Photo Vogue 2022, festival di fotografia di moda consapevole

Enrico Luoni
Base Milano Cerca sulla mappa
DA Giovedì17Novembre2022
A Domenica20Novembre2022

Da giovedì 17 a domenica 20 novembre 2022 a Milano si svolge la settima edizione del Photo Vogue Festival, il primo festival di fotografia di moda consapevole che si concentra sugli elementi in comune a etica ed estetica. Per quattro giorni il centro culturale Base Milano (via Bergognone 34, Milano) ospita mostre e talk, con eventi satellite in alcune delle migliori gallerie della città. Che cosa direbbe Susan Sontag?: il tema di questa edizione è a contraddizione della sovraesposizione, un dibattito sul modo in cui l'ubiquità delle immagini plasma la nostra sensibilità.

L'ingresso al Photo Vogue Festival 2022 è libero e gratuito nei seguenti orari di apertura: giovedì 17 novembre dalle 14.00 alle 21.00; da venerdì 18 a domenica 20 novembre dalle 11.00 alle 21.00. Tra gli ospiti attesi a Base Milano spiccano i talenti protagonisti delle sei mostre in esposizione, artisti affermati come Roe Ethridge e Yelena Yemchuk, figure di spicco nel panorama fotografico come Fred Ritchin e Susie Linfield, intellettuali come Emanuele Coccia e David Rieff e l'European editorial director di Vogue Edward Enninful.

Di seguito il programma completo delle mostre aperte al pubblico nei quattro giorni del Photo Vogue Festival 2022.

Regarding the pain of others

La mostra presenta le immagini e i filmati più iconici di eventi catastrofici della nostra storia recente, senza esporli visivamente, ma presentandoli attraverso la loro descrizione scritta. I visitatori, quindi, sono invitati a pensare e a visualizzare mentalmente le fotografie e i video. È una sfida per diventare spettatori attivi e responsabili, invece che voyeur passivi e distratti, per mettere in discussione la nostra responsabilità di consumatori di immagini. Una società umana, giusta e sana non può essere composta da consumatori di immagini passivi.

Visual Literacy: A Critical Library

In mostra una selezione di libri, curata da Rica Cerbarano, che comprende opere che hanno segnato la storia della critica fotografica e pubblicazioni contemporanee che analizzano il ruolo attuale delle immagini. L’intento alla base è fornire una bibliografia completa per avvicinarsi al linguaggio fotografico con consapevolezza e senso critico. Questi gli editori coinvolti: Aperture, Basic Books, Canongate Books, David Zwirner Books, Duke University Press, Gingko Press, Green Integer Books, Intellect Books, Lawrence & Wishart, Mack, Mit List Visual Arts Center, Mit Press, Penguin Random House Uk, Reaktion Books, Routledge, Spbh Editions, University of Chicago Press, Verso Books, W. W. Norton & Company, Zone Books.

Face Forward: Redefining The Vogue Cover

La mostra presenta alcune delle copertine più potenti e diverse di tutte le edizioni internazionali di Vogue. Un esempio di come l'effetto normalizzante causato dall'esposizione ripetuta al contenuto delle immagini possa essere utilizzato per promuovere un mondo più giusto. La collezione mostra l’importanza del lavoro svolto da Vogue nel corso dei decenni e del ruolo che ha e che potrà avere in futuro, nonché la diffusione e l’influenza della rivista nel costruire un mondo migliore, culturalmente più inclusivo. La mostra è in parte stampata e in parte digitale, e prevede uno slideshow di tutte le copertine.

The Next Great Fashion Image Maker

La mostra è il risultato della prima Global Multimedia Open Call, promossa da tutte le edizioni di Vogue nel mondo per individuare i creatori di immagini di moda più talentuosi, la cui visione si spinge oltre i confini del panorama attuale, e per dare loro l'opportunità di lavorare nel Condé Nast Global Network. L’esposizione evidenzia la nuova generazione di creatori di immagini di moda socialmente consapevoli: artisti propulsori del cambiamento, il cui lavoro dialoga con generi diversi, dal documentario all'arte. La moda è un linguaggio condiviso, uno strumento essenziale per costruire l'identità. Attraverso le sue fotografie e le sue storie, Vogue si confronta da sempre con i temi sociali e politici, ponendo domande, abbracciando l'innovazione e persino influenzando il cambiamento. La mostra presenta 40 artisti di 24 paesi diversi, selezionati da una giuria internazionale: Aart Verrips, Adeolu Osibodu, Alina Frieske, Ankita Das, Ashley Markle, Bettina Pittaluga, Carl van der Linde, Chiron Duong, Delali Ayivi, Elliot & Erick Jiménez, Ilyes Griyeb, Imraan Christian, Ines Vansteenkiste-Muylle, Jaimy Gail, Jara García Azor, Jo Fetto, Jodi Bieber, Jude Lartey, K Young Collage, Kin Chan, Kincső Bede, Kwabena Appiah-Nti, Lee-Ann Olwage, Myu Inoue, Nikita Yusman, Oghalé Alex, Rachel Lamb, Sackitey Tesa, Sasha Chaika, Shaghayegh Shayankhah, Muyaka Shitanda, Silvana Trevale, Stella Asia Consonni, Stephan Gladieu, Tara Laure Claire, Samuel Trotter, Victoria Ruiz, Viridiana, Xavier Scott Marshall e Xiangyun Chen. L'installazione video Photo Vogue Fashion 100 presenta uno slideshow del lavoro dei 100 fashion visual maker più interessanti provenienti da 40 paesi diversi, selezionati tra i partecipanti alla Global Open Call The Next Great Fashion Image Makers.

