Il Museo Egizio che verrà: le novità in occasione del Bicentenario

Torino, 26/10/2023.

Il 2024 è l'anno delle celebrazioni del bicentenario del Museo Egizio e segnerà l'inizio di una nuova stagione di trasformazione del Museo stesso non solo da un punto di vista architettonico, ma anche sotto il profilo dell'allestimento e della ricerca archeologica.

Il progetto architettonico del nuovo Museo Egizio entra ora nella fase esecutiva ed è firmato da David GianottenAndreas Karavanas dello studio Oma (Office for Metropolitan Architecture) di Rotterdam.

Dopo il via libera da parte della Conferenza dei Servizi e del Comitato scientifico dell'Egizio, in cui siedono sei rappresentanti dei più importanti musei internazionali, il Comune di Torino ha approvato le deroghe al regolamento edilizio della Città.

Si darà così concretezza ad un progetto ambizioso di rifunzionalizzazione della corte e di restituzione alla città di un nuovo spazio pubblico, di allestimento di un giardino egizio nella corte coperta, di una nuova sala immersiva all’interno del Museo, del restauro e del riallestimento del Tempio di Ellesija e della Galleria dei Re, progetti per cui si prevedono 23 milioni di Euro di investimenti.

«Celebrare i 200 anni del Museo non è solo un esercizio di memoria, ma significa anche programmare il futuro. Il progetto architettonico di Oma nasce sulla scorta di nuova visione di Museo, più articolato e multiforme» affermano la presidente del Museo Egizio Evelina Christillin e il direttore Christian Greco.

Le novità del Museo Egizio

Dunque il centro di gravità del Museo Egizio più antico al mondo si sposta nella corte del palazzo barocco del Collegio dei Nobili, che si trasformerà in una nuova agorà su due livelli - piano terreno e piano ipogeo - coperta da una struttura trasparente in vetro e acciaio. Si tratta di uno spazio aperto gratuitamente, di fatto di un ampliamento del Museo e di Accademia delle Scienze, che avranno a disposizione circa 975 metri quadrati in più. Un luogo in cui convivranno un giardino egizio, un bookshop nel porticato, che sarà nuovamente aperto verso la corte, una caffetteria, la biglietteria e l’info point del Museo e dell’Accademia delle Scienze.

Tre gli ingressi all’Egizio in futuro: non solo da via Accademia delle Scienze, ma anche da via Duse e da Via Maria Vittoria. Mentre la corte coperta diventerà il centro nevralgico da cui il visitatore potrà partire liberamente alla scoperta dei 12mila reperti antichi in esposizione, senza seguire un percorso preordinato.

Dalla corte si potrà accedere direttamente al Tempio di Ellesija, il più antico tempio rupestre della Nubia, che approdò a Torino nel 1966.

A seguito della costruzione della diga di Assuan, il Museo Egizio fu chiamato a contribuire alla campagna per il salvataggio dei tempi della Nubia, che rischiavano di essere sommersi dalle acque del lago Nasser. Il governo egiziano decise di donare all’Italia il tempio, in segno di gratitudine per la partecipazione del nostro Paese all’operazione di salvataggio: il reperto, dopo una complessa operazione di trasporto e ricostruzione all’interno del Museo Egizio, fu presentato a Torino alla presenza delle autorità italiane ed egiziane nell’autunno del 1970.

A distanza di oltre mezzo secolo il Museo Egizio, nell’ambito del rinnovamento per il bicentenario, sceglie di offrire alla collettività la visita gratuita del tempio. Sempre dalla corte si accede al piano ipogeo, dove grazie ad un progetto all’avanguardia con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova nascerà una nuova sala immersiva.

E poi ancora, tra i progetti che prenderanno il via nel 2024 c’è il rinnovamento della Galleria dei Re: lo statuario sarà oggetto di un riallestimento filologico che lo vedrà immerso nella luce naturale; attraverso le finestre che verranno riaperte si potranno intravedere gli elementi dello statuario.

