Il Gruppo Giovani della Delegazione FAI di Torino, in collaborazione con la Fondazione Collegio Universitario di Torino Renato Einaudi Collegio Einaudi, propone una visita alla Sezione Valentino del Collegio Einaudi, sita in via Galliari 30, per sabato 27 maggio a partire dalle ore 15.
Un’occasione per scoprire un luogo unico in città, uno spazio in cui studenti di tutto il mondo – anche torinesi –costruiscono il loro futuro.
Il Collegio è un ambiente in cui i ragazzi diventano grandi, seguendo i valori guida del merito e dello sviluppo del potenziale. La Fondazione conta cinque strutture residenziali, di alto livello e dislocate nei punti strategici di Torino ed offre ai propri allievi un programma di formazione trasversale e personalizzato oltre che l’opportunità di vivere in una comunità stimolante e interdisciplinare.
La storia del Collegio passa anche attraverso quella dei suoi alunni; qui hanno studiato e si sono formati, solo per citare alcuni nomi, Umberto Eco, Claudio Magris, Francesco Profumo, Annibale Crosignani, Donato Firrao.
La visita a cura del FAI e degli studenti, consentirà di aprire le porte della sede storica del Collegio, dove visse Umberto Eco, nonché la più verde tra le residenze, perché ha all’interno un accogliente giardino.
Le visite si svolgeranno dalle ore 15.00 alle 19.00. Gruppi ogni 30 minuti.
Si richiede un contributo di 4 Euro per gli iscritti al FAI e di 6 Euro per i non iscritti, a sostegno della missione di cura e tutela del patrimonio italiano portata avanti dal FAI fin dal 1975.
Edificato nel 1936 su progetto dell’architetto Ferruccio Grassi, l’edificio è un significativo esempio di architettura razionalista.
È stato uno dei primi esempi in Italia di costruzione con specifica destinazione di “casa dello studente”, caratterizzato dalla presenza di un loggiato sommitale (in seguito modificato con la sopraelevazione del dopoguerra), dalla regolarità delle aperture e dal rivestimento in klinker che avvolge facciate, cornicioni, pilastri e lo stesso loggiato.
Pur mantenendo invariata la destinazione, la configurazione attuale dell’edificio è il risultato di numerose modifiche subite negli anni, sia per potenziarne la capienza, sia per adeguarlo a sopraggiunte esigenze normative.