Bergamo e Brescia, al via il 2023 da Capitale Italiana della Cultura: date e programma dell'inaugurazione

Milano, 12/01/2023.

Inizia il 2023 da Capitale Italiana della Cultura per Bergamo e Brescia, che diventano un'unica città illuminata, riconoscimento della loro vitalità culturale nonostante quanto vissuto durante la pandemia. Le due città lombarde sono note non solo per la loro storia imprenditoriale, ma anche per la loro lunga tradizione artistica e culturale.

Sono tanti e variegati i progetti e le iniziative a cui il pubblico può partecipare per tutta la durata del 2023 tra mostre, concerti ed eventi. Grazie alle tante iniziative Bergamo e Brescia si trasformano in un grande laboratorio culturale in cui i cittadini hanno l’occasione di vivere momenti di divertimento e allegria in giro per i quartieri e le piazze delle città.

Il progetto è stato suddiviso in aree tematiche: la città dei tesori nascosti, dedicata alla valorizzazione non solo ai monumenti storici e complessi archeologici, ma anche ai percorsi che escono dalla città; la città della natura, dedicata al ripensamento del rapporto dei singoli cittadini, delle collettività e delle imprese con le risorse naturali; la città che inventa, ossia l’insieme delle progettualità che vede protagoniste le imprese e le loro associazioni di rappresentanza; ed infine la cultura come cura. Già, perché durante la pandemia la cultura si è rilevata il principio da cui ripartire e rinascere, perché influenza il benessere e la salute delle persone.

L’inaugurazione istituzionale di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 è in programma in contemporanea nelle due città alle ore 17.00 di venerdì 20 gennaio 2023, presso il Teatro Donizetti di Bergamo e il Teatro Grande di Brescia (tra loro collegati attraverso grandi schermi per condividere l’una quel che accade nell’altra città). A Brescia alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre a Bergamo è prevista la presenza del ministro della Cultura Gennario Sangiuliano. La cerimonia viene trasmessa in diretta televisiva su Rai Tre e prevede interventi dei sindaci di Bergamo e di Brescia, Giorgio Gori ed Emilio Del Bono, delle assessore alla Cultura, Nadia Ghisalberti e Laura Castelletti, e del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.

Il programma della cerimonia inaugurale di venerdì 20 gennaio 2023 si apre  on l’esecuzione dell’Inno Nazionale da parte di un grande Coro di bambini (da Brescia) con un’introduzione di Gianluigi Trovesi al clarinetto (da Bergamo). Durante la cerimonia viene poi eseguita La Ridda dei Folletti, opera del compositore bresciano Antonio Bazzini, interpretato dal violinista Giuseppe Gibboni. A seguire si può poi ascoltare l’aria Quel guardo il Cavalier tratta dal Don Pasquale di Gaetano Donizetti, interpretata dal soprano Laura Ulloa e, al pianoforte, dal maestro Danilo Rea. Il terzo intervento artistico è l’esecuzione de La Campanella, composta da Niccolò Paganini da parte di Carlotta Dalia alla chitarra e da Giuseppe Gibboni al violino (i due suonano per l'occasione una chitarra Herman Hauser I del 1939 appartenuta ad Andres Segovia e un Violino Stradivari del 1699 appartenuto a Leopold Auer). Infine Laura Ulloa e Danilo Rea eseguono la romanza da salotto La Conocchia di Gaetano Donizetti, pubblicata nel 1836.

Il weekend inaugurale di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 prosegue nelle piazze e nelle strade di Bergamo e Brescia, dove sabato 21 e domenica 22 gennaio è prevista una pluralità di eventi e appuntamenti con l’arte e lo spettacolo che trasformano i due centri cittadini in palcoscenici diffusi e a cielo aperto. Qui il programma degli eventi a Bergamo per l'inaugurazione dell'anno da Capitale della Cultura 2023; qui il programma degli eventi a Brescia per l'inaugurazione dell'anno da Capitale della Cultura 2023.

«Questa è un'occasione importantissima sia per entrambe le città», commenta il sindaco di Brescia Emilio Del Bono, «ma anche per i loro territori: abbiamo infatti voluto allargare quest’opportunità anche alle nostre province, ai territori profondi, alle nostre valli e alle nostre pianure. Questo è molto bello perché ha mobilitato migliaia di persone in un legame che rimarrà una grande eredità tra i nostri due territori, anche con opere che rimarranno: la ciclovia turistica, ma anche il cammino che collegherà i due territori e poi la vera eredità riguarda il sentimento di consapevolezza che la nostra terra ha acquisito nel corso di questi anni. Non più territorio solo della manifattura, non solo capitali dell’economia ma soprattutto anche città dalla lunga storia, da una stratificazione monumentale straordinaria e anche della bellezza. Molti saranno sorpresi quando verranno nella nostra terra e apprezzeranno non solo i nostri musei, non solo le nostre piazze, le nostre vie, i nostri scorci ma anche la nostra enogastronomia che non è affatto male».

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori sottolinea invece come questa occasione sia «una grande festa popolare che prova a raccontare la Bergamo del futuro, cioè la Bergamo contemporanea in cui ci sono tra gli altri anche i nuovi cittadini stranieri che cantano nella loro lingua d’origine, ma anche i visionari, gli artisti, i lettori, i portatori di pace. Noi siamo riconosciuti per le nostre capacità di lavoro e per le nostre manifatture che sono la forza economica dei nostri territori, quello che forse non si sa è che il nostro territorio è anche un luogo di grande vivacità culturale».

Di Giorgia Petani

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