Alla base di questa evoluzione verso un Museo Egizio più trasparente permeabile alla comunità scientifica e alla collettività, c’è l’idea di un museo come laboratorio della contemporaneità, in cui la storia, l’archeologia e la ricerca, siano sì uno strumento per preservare il passato e la memoria, ma anche una sorta di lente di ingrandimento sull’oggi e su un patrimonio condiviso che ci permette di sentirci parte di un’unica collettività.

Numerosi i progetti che già da quest’anno hanno accompagnato la riflessione sul futuro dell’Egizio e dei musei in generale e che traghetteranno il museo verso le celebrazioni. In questo solco si inserisce il ciclo di incontri dal titolo What's a Museum, ideato e condotto dal direttore dell'Egizio Christian Greco. Si tratta di una sorta di laboratorio, di brainstorming internazionale, per  immaginare l’evoluzione dei musei, sulla scorta delle best practice mondiali.

Il prossimo appuntamento, l'ultimo del 2023, il 9 novembre, vedrà protagonista il direttore del Museo del Prado di Madrid, Miguel Falomir Faus, museo che proprio recentemente è stato oggetto di un profondo cambiamento.

Mentre il primo appuntamento del 2024 sarà il 17 gennaio: è atteso a Torino Taco Dibbits del Rijksmuseum di Amsterdam. Ma prima del 2024, dal 28 novembre al 1° dicembre 2023 sono attesi a Torino fisici, antropologi, filosofi, sociolinguisti, archeologi, paleopatologi, esperti del patrimonio, curatori, museologi e neuroscienziati, provenienti da tutto il mondo per un confronto internazionale dal titolo Im/materialities, Museums between real and digital.

Il bicentenario del Museo Egizio avvolgerà l'intera città con iniziative anche al di fuori del museo: il Comune di Torino aprirà nel 2024 proprio l'insegna del bicentenario del Museo, con il Concerto di Capodanno che vedrà protagonista l'Egizio. 

In piazza Castello il 1° gennaio 2024 sarà l’Orchestra Filarmonica di Torino, con un grande concerto e installazioni video ad inaugurare simbolicamente le celebrazioni del bicentenario del Museo Egizio. L’Orchestra Filarmonica di Torino, diretta da Giampaolo Pretto, eseguirà composizioni di Mozart e Verdi.

L’evento sarà trasmesso in diretta televisiva su Sky Classica HD, diretto da Paolo Marenghi, e sarà presentato da Paolo Gavazzeni, direttore artistico del canale, insieme alla conduttrice Alba Parietti.

Tra le novità imminenti c’è poi la riapertura al pubblico del terzo piano del Museo, che non sarà più dedicato alle mostre temporanee, ma ospiterà in maniera permanente la Galleria della Scrittura, 600 metri quadrati dedicati alle lingue e alle scritture dell’antico Egitto, geroglifici, ma non solo.

In vista del bicentenario poi il Museo Egizio dà il via a un secondo cantiere immateriale: grazie all'assegnazione dei contributi del bando PNRR Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi, finanziato dall'Unione Europea NextGenerationEU, a confermare la volontà di grande apertura dell'istituzione, l’Egizio ha lavorato con stakeholder e associazioni per poter consentire pari accesso alle informazioni da parte di sordi, ciechi e persone con difficoltà cognitive. La collaborazione ha dato luogo ad un sistema multimodale in ottica Accessibility for All; saranno a disposizione visite con esperienza tattile su pannelli ed elementi della collezione, guide in LIS, supporti di accompagnamento in CAA.

Inoltre, grazie al finanziamento previsto dal bando Esponente di Fondazione CRT, si è intervenuti in via sperimentale anche sul contenuto delle didascalie della sala di Deir el -Medina, una delle più importanti del Museo, con un’opera di interpretazione che ha coinvolto i curatori e i membri dell’Ufficio Interpretazione, Accessibilità e Condivisione.

Per l’occasione del bicentenario il Museo Egizio ha voluto rinnovare la propria immagine e progettare un’identità visiva dedicata, che è stata creata in collaborazione con Studio FM. 

Il claim 200 anni di Museo Egizio. La memoria è il nostro futuro, accompagnato da un logo con lettering molto pulito, diviene da oggi il segno distintivo del Bicentenario e delle sue celebrazioni.

Di Giulia De Sanctis

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