Ditta Raimondi di Pettinaroli, dal 1776 la carta più bella di Milano

Giorgia Petani / mentelocale.it

Milano, 08/06/2022.

La sedicesima tappa del tour di mentelocale.it per le botteghe storiche di Milano è la Ditta Raimondi di Pettinaroli fondata nel 1776 dai fratelli Raimondi.

«L’attività fu rilevata dal mio bisnonno Francesco nel 1881 e ad oggi siamo giunti alla quarta generazione. Attualmente in negozio lavoriamo io e mia madre», racconta la proprietaria Lorenza Pettinaroli da Fieno. «Abbiamo sempre trattato biglietti da visita, partecipazioni stampe antiche, litografie, incisioni, acqueforti e inviti», aggiunge, «e naturalmente nel corso degli anni ci siamo adattati ai tempi e alle nuove esigenze del mercato». Il negozio, però, nonostante il trascorrere del tempo, ha deciso di continuare a garantire ai propri clienti un servizio accurato e preciso mantenendo una tipografia con cui «componiamo con caratteri mobili a piombo. Inoltre, abbiamo le macchine per la stampa in smalto rilievo, di conseguenza i biglietti vengono ancora fatti con una matrice in acciaio incisa a mano e poi stampati uno a uno».

Ma non è solamente la modalità con cui vengono fabbricati i prodotti a contraddistinguere il lavoro della Ditta: «la carta su cui stampiamo è un impasto speciale voluto da mio nonno ed è prodotta per noi da una cartiera da più di cento anni. Questa tipologia di impasto fa sì che la carta abbia un colore bianco avorio molto particolare. Una peculiarità che ci ha permesso di avere acquirenti che vengono anche dall’estero per comprare questa carta. Oltre al bianco avorio facciamo produrre per noi anche l’azzurro e il grigio».

La bottega è arredata in modo elegante e all’interno si respira l’aria di una Milano che non c’è più. Qui dentro entrò anche Giacomo Puccini. Un luogo in cui, anno dopo anno i clienti continuano a rimanere affascinati dalle deliziose stampe francesi ed inglesi acquerellate a mano esposte all’interno. «Alle persone che entrano qui dentro cerco sempre di trasmettere la mia passione e la ricchezza che si cela dietro il lavoro minuzioso di ogni nostro prodotto», racconta Lorenza Pettinaroli da Fieno: «mi rende felice trasmettere anche ai clienti il mio amore per questo mestiere».

Il negozio che oggi si trova in corso Venezia 43 inizialmente aveva una sede in corso Vittorio Emanuele ed una in corso Venezia 6. Con i bombardamenti avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale, molte attività si ritrovarono costrette a dover ricominciare da zero. Quasi tutti persero qualcosa e tra questi anche il nonno di Lorenza che, a causa del conflitto, dovette ricostruire i negozi e riacquistare ogni bene. Tutte le stampe e le carte andarono infatti in fiamme, non rimase più nulla, ma il signor Pettinaroli non si fece abbattere e un anno dopo la fine della guerra, armato di fiducia e coraggio, ricominciò. Egli partì alla ricerca di stampe in giro per il mondo e tornò a Milano pieno di nuovi prodotti, ma soprattutto con tanta voglia di far ripartire l’attività. Il segreto di questa lunga storia è sempre stato questo: la perseveranza.

Il signor Pettinaroli amava profondamente il proprio mestiere. Lo amava a tal punto che quando fu costretto a chiudere decise di scrivere ai suoi clienti una commovente e dolce lettera di arrivederci: «L’ultima incursione ha totalmente distrutto il nostro negozio di Corso Vittorio Emanuele e parzialmente quello di corso Venezia. I cumuli di macerie e di cenere non indicano troncata la nostra attività che solo forzatamente deve segnare una pausa. Non appena gli eventi lo permetteranno la nostra ditta, più che secolare, risorgerà per continuare la sua buona antica tradizione milanese… 30 agosto del 1943».

Un anno dopo la bottega, come scrisse in un’altra lettera, trovò «una sistemazione di fortuna. Vada la nostra gratitudine a coloro che con lusinghiere attestazioni ci furono in quest’ora vicini. Ricominciamo fidenti il cammino sul quale incontreremo con piacere la nostra clientela, che salutiamo con calda simpatia. 30 marzo 1944». E grazie a quella passione e alla fiducia dei clienti, oggi, la bottega continua ad essere un simbolo e un pezzo di storia di Milano.

Di Giorgia Petani

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