Lombardia, spostamenti e riaperture: cosa cambia dall'1 e dal 3 giugno? La nuova ordinanza

Milano, 31/05/2020.

Con giugno inizia una nuova fase dell'emergenza Covid-19, una fase che a guardarla sembra indubbiamente più rilassata e spensierata rispetto a quelle a cui ci eravamo forzatamente abituati nei tre mesi passati. Eppure il Coronavirus non è sconfitto - men che meno in Lombardia - e occorre continuare a comportarsi responsabilmente evitando assembramenti di ogni tipo e attenendosi a tutte le limitazioni ancora in vigore. Da qualche settimana siamo tornati ad avere una certa libertà, dapprima con la possibilità di uscire di casa ed effettuare i primi spostamenti, in seguito con la riapertura graduale di negozi e attività. Ma è adesso, in questo preludio di estate 2020, che bisogna stare particolarmente attenti, nonostante la voglia di vacanza e di svago che comprensibilmente ci pervade.

La principale novità è senza dubbio la riapertura dei confini regionali in tutta Italia a partire da mercoledì 3 giugno, contestualmente con la riapertura delle frontiere con i paesi dell'area Shengen e con la Gran Bretagna senza l'obbligo di quarantena. Dalla Lombardia, dunque, si può tornare a circolare in tutte le altre regioni d'Italia senza più bisogno di autocertificazione, nonché in molti stati europei (a proposito di spostamenti, a Milano sono ancora sospese Area B e Area C, con tanto di sosta gratuita su strisce gialle e blu). Ma occhio, chi sta pianificando un viaggio all'estero badi bene che la riapertura delle frontiere in certi casi è solo teorica: per una vacanza in Svizzera, Grecia, Croazia e Austria, ad esempio, si deve attendere ancora un po' visto che questi paesi, al momento, non hanno intenzione di allentare le restrizioni nei confronti dei cittadini italiani.

Oltre alla decisione del Governo di consentire gli spostamenti da una regione all'altra, la Regione Lombardia ha emanato una nuova ordinanza relativa alle nuove riaperture e alle norme da seguire nelle prossime settimane, con validità da lunedì 1 a domenica 14 giugno. Cosa cambia in Lombardia? L'ordinanza 555 di venerdì 29 maggio 2020 (qui il testo completo) elenca una serie di ulteriori disposizioni per la gestione dell'emergenza Coronavirus. Vediamo di seguito i punti principali.

La mascherina è ancora obbligatoria in Lombardia?

Anche da lunedì primo giugno, su tutto il territorio della Lombardia permane l’obbligo di indossare la mascherina (in alternativa vanno sempre bene sciarpe o foulard che garantiscano la copertura di naso e bocca) ogni volta che si esce di casa. All'utilizzo della mascherina è sempre da abbinare la distanza di sicurezza che bisogna mantenere rispetto alle altre persone, corrispondente a un metro.

Dall'uso della mascherina restano esentati i bambini sotto i 6 anni di età e le persone con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina e i loro accompagnatori. Non ha l'obbligo di portarla neppure chi svolge intensa attività motoria o sportiva, ma deve comunque indossarla una volta terminata l'attività.

Nuove riaperture e misure di sicurezza

Lunedì 18 maggio avevano riaperto bar e ristoranti, musei e biblioteche, negozi, parrucchieri ed estetisti, stabilimenti balneari, uffici e studi professionali. Le nuove aperture previste da lunedì primo giugno riguardano invece palestre e piscine (anche in Lombardia, una settimana dopo il resto d'Italia), circoli culturali e ricreativi, giostre e luna park, parchi acquatici, parchi faunistici e parchi avventura. Permane invece il blocco delle slot machine nei locali pubblici.

Ad alcune delle attività citate dedicheremo un capitolo a parte più in basso, ma in generale si può dire che per tutte restano valide le misure di sicurezza già indicate nell'ordinanza che la Regione Lombardia aveva pubblicato domenica 17 maggio. E dunque: mascherina obbligatoria, divieto di ingresso in caso di temperatura corporea uguale o superiore ai 37,5 gradi, distanza interpersonale di almeno un metro (anche tra gli eventuali posti a sedere).

Per rendere possibile il distanziamento sociale i gestori delle attività sono invitati a riorganizzare gli spazi (anche utilizzando apposite barriere); è affidata ai gestori pure la costante disinfezione degli ambienti, delle superfici e degli oggetti che potrebbero essere toccati con maggior frequenza dagli utenti, così come la distribuzione di prodotti igienizzanti per le mani. Tutte le attività devono essere il più possibile pianificate prediligendo il sistema della prenotazione anticipata (con tanto di obbligo da parte dei gestori di mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni) e per quanto riguarda i pagamenti sono sconsigliati i contanti: meglio usare carte di credito o bancomat.

Palestre e piscine, quali regole?

