Data Bugs, Dotdotdot © Dsl Studio / Piercarlo Quecchia
Dal 13 novembre 2025 al 25 gennaio 2026 gli spazi espositivi del Meet Digital Culture Center di Milano ospitano la mostra Other Intelligences: oltre l'umano e la macchina, collettiva curata da Sabine Himmelsbach e Marlene Wenger e co-curata da Maria Grazia Mattei nella sua tappa italiana-
Prodotta dall'Hek (House of Electronic Arts) di Basilea in collaborazione con il Meet Digital Culture Center, la mostra riunisce undici artiste e artisti internazionali per esplorare le molteplici forme dell’intelligenza (organica, artificiale e tecnologica) e per riflettere sul ruolo delle intelligenze non umane nel mondo contemporaneo.
L'inaugurazione è fissata per le ore 18.30 di mercoledì 12 novembre (previa iscrizione on line obbligatoria). La mostra è poi aperta al pubblico dal mercoledì alla domenica in orario 15.00-19.00. La visita è inclusa nel biglietto d'ingresso al Meet Digital Culture Center, che dà accesso a tutta la programmazione in corso (con pagamento esclusivamente in forma elettronica): intero 12 euro; ridotto 10 euro per under 25 e over 65; convenzioni 8-10 euro; ingresso gratuito per bambini fino ai 6 anni, disabili e loro accompagnatori e proprietari della card Abbonamento Musei.
Cosa hanno in comune un algoritmo e un fungo? Entrambi elaborano informazioni attraverso reti distribuite. Entrambi risolvono problemi senza un centro di comando. Entrambi sono forme di intelligenza raffinata e funzionale, benché completamente diversa da quella umana. La differenza è che uno è stato progettato, l’altro è frutto dell’evoluzione. Other Intelligences esplora forme di cognizione diverse dalla nostra. Sistemi che percepiscono, elaborano, si adattano secondo logiche che non passano né da un cervello né dall’algoritmo. La mostra evita le gerarchie cognitive, ovviamente. Analizza e scopre invece protocolli di relazione: come dialoghiamo con chi percepisce il tempo diversamente, chi elabora attraverso il corpo anziché la mente e chi pensa in colonia anziché come individuo? Un’operazione utile, non un esercizio speculativo. Imparare da chi ha sviluppato forme di cognizione distribuite, simbiotiche, resilienti ridefinisce il nostro approccio alla tecnologia, all’ecologia, alla convivenza. Other Intelligences costruisce uno spazio dove umano, vegetale, animale e artificiale si incontrano e dove l’arte diventa laboratorio di relazioni possibili tra biologia, tecnologia e immaginazione.
L'Immersive Room del Meet Digital Culture Center ospita l'installazione artistica Data Bugs, ideata e prodotta da Dotdotdot che invita il pubblico a scoprire il lato nascosto dell’intelligenza artificiale, traducendo il processo algoritmico in un’esperienza sensibile e trasformando la complessità dei dati in un linguaggio intuitivo e poetico. Attraverso un’interfaccia in cui è il corpo - e non la parola - a guidare l’interazione con la macchina, i visitatori dialogano con l’intelligenza artificiale muovendosi nello spazio e dando vita a un universo immaginario popolato da insetti. In questo ambiente, il ruolo dei diversi dataset nella creazione dei bias emerge in modo immediato, rendendo evidente ciò che solitamente resta invisibile.
La mostra include poi le opere Matrix Vegetal di Patricia Domínguez, installazione video ispirata dalla ricerca nella giungla peruviana con il guaritore Amador Aniceto, che esplora la comunicazione tra esseri umani e mondo vegetale; The Alluvials di Alice Bucknell, videogioco in sette scene ambientato in una futura Los Angeles colpita da siccità; Ambiogenesis di Joey Holder, video ambientato in un futuro post-umano dove forme di vita pionieristiche dominano un ecosistema acquatico surreale; Speculative Evolution di Marc Lee in collaborazione con Shervin Saremi (sound), che immagina un ecosistema speculativo in cui intelligenza artificiale e biotecnologie collaborano per creare e ottimizzare specie in grado di resistere a un ambiente sempre più ostile; Experiments III di Susanne Hartmann, installazione che crea un’interazione poetica tra comunicazione organica e tecnologica; Exotic Species in the Robot Ecosystem di Sookyun Yang, lavoro che mette in evidenza come gli esseri umani esistano tra agenti più-che-umani e suggerisce che l’empatia possa essere una via verso la coesistenza con le specie esotiche dell’ecosistema robotