Capolavoro per Milano 2022, Raffaello in mostra al Museo Diocesano: info, orari, biglietti

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Milano, 04/11/2022.

È Raffaello Sanzio l’autore del Capolavoro per Milano 2022, iniziativa giunta alla sua quattordicesima edizione e ospitata anche quest'anno dal Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano. Dal 4 novembre 2022 al 29 gennaio 2023 il Museo Diocesano ospita infatti la Predella della Pala Oddi, capolavoro giovanile di uno dei maggiori esponenti del Rinascimento italiano, proveniente dalle collezioni dei Musei Vaticani, dove è esposta nella sala VIII della Pinacoteca dedicata a Raffaello (Urbino 1483 - Roma 1520).

L’opera, un olio su tavola (39 x 188 cm), è suddivisa in tre scomparti raffiguranti l’Annunciazione, l’Adorazione dei Magi e la Presentazione al Tempio. In occasione della mostra - curata da Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani, e Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano di Milano, con la collaborazione di Fabrizio Biferali, col contributo e patrocinio di Regione Lombardia, col patrocinio del Comune di Milano, dell’Arcidiocesi di Milano - la predella è stata sottoposta a un intervento di restauro, condotto nel Laboratorio di Restauro Pitture dei Musei Vaticani ed eseguito dal maestro Paolo Violini: i preziosi colori usati da Raffaello hanno così recuperato la loro brillantezza originaria.

La Pala Oddi, una delle tre importanti commissioni che il pittore urbinate ricevette a Perugia all’inizio del Cinquecento, è stata realizzata per l’altare della famiglia Oddi nella chiesa di San Francesco al Prato. Il dipinto rimase nella sua collocazione originaria fino al 1797: in quell’anno venne requisito dai francesi e portato a Parigi, dove rimase fino al 1815, data in cui tornò in Italia e per volere di Papa Pio VII entrò a fare parte della nuova Pinacoteca Vaticana.

La pala, eseguita intorno al 1504, è considerata l’opera di Raffaello più vicina a Perugino ed è composta da un dipinto centrale raffigurante l’Incoronazione della Vergine e dalla predella dedicata a tre episodi mariani. Sia nello scomparto centrale, sia nella predella sono evidenti i due poli della formazione di Raffaello: da un lato il raffinato clima artistico e culturale dell’Urbino dei Montefeltro; dall’altro la pittura di Perugino, uno dei più celebri pittori attivi intorno alla metà degli anni novanta del Quattrocento fra Perugia e Firenze. I tre scomparti della predella rivelano chiaramente l’influsso di Perugino, ma allo stesso tempo la genialità del giovane pittore già proiettato verso soluzioni pienamente rinascimentali, con esiti innovativi e moderni.

L’Annunciazione, che occupa lo spazio di sinistra, mostra chiaramente il debito di Raffaello nei confronti di Piero della Francesca e Perugino e in particolare riprende quella analoga dipinta dal pittore umbro nel 1497 nella predella della pala di Santa Maria Nova a Fano. Straordinario il motivo decorativo del pavimento, ideato secondo uno schema geometrico che enfatizza la fuga prospettica aperta sul dolce paesaggio dello sfondo. Evidente soprattutto nel gesto di Maria con la mano destra sollevata, che allude all’incredulità della Vergine all’annuncio della sua maternità, il riferimento al modello di Piero della Francesca ad Arezzo.

Anche la scena centrale della predella, un’Adorazione dei Magi, è ancorata ai modi del Perugino, ma il giovane Raffaello propone qui un’inedita spazialità unitaria, grazie alla disposizione scalata delle figure prospetticamente nello spazio, resa efficace dall’espediente dei cavalli disposti lungo diagonali incrociate, sottolineando così il punto di fuga.

La trilogia mariana della predella si conclude con la scena della Presentazione di Gesù al Tempio, che occipa lo spazio di destra: protagonista assoluto della scena è l’interno di un tempio a pianta centrale, sorretto da colonne e pilastri con capitelli ionici, che rivela la passione di Raffaello per l’architettura e la sua approfondita conoscenza degli edifici classici. Mirabile lo scorcio prospettico della scena, che rivela l’assimilazione da parte del giovane urbinate delle teorie prospettiche di Piero della Francesca.

La mostra è visitabile presso il Museo Diocesano Carlo Maria Martini (piazza Sant’Eustorgio 3, Milano) dal 4 novembre 2022 al 29 gennaio 2023 nei seguenti orari di apertura: 10.00-18.00 dal martedì alla domenica (la biglietteria chiude alle ore 17.30), con chiusura tutti i lunedì e nei giorni di domenica 25, lunedì 26 dicembre e domenica primo gennaio. I biglietti sono in vendita ai seguenti prezzi: intero 9 euro; ridotto 7 euro per bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, gruppi, studenti universitari muniti di tesserino, invalidi e portatori di handicap (biglietto cumulativo con visita ai chiostri di Sant'Eustorgio 12 euro, ridotto 10 euro); ingresso gratuito pre bambini di età inferiore ai 6 anni. Per info 02 89420019.

Nelle passate edizioni del Capolavoro per Milano il Museo Diocesano Carlo Maria Martini ha ospitato opere come la Deposizione (Pinacoteca Vaticana) e La cattura di Cristo (Dublino, National Gallery) di Caravaggio, l’Annunciata (Palermo, Galleria Regionale) e l’Ecce Homo (Piacenza, collegio Alberoni) di Antonello da Messina, la Natività di Lorenzo Lotto (Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo), la Natività di Filippo Lippi (Prato, Musei Civici), la Giuditta di Sandro Botticelli (Firenze, Uffizi), la Sacra Famiglia di Andrea Mantegna (Fort Worth, Texas, Kimbell Art Museum), l’Adorazione dei Magi di Albrecht Dürer (Firenze, Uffizi), l’Adorazione dei Pastori di Perugino (Perugia, Galleria Nazionale)l’Adorazione dei Magi di Veronese (Vicenza, chiesa di Santa Corona), l’Adorazione dei Magi di Artemisia Gentileschi (Cattedrale di Pozzuoli), l’Annunciazione di Tiziano (Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli).

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