Una settimana dopo il resto d'Italia, da lunedì primo giugno anche in Lombardia è prevista la riapertura di palestre e piscine. Per quanto riguarda le palestre, tutte le aree (dalla reception agli spogliatoi, fino agli spazi dove sono posizionati i macchinari) devono essere ripensate per assicurare la distanza di almeno 2 metri tra le persone che svolgono attività fisica e di un metro per chi invece non la pratica. Gli attrezzi devono essere disinfettati dopo ogni singolo utilizzo, e quelli che non possono essere disinfettati non devono essere usati. Per chi frequenta le palestre vigono il divieto assoluto di condividere con altri qualsiasi oggetto (dalle bottiglie agli asciugamani) e l'obbligo usare calzature che non vengano mai indossate altrove. Le stesse indicazioni sono valide anche per gli impianti sportivi dove si pratica attività all'aperto ma che dispongono di strutture al chiuso quali reception, spogliatoi e depositi. 

Analoghe le regole per quanto riguarda le piscine (qui l'elenco delle piscine aperte a Milano), comprese quelle gestite da strutture ricettive e quelle finalizzate al gioco acquatico. Come per le palestre, anche negli spazi comuni delle piscine deve essere garantito il solito metro di distanza tra le persone, mentre - per le piscine all'aperto - gli ombrelloni a bordo vasca devono essere distanti almeno 10 metri. La faccenda si fa poi ancora più complicata quando si parla di distanziamento in acqua: la densità di affollamento in vasca è calcolata con un indice di 7 mq di superficie di acqua a persona. Oltre a provvedere al mantenimento di tale distanza, i gestori devono anche assicurare l'idoneità dell'acqua alla balneazione (particolarmente importanti sono a tal proposito i livelli di cloro attivo).

Come funziona il servizio al ristorante. E le sagre?

A integrazione delle regole già in vigore per il settore ristorazione (che comprende, oltre a bar e ristoranti, anche gelaterie, pasticcerie e rosticcerie), c'è da precisare che secondo la nuova ordinanza i familiari e i conviventi possono ora sedere allo stesso tavolo senza doversi attenere alle norme di distanziamento; che non tutti i buffet sono vietati, ma solo quelli self service, mentre diventano consentiti i buffet che prevedono la somministrazione di cibo da parte di personale incaricato; e che la consumazione al banco è consentita nel caso possa essere mantenuta la distanza di un metro tra tutti i presenti.

Continua inoltre ad essere obbligatoria la misurazione della temperatura corporea di ogni cliente prima dell'ingresso al ristorante. Tra le regole non molto chiare su come comportarsi in bar e ristoranti poi c'è la questione mascherina: bisogna indossarla? La norma dice che la mascherina deve essere portata ogni volta che non si è seduti al tavolo, e dunque all'ingresso e all'uscita, quando ci si alza per andare in bagno o per pagare alla cassa: mentre si mangia e si beve, quindi, niente mascherina.

I gestori sono particolarmente invitati a sfruttare spazi esterni, dalle terrazze ai giardini: per questo in questi giorni vi stiamo segnalando i ristoranti di Milano dove si può mangiare all'aperto. Restano naturalmente consentiti sia la consegna a domicilio, sia il servizio da asporto.

Sempre in tema di cibo, occorre infine citare una categoria di eventi che al momento non è consentito svolgere: le sagre, ancora sospese a tempo indeterminato. 

Aree gioco per bambini: sono aperte?

Come già previsto dalla precedente ordinanza, in Lombardia le aree gioco per i bambini - comprese quelle situate all’interno di strutture ricettive e commerciali - sono aperte e accessibili. I genitori e gli accompagnatori hanno l'obbligo di indossare sempre la mascherina, così come i bambini di età superiore ai 6 anni (l'ordinanza della Regione Lombardia consiglia, a tal proposito, di «privilegiare mascherine colorate e/o con stampe»). Anche per le aree gioco vale la regola di un metro di separazione tra i presenti - bambini compresi - ad eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare.

Sta ai gestori delle aree gioco garantire la pulizia giornaliera di tutte le attrezzature, così come mettere a disposizione gel igienizzanti (quest'ultima misura non è obbligatoria per le aree gioco all'interno dei parchi pubblici).

Spettacoli: quando riaprono cinema e teatri in Lombardia?

L'ordinanza della Regione Lombardia fa riferimento anche alle attività di spettacolo, la cui ripresa è però fissata a lunedì 15 giugno (lunedì primo giugno possono però riprendere le prove e le produzioni in assenza di pubblico, con rigide regole da rispettare).

A partire da lunedì 15 giugno sale cinematografiche, teatri, circhi, arene per concerti e spettacoli in genere (anche viaggianti) potranno riprendere la loro attività, garantendo però in ogni momento l'assenza di assembramenti. Di conseguenza dovrà essere sempre mantenuta la distanza interpersonale di un metro, anche e soprattutto in caso di posti a sedere (sia frontalmente che lateralmente). Gli unici ad avere la possibilità di sedere vicini saranno i conviventi o i membri di uno stesso nucleo familiare; in caso di interazione tra artisti e pubblico la distanza di sicurezza salirebbe a 2 metri.

Quasi superfluo dire che l'uso della mascherina è sempre obbligatorio (sempre tranne che per i bambini inferiori a 6 anni). Per quanto riguarda il numero massimo di spettatori consentito, invece, è stato deciso che per gli spettacoli al chiuso il pubblico dovrà essere al massimo di 200 persone, mentre per quelli all'aperto di 1000 persone.

Di Luca Giarola

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