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Milano - In questi giorni di emergenza Coronavirus, l'invito a tutti gli italiani è di rimanere a casa e non uscire se non per ragioni di salute o di lavoro. Il divieto, come noto, non è assoluto: uscire di casa si può, solo per validi motivi e solo con l'ormai celebre autocertificazione (che, occhio, non è un lasciapassare e va usata solo in caso di effettivo bisogno).
Per evitare le inutili quanto potenzialmente dannose aggregazioni di persone, però, un'ulteriore misura sta piano piano facendo la sua comparsa in molte città italiane: la chiusura dei parchi, che va ad aggiungersi a tutte le altre chiusure (scuole, cinema, teatri, ristoranti, musei, ad esempio) previste dal decreto governativo anti Coronavirus. Anche Milano ha annunciato la chiusura dei parchi: a comunicare questa decisione «necessaria», lo stesso sindaco meneghino Beppe Sala.
La chiusura dei parchi di Milano, come ha comunicato Sala dalla sua pagina Facebook, è in vigore da sabato 14 marzo 2020 e riguarda per ovvie ragioni i soli parchi recintati, come il Parco Sempione o i Giardini Indro Montanelli. «Non possiamo estendere la stessa regola ai parchi non recintati. Ma invito tutti a un comportamento in linea con le regole stabilite».
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