Il Simposio di Platone: Orchestra Sinfonica di Milano in concerto con Javier Comesaña, dirige Kolja Blacher

Enrique Estudio Fotografia
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DA Venerdì13Gennaio2023
A Domenica15Gennaio2023

È all’insegna dell’amore il primo appuntamento del 2023 della stagione sinfonica dell’Orchestra Sinfonica di Milano, in programma venerdì 13 e domenica 15 gennaio 2023 (rispettivamente alle ore 20.00 e alle ore 16.00).

Protagonista è Il Simposio, forse il più famoso dialogo di Platone, in cui si indaga la natura del sentimento amoroso: per l'occasione viene eseguita la Serenata per violino solista, archi e percussioni di Leonard Bernstein (ispirata proprio al succitato testo filosofico), introdotta dalla lettura di un passo del dialogo da parte di Massimiliano Finazzer Flory, abbinata alla Sinfonia n. 3 in La minore op. 56 Scozzese di Felix Mendelssohn. Protagonisti Javier Comesaña al violino e Kolja Blacher sul podio.

Il lavoro di Bernstein composto nel 1954 e scaturito dalla lettura del più famoso dei dialoghi platonici, venne inizialmente concepito come concerto solistico con orchestra d'archi un'arpa e percussioni, non potendo del resto essere ascritto alla forma-concerto, per la formazione semicameristica che accompagna il solista ma anche per il numero dei movimenti: non tre come nel genere canonico bensì cinque sono le parti di questa composizione, anche se sette (Fedro, Pausania, Aristofane, Erissimaco, Agatone Socrate e Alcibiade) sono i personaggi che riecheggiando lo scritto platonico avvicendano le proprie considerazioni, commentando ognuno ed arricchendo quanto detto dall'oratore precedente. Fulcro del discorso musicale non temi ma modi in cui si rapportano reciprocamente.

Kolja Blacher, entrato a far parte del roster musicale dell’Orchestra Sinfonica di Milano ricoprendo il ruolo di direttore dell’Orchestra da Camera e protagonista della inedita serie dei Concerti Risretti, si misura poi con una pagina sinfonica di rara bellezza: la Sinfonia n. 3 in La minore op. 56, detta Scozzese, di Felix Mendelssohn-Bartholdy, eseguita per la prima volta nel 1842, ma il cui germe risiede in quel tour del 1829 che porta il compositore amburghese in Scozia: in questo lavoro Mendelssohn, dopo averle fatte sedimentare e avuto il tempo di assimilarle, cerca di rievocare le impressioni e le atmosfere del viaggio giovanile in modo da donare un’unità narrativa ai quattro movimenti della forma sinfonica, pretendendo infatti che i quattro movimenti (Andante con moto. Allegro un poco agitato. Assai animato - Vivace non troppo - Adagio - Allegro vivacissimo. Allegro maestoso assai) fossero eseguiti senza soluzione di continuità.

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