Domenico Gnoli, l'artista che fa prendere vita ai dettagli in mostra alla Fondazione Prada: orari e biglietti

Giorgia Petani / mentelocale.it
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Milano, 27/10/2021.

Dal 28 ottobre 2021 al 27 febbraio 2022 la Fondazione Prada di Milano ospita la mostra dedicata all’artista poliedrico ed eclettico Domenico Gnoli, scomparso 50 anni fa.

Figlio di Umberto e nipote di Domenico Gnoli, entrambi critici d'arte, Gnoli nasce in un contesto culturale davvero stimolante. A soli 17 anni, dopo aver frequentato, sotto consiglio della madre, i corsi di Carlo Alberto Petrucci, espone per la prima volta una serie di sue illustrazioni intitolata Mes Chevaliers presso la Galleria Cassapanca di Roma. Ha così il privilegio di vivere circondato da esponenti del mondo artistico e di assimilare l’arte in svariate forme. Ed è forse per questo motivo che la carriera dell’artista romano ha poi avuto una duplice natura: da una parte il lavoro da scenografo, illustratore e disegnatore di costumi e dall’altra la pittura.

La mostra allestita nella sede milanese della Fondazione Prada è stata ideata da Germano Celant e sviluppata in collaborazione con gli archivi dell’artista a Roma e Maiorca. Le opere esposte sono più di 100 e sono state raggruppate in ordine cronologico e suddivise per sezioni tematiche. Oltre ai quadri e ai disegni è possibile ammirare i numerosi materiali fotografici e i documenti riguardanti la vita dell’artista, morto a soli 36 anni nel 1970. Il percorso espositivo è disposto sui due piani del Podium grazie all’allestimento dello studio 2x4 di New York.

Il lavoro da scenografo per la commedia pastorale Come vi piace di William Shakespeare, presentata all’Old Vic di Londra, regala a Gnoli un enorme successo che lo fa diventare conosciuto anche negli Stati Uniti. Dopo periodi trascorsi tra Roma, New York, Parigi e Londra, l'artista decide di stabilirsi nel 1963 a Deià, nell’isola di Maiorca. Nel 1964, Ben Jakober suo caro amico, lo introduce nell’ambiente artistico parigino e proprio a Parigi Gnoli ha la possibilità di fare una mostra alla Galerie André Scholler, che rappresenta la sua prima vera affermazione internazionale come pittore. L’arte di Domenico Gnoli subisce un’evoluzione e come lui stesso scrive in una lettera: «Ho sempre lavorato (come pittore) come adesso, ma non lo si vedeva, perché era il momento dell’astrazione. Solo ora, grazie alla Pop Art, la mia pittura è diventata comprensibile. Mi servo sempre di elementi dati e semplici, non voglio aggiungere o sottrarre nulla. Non ho neppure mai avuto voglia di deformare: io isolo e rappresento».

Da questo momento in poi nell’opera artistica di Gnoli si incrociano differenti generi come il minimalismo, l’iperrealismo e la Pop Art. Lo stile di Domenico Gnoli è unico, raffinato ed elegante. I protagonisti nelle sue opere sono i dettagli, delicate minuzie che prendono vita e offrono a chi le osserva uno sguardo profondo e antico. Le opere sono fortemente evocative, poiché i soggetti raffigurati riconducono lo spettatore a gesti di vita quotidiana, familiari, atti banali, consueti. Ed è proprio questa banalità a venir arricchita, nobilitata, illuminata dalla mano dell’artista. La banalità che si cela nell’apparenza e nella superfice di un oggetto ridotto alla sua funzione o estetica o utilitaristica, nell’arte di Gnoli, nasconde invece un lato enigmatico e riflessivo.

In quadri come La treccia, Il ricciolo, Waist line e Sotto la scarpa, una suola, una treccia di capelli, un colletto, un bottone risplendono così di una nuova luce. La potenza visiva delle opere di Domenico Gnoli è data dal fatto che è il particolare a diventare il soggetto, né il contesto, né il contorno, ma il dettaglio. L’arte di Gnoli non è quindi un’arte decorativa, ma narrativa, descrittiva perché racconta una storia, un atto, un gesto. La ricerca di Domeinco Gnoli è stato un lavoro spasmodico e maniacale in cui ha voluto dare vita, e un’identità marcata a quelle piccole cose che sono sotto la nostra vista ogni giorno, ma lui con la sua avanguardia e intelligenza, ha insegnato al pubblico a guardare oltre, a volgere uno sguardo diverso verso gli oggetti, dando ad essi e ai dettagli una loro umanità e una loro dignità.

La mostra è aperta al pubblico dal lunedì alla domenica in orario 10.00-19.00; martedì chiuso. I biglietti hanno un costo di 15 euro (biglietti ridotti 12 euro per studenti fino a 26 anni, over 65, possessori di tessera Fai e accompagnatori di disabili; ingresso gratuito per bambini e ragazzi sotto i 18 anni e disabili). Ulteriori informazioni via email o telefonando al numero 02 56662612.

Di Giorgia Petani

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