano (biglietteria@teatrostabiletorino.it Tel. 011 5169555 – Numero Verde: 800 235
333. Orario: da martedì a sabato dalle 13 alle 19, domenica dalle 14 alle 19) oppure online sul sito di Torinodanza Festival (dove si può vedere tutta la programmazione) o sul sito del Teatro Stabile.
Per gli spettacoli in programma alle Fonderie Limone, sarà predisposta una navetta, che effettuerà una corsa 30 minuti prima dello spettacolo dalla fermata della metropolitana Bengasi. Il servizio è garantito anche per il rientro, sempre verso la fermata Bengasi. Il servizio è gratuito ma è obbligatorio prenotarsi ed il numero dei posti è limitato. Le prenotazioni si effettuano sul sito torinodanzafestival.it
L’inaugurazione dell’edizione 2024 del Festival, in programma il 12 settembre alle ore 20.45 alle Fonderie Limone di Moncalieri, sarà affidata a Emanuel Gat con la sua nuova creazione, Freedom Sonata: uno spettacolo che vuole essere un inno alla danza come pratica collettiva di conoscenza e comprensione del mondo.
Con questa coproduzione si rafforza la collaborazione nata due anni fa con la presentazione di quello che è poi diventato un vero e proprio blockbuster, Lovetrain2020. Lo spettacolo, presentato in prima nazionale a Torino, sarà replicato il 13 e il 14 settembre.
Di una generazione precedente è invece Marco da Silva Ferreira, rivelazione dell'ultima stagione e proveniente da un contesto artistico portoghese che, con Carcaça – in programma in prima nazionale alle Fonderie Limone di Moncalieri il 20 e il 21 settembre alle ore 20.45 – ha definitivamente imposto la propria personalità artistica. Una pièce, questa, che unisce balli popolari e stili di danza urbana, in cui la coreografia diventa strumento per indagare le comunità, la costruzione di un’identità collettiva, la memoria e il patrimonio culturale. Una creazione che è stata possibile anche grazie al supporto del network europeo Big Pulse Dance Alliance di cui Torinodanza fa parte.
Ritorna quest’anno alle Fonderie Limone di Moncalieri, dal 3 al 5 ottobre alle ore 20.45, Sharon Eyal, artista che Torinodanza segue da tempo e che negli ultimi anni ha sempre più affermato e affinato la propria poetica. Eyal conferma l’unicità e l’originalità del proprio gesto, dimostrando nello spettacolo Into the Hairy la capacità di concentrare in un linguaggio tutto personale la tensione emotiva e la forza espressiva che attraversano i corpi dei suoi danzatori. Il perfetto mix tra movimenti, luci, costumi (nati dalla collaborazione con Maison Dior e firmati da Maria Grazia Chiuri), effetti, musiche, rapisce il pubblico creando una sorta di rituale laico dai toni ancestrali che rendono lo spettacolo un’esperienza unica, da seguire con il fiato sospeso.
Nelle stesse date, 4 – 5 ottobre, alle ore 19.30, andrà in scena in prima nazionale nella Sala Piccola delle Fonderie Limone un assolo firmato dal coreografo Ioannis Mandafounis e dalla danzatrice Manon Parent, accompagnata dal pianista torinese Gabriele Carcano. Mandafounis è un artista significativo e originale; dallo scorso anno dirige la compagnia che fu di William Forsythe, la Dresden Frankurt Dance Company (DFDC), di cui è stato anche danzatore. Manon Parent è danzatrice di grande spessore tecnico ed espressivo, che ha sempre fatto del dialogo tra le diverse forme d'arte una priorità e una fonte di ispirazione principale.
In Scarbo (il titolo è preso in prestito da una composizione di Ravel) la protagonista è al centro di una narrazione che fonde corpo, parola, anima ed emozione. Un esperimento performativo che esprime grazia, forza e purezza espressiva.
Anche Beytna (che significa “la nostra casa”) del libanese Omar Rajeh si preannuncia come un’esperienza particolare: quattro danzatori/coreografi (tra cui lo stesso Rajeh) e quattro musicisti si incontrano sul palco davanti a un banchetto. Parlano, bevono, ridono, danzano, vivono. Condividono con il pubblico il tempo del teatro, costruendo di fatto una comunità che si forma nel corso dello spettacolo. Un invito alla casa dell’altro, alla danza e alla costruzione coreografica che diventano veicoli di incontro e condivisione, strumenti che creano armonia nella diversità. Fonderie Limone – Sala Grande 11, 12 ottobre 2024, ore 20.45.
Hofesh Shechter è una star indiscussa della danza contemporanea e sarà alle Fonderie Limone di Moncalieri dal 17 al 19 ottobre (ore 20.45) in prima nazionale con Theatre of Dreams. Artista di grande rigore tecnico e di grande sensibilità compositiva, Shechter unisce grazia e potenza nell’elaborare uno stile assolutamente unico. In questa nuova creazione, coprodotta dal Festival, il coreografo si addentra nel mondo della fantasia e del subconscio, rivelando paure, speranze, desideri ed emozioni che penetrano nella mente dei sogni e nei pensieri della veglia. I corpi dei danzatori danno vita a un’interazione tra poesia e realtà, accompagnati da musicisti dal vivo e dalla colonna sonora cinematografica composta dallo stesso Shechter che per l’occasione torna a lavorare con il lighting designer Tom Visser creando uno spazio scolpito per questo paesaggio onirico.
In occasione del debutto dello spettacolo a Torinodanza, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, verrà presentato il 20 ottobre al Cinema Massimo Hofesh Shechter on the Screen con la proiezione di Political Mother: The Final Cut (2022); Lights, Camera, ... Clowns! (2018); Return e infine La vita è una danza (titolo originale En Corps).
Euripides Laskaridis, artista greco che rappresenta con un tratto di assolta originalità la nouvelle vague della creatività contemporanea ellenica arriva, per la prima volta a Torinodanza, con una creazione presentata in prima nazionale alle Fonderie Limone di Moncalieri il 22 e il 23 ottobre (ore 20.45) e sostenuta dal network europeo Big Pulse Dance Alliance.
Lapis Lazuli è il titolo che rimanda a diverse citazioni, dai film freak degli anni Quaranta ai radicali monocromi blu di Yves Klein. L’artista incarna sulla scena un’inquietante creatura, un lupo mannaro selvaggio, una bestia ibrida, metà umana e metà animale, liberando il suo lato temibile e feroce, ma rivelando al contempo il suo io vulnerabile, sensibile, ironico e deliziosamente sprovveduto. Lo spettacolo, coprodotto da Torinodanza, è presentato in convenzione con il Festival delle Colline Torinesi.
Il festival e la sua programmazione internazionale si chiudono il 25 e 26 ottobre, sempre alle Fonderie Limone di Moncalieri alle ore 20.45, con una compagnia americana che ha segnato la storia e l’evoluzione della coreografia contemporanea: la compagnia Lines Ballet di Alonzo King, che presenta in prima nazionale e unica data italiana Deep River.
Un’opera sospesa tra le punte e una gestualità potente, la dimostrazione di come l’arte coreografica sia una storia di riferimenti e rimandi, invenzioni e citazioni, un flusso di creatività continua che affonda le proprie radici nelle regole dell’accademia per spingersi verso territori sconosciuti. Con Deep River Alonzo King scrive una lettera d’amore a un mondo che si contorce nel dolore, impegnando il suo straordinario ensemble in un gioco continuo di assoli, pas de deux e grandi momenti collettivi.