Verdi legge Verdi, con Massimiliano Finazzer Flory

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Sabato29Ottobre2022

Sul palco dell’Auditorium di Milano la musica, si sa, si propone di abbattere i confini, con una programmazione che, in ogni sua piega, offre spunti continui per creare ponti con le scienze, con le arti, con le culture vicine e lontane, con la contemporaneità e con la storia, con la certezza che la musica faccia bene a tutti, e non solo agli addetti ai lavori.

In tal senso, eloquente è l’appuntamento di sabato 29 ottobre 2022 alle ore 20.30, una trasposizione teatrale della affascinante esistenza di Giuseppe Verdi, in uno spettacolo imperdibile ideato e raccontato da Massimiliano Finazzer Flory, accompagnato da Stefano Celeghin al pianoforte. Un’opera d’eccezione, la piéce Verdi legge Verdi, scritta e interpretata del regista, attore e drammaturgo, che offre una chiave interpretativa originale: sceglie di esplorare la biografia di Giuseppe Verdi dando voce allo stesso compositore con una selezione di lettere originali dedicate all’Italia, alla musica, alla politica, all’arte, e tre passioni di Verdi: Dante, Manzoni e Shakespeare.

Di Verdi è nota l’opera della sua musica ma prima del compositore c’è un uomo che scrive, che legge e non ci sarebbe lirica senza scrittura. Verdi che legge Verdi è l’uomo che legge interiormente il compositore il figlio che cerca il padre. Nessun grande uomo può essere privo di un rapporto fisico con i suoi libri, le sue letture. Scoprire questo rapporto significa mettere a nudo il personaggio sul lato dell’amore. Verdi si racconta attraverso la sua famiglia d’origine, la prima spinetta, la sua formazione, il Conservatorio. Il suo rapporto con la musica e Wagner, i librettisti come Arrigo Boito i suoi consigli a un giovane compositore e ai cantanti, la sua relazione con l’Italia, il suo punto di vista sull’arte, sul teatro, sulla musica, il suo giudizio del pubblico e l’incontro con i direttori in particolare Toscanini. E ancora, le sue verità su Otello, Macbeth e Falstaff, il dietro le quinte e le polemiche: Rigoletto e Traviata. I suoi libri, Dante Alighieri e I promessi sposi di Alessandro Manzoni. Le ultime fatiche, l’amore per la natura, e infine, le disposizioni testamentarie.

Finazzer Flory, dunque, diventa voce e volto del compositore assumendone le sembianze ma al tempo stesso giocando sull’immaginario incontro tra il Verdi di oggi e il Verdi del passato. Un omaggio alla musica e dell’opera lirica italiana e a una delle sue figure di maggiore levatura come Giuseppe Verdi, considerato uno dei massimi operisti della storia, autore di melodrammi che fanno parte del repertorio dei teatri di tutto il mondo.

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