War Requiem: Orchestra Sinfonica, Coro Sinfonico e Coro di Voci Bianche di Milano in concerto

Mark McNulty
Auditorium di Milano Cerca sulla mappa
DA Venerdì10Marzo2023
A Domenica12Marzo2023

Venerdì 10 marzo e domenica 12 marzo 2023, rispettivamente alle ore 20.00 e alle ore 16.00, all'Auditorium di Milano risuona il War Requiem di Benjamin Britten. Ad eseguirlo sono l’Orchestra Sinfonica di Milano, il Coro Sinfonico (diretto da Massimo Fiocchi Malaspina) e il Coro di Voci Bianche di Milano (diretto da Maria Teresa Tramontin), oltre a un cast d’eccezione costituito da Heather Engebretson (soprano), Gwilym Bowen (tenore) e Robert Bork (basso-baritono), tutti tenuti insieme dalla concertazione di Vasily Petrenko, direttore musicale della Royal Philarmonic Orchestra (in sostituzione di Robert Trevino, precedentemente annunciato).

Il War Requiem op.66 è un lavoro sinfonico che si propone di sublimare in musica l’idea secondo la quale la memoria della sofferenza rappresenta uno strumento fondamentale per poter costruire un futuro per sé e per gli altri, una denuncia gli orrori della guerra che non contiene una visione trascendente sulla realtà, nonostante, potrebbe dirsi, echeggia l'insegnamento di Cristo, nella cui divinità Britten non credette, ma il cui esempio, sostenne, sarebbe stato utile comprendere e seguire, in un’ottica secondo cui le istanze di amore e di amicizia, da qualunque parte provengano, possano sovvertire quel tragico gioco della morte che è la guerra, rivendicando sopra ogni interesse privato le ragioni comuni della pace.

La composizione vide la luce, a Coventry, in occasione della consacrazione della cattedrale di San Michele, il 30 maggio 1962. Proprio a Coventry, la cittadina che fu teatro di crudele e insensato bombardamento tedesco del 1940, che distrusse quasi mille anni di storia. L’avvenuta ricostruzione della città culminò nel 1962, e, in occasione dell’apertura della nuova chiesa, doveva risuonare una musica adeguata, firmata da autori inglesi. Benjamin Britten scisse dunque il suo capolavoro - un compianto sulla guerra, un inno alla pace - accostando e alternando testi antichi e moderni, le parole canoniche della messa latina e le rime inglesi di Wilfred Owen, morto giovane al fronte nel 1918. Un affresco ecumenico, tuttora attuale, sempre in repertorio, nonostante lo sforzo che richiede a esecutori e organizzatori.

Una figura curiosa, quella di Wilfred Owen: animato da un fervente amor patrio, desideroso di rendersi utile alla causa del suo paese anche come testimone degli eventi, il poeta si arruolò nel 1915 iscrivendosi al The Artists' Rifles, un corpo speciale dell'esercito britannico che all'epoca attirava molti volontari. Ma ben presto comprese quanto poco gli ideali avessero a che fare con la guerra. Gli interessi dei potenti, il sangue e la carneficina, gli stenti e le fatiche disumane, rivelarono al giovane militare ciò che realmente la guerra porta nella vita di chi la combatte e di chi la subisce. Valori validi ieri ma anche oggi, nel delicato momento storico che stiamo attraversando, nella speranza che la musica possa fungere da spunto di riflessione e di denuncia verso l’orrore e l’insensatezza di tutte le guerre.

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