Fino al 14 novembre al Cinema Massimo c'è la retrospettiva del cinema di Douglas Sirk con le copie digitali restaurate a cura di Roberto Turigliatto.
Riscoperto e amato dalla Nouvelle Vague e da registi come Rainer W. Fassbinder e Bernardo Bertolucci, ma ancor più celebre per i melodrammi realizzati a Hollywood per la Universal, Sirk ha lavorato sottotraccia nei generi popolari valorizzando attori come Rock Hudson, Jane Wyman, Dorothy Malone, Robert Stack, Lana Turner, Jack Palance, Jeff Chandler e ha offerto persino a uno sconosciuto James Dean la sua prima opportunità professionale
(Usa 1955, 89’, DCP, col., v.o. sott.it.)
In una cittadina del New England, Cary, vedova con due figli, si innamora di un uomo più giovane, giardiniere e lettore di Walden, suscitando le reazioni ostili dei figli e della comunità borghese. Tra i capolavori di Sirk, amato e omaggiato da Fassbinder e Todd Haynes.
Lun 7 novembre, h. 18.15
Quella che avrei dovuto sposare (There’s Always Tomorrow)
(Usa 1956, 84’, 35mm, b/n, v.o. sott.it.)
Il ricco proprietario di una fabbrica di giocattoli ritrova il grande amore della sua giovinezza e mette in discussione la propria grigia vita borghese, suscitando l’ostilità dei figli. Il secondo film con Barbara Stanwyck, un altro melodramma amaro sull’american way of life.
Mar 8 novembre, h. 20.30
Come le foglie al vento (Written on the Wind)
(Usa 1956, 92’, DCP, col., v.o. sott.it.)
Nella magione di un petroliere, in un flashback si consuma il dramma familiare di quattro personaggi. Sesso e denaro, ricordi d’infanzia, alcolismo e amori impossibili. Un capolavoro fiammeggiante, anche nei colori, del melodramma cinematografico.
Ven 11 novembre, h. 16.00
Il trapezio della vita (The Tarnished Angels)
(Usa 1958, 91’, 35mm, b/n, v.o. sott.it.)
Tra i personaggi più belli di Sirk ci sono i marginali perduti e destinati allo scacco di questo “rondò tragico": aviatori acrobatici alla deriva negli anni della Grande depressione. Un adattamento da Faulkner, cui Sirk pensava fin dagli anni Trenta: «Forse, dopotutto, è il mio miglior film». (D. Sirk)
Ven 11 novembre, h. 20.30
Tempo di vivere (A Time to Love and a Time to Die)
(Usa 1958, 132’, DCP, col., v.o. sott.it.)
Un giovane soldato tedesco ottiene una licenza e vive una storia d’amore estrema tra le rovine di Berlino. Sirk cambia di poco il titolo del romanzo di Remarque e suscita l’entusiasmo del giovane Godard: «Il suo film è bello perché si pensa alla guerra guardando scorrere immagini d’amore, e viceversa».
Dom 13 novembre, h. 20.30
Lo specchio della vita (Imitation of Life)
(Usa 1959, 125’, DCP, col., v.o. sott.it.)
Douglas Sirk ci racconta, attraverso un melodramma appassionato e intenso, di un'America razzista, in cui a dominare sono i conflitti di classe. Lora, attrice rimasta vedova, trascura la figlia Susy per dedicarsi alla carriera teatrale. Di Susy si occupa la governante di colore, anch'essa con una figlia.
Lun 14 novembre, h. 16.00