Tre gli appuntamenti di Monza Visionaria in programma nella giornata di mercoledì 8 maggio. Si parte alle 15.30 con
un laboratorio musicale a cura di Alessandro Rossi, uno dei più eclettici batteristi jazz in circolazione, che incontra i ragazzi del Centro Educativo Carrobiolo, luogo inclusivo ad alta vocazione sociale della città, si confronta con loro e suona in un workshop aperto a tutte le abilità, momento conclusivo del progetto Ogni luogo è un incontro di Fondazione Monza e Brianza. Poco dopo, alle 19.00 presso la Biblioteca del Carrobiolo, il luogo più antico di Monza, spazio al concerto di Alessandro Rossi e del suo trio (con Michele Bonifati alla chitarra elettrica e Manuel Caliumi al sax contralto: Heartbeat è un viaggio musicale in cui non esistono confini stilistici e dove l’interplay tra i tre strumentisti è continuo (ingresso libero con libera donazione). In conclusione di giornata, alle 20.00, c'è la possibilità di cenare con lo staff di Musicamorfosi e i musicisti Rossi, Bonifati e Caliumi al ristorante En3 di via Volturno: per l’occasione, alle 21.30 si esibisce l’emergente Østrik quartet feat. Oliseh Francesco Obiarinze, che presenta un omaggio a J.J. Johnson, considerato da molti il più grande trombonista della storia del jazz.
Il momento clou della dodicesima edizione di Monza Visionaria è quello in agenda giovedì 9 maggio alle 21.00 al Teatro
Manzoni di Monza con l’evento intitolato Giovanni Falzone Three Generations feat. Enrico Rava: tre generazioni di trombettisti - rappresentate dal giovane talento Paolo Petrecca, dal grande maestro Giovanni Falzone e dal nume tutelare Enrico Rava - danno vita a un concerto dedicato a composizioni originali di Falzone e Rava, oltre a una manciata di standard. A condividere il palco con i tre trombettisti, una sezione ritmica giovanissima, formata da Diego Albini al pianoforte, Enrico Palmieri al contrabbasso e Antonio Marmora alla batteria (biglietto 18 euro alla porta).
Stimolante e insolito l’appuntamento di venerdì 10 maggio alle 21.00 quando alla Reggia di Monza, negli ambienti che ospitano alcuni capolavori dell’arte contemporanea, va in scena Rite, incontro di architetture sonore, indefinite e contrastanti con la musicista sarda Zoe Pia (clarinetto, campanacci e launeddas) e lo svedese Mats Gustafsson (sax baritono e flauto): i due danno vita a un rito che è una vera e propria frattura della routine quotidiana, sospensione dell’ordinario, pausa dalla normalità (biglietto 10 euro).
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