Italian Panorama

Italian Panorama presenta 25 artisti provenienti dalla prima Local Open Call di Photo Vogue. Sono stati selezionati da una giuria composta dal team di Condé Nast in Italia e da esperti dell’ampia comunità visual italiana, provenienti da contesti diversi, al fine di garantire una prospettiva onnicomprensiva e sfaccettata. La mostra è dedicata all'Italia come omaggio al paese di origine di Photo Vogue, e riflette il ricco multiculturalismo del nostro paese, troppo spesso trascurato e sottovalutato. Questi gli artisti esposti: Alessandra Leta, Alessandro Zoboli, Alexa Sonsino, Alia Romagnoli, Andrea Baioni, Carlo Lombardi, Carmine Romano, Cinzia Laliscia, Claudia Amatruda, Eleonora Strano, Emanuele Occhipinti, Federica Sasso, Filippo Barbero, Francesco Anselmi, Gabriele Galimberti, GianMarco Porru, Karim El Maktafi, Lucrezia Testa Iannilli, Ludovica Anzaldi, Martina Zanin, Marzio Emilio Villa, Matteo Buonomo, Pierfrancesco Celada, Sara Nicomedi e Sara Perovic.

Visual Communication for Change

In linea con la missione di mettere in contatto culture diverse e dare risonanza a una gamma variegata di voci, Photo Vogue collabora con la famosa fotografa etiope e imprenditrice culturale Aida Muluneh, fondatrice dell'Addis Foto Fest e dell'Africa Foto Fair, presentandone la collezione The Crimson Echo. Commissionata dalla fondazione End Fund nell’ambito di un progetto fotografico collettivo intitolato re-framing The Ene, la collezione sottolinea l'impatto delle malattie tropicali neglette sugli individui e sulle comunità. Insieme ad altri sei fotografi africani, Muluneh lavora per raccontare in modo diverso le storie delle persone colpite dalle malattie tropicali neglette in Africa e crea una raffigurazione potente del loro impatto sull’uguaglianza tra i generi, sulla salute mentale, sulla mobilità e sull'accesso alle risorse. Il progetto presenta opere di Ala Kheir (Sudan), John Kapalo (Mali), Meseret Argaw (Etiopia), Mustafa Saeed (Somaliland), Sarah Wasiwa (Uganda), Omoregie Osakpolor (Nigeria). Utilizzando la creatività per sostenere il cambiamento sociale in Africa attraverso la fotografia d'autore e il fotogiornalismo, la mostra offre una prospettiva approfondita e diversa dalle immagini tipiche associate alle malattie in Africa.

Voice x Photo Vogue: Residency e collezione Nft

La prima incursione di Photo Vogue nel Web3 si è svolta in collaborazione con Voice, piattaforma a zero emissioni di carbonio per l’arte digitale focalizzata sugli artisti emergenti. Durante una virtual residency estiva, 81  artisti di tutto il mondo hanno imparato come entrare con successo nel mondo del Web3 attraverso workshop digitali, mentorship e altre risorse. I fotografi che hanno partecipato alla residency avevano il compito di creare progetti sui temi dell'equità e giustizia. C’è chi ha prodotto opere che rappresentano un omaggio alla difficoltà di vivere nelle zone di guerra; altri hanno lamentato la distruzione dell'ambiente e la perdita delle economie locali; alcuni fotografi, infine, hanno affrontato questioni riguardanti il femminismo, la sessualità e l’identità queer. Gli 81 artisti della residency provengono da 29 paesi: Adeolu Osibodu, Alessandro Cinque, Bodhi Shola, Ana Margarita Flores, Andrea Baioni, Bettina Pittaluga, Carmine Romano, Cecilia Sordi Campos, Daniel Jack Lyons, David Favrod, David Pd Hyde, Delali Ayivi, Devashish Gaur, Diego Moreno, Eleana Konstantellos André, Elianel Clinton, Ernesto Solana, Etinosa Yvonne, Fabiola Cedillo, Federica Sasso, Gian Marco Porru, Gili Benita, Guilherme da Silva, Hajar Benjida, Hakeem Shabazz-Norris, Haneem Christian, Hassan Kurbanbaev, Imraan Christian, Irene Antonia Diana Reece, Irina Werning, Jo Fetto, Jooeun Ba, Juan Brenner, Jude Lartey, Julia Kafizova, Karabo Mooki, Karan Kumar Sachdev, Lawrence Agyei, Lebo Thoka, Lee-Ann Olwage, Leonard Suryajaya, Lisandro Suriel, Liza Kanaeva-Hunsicker, Lucie Khahoutian, Luke Bell Doman, Lukundo Lula Musonda, Magda Kuka, Marc Harris Miller, Maria Fernanda Garcia Freire, Mariana Pacho López, Marzio Emilio Villa, Mina Sorvino (Olena), Miora Rajaonary, Nelson Morales, Oded Wagenstein, Plantation (Ayomide Tejuoso), Pretika Menon, Priysha Rajvanshi, Ranita Roy, Reatile Moalusi, Roberto Tondopó, Rosa Polin, Ruslan Smirnov, Rydel Cerezo, Sackitey Tesa Mate-Kodjo, Santiago Escobar-Jaramillo, Sharmaarke Ali Adan, Shuwei Liu, Sophie Kietzmann, Sophie Trunova, Supranav Dash, Suraj Nongmaithem, Thembinkosi Hlatshwayo, Tirtha Lawati, Tomasz Kawecki, Toufic Beyhum, Valentine Bo, Valerii Veduta, Victoria Art/Uberlab/, Xavier Scott Marshall, Yom Omer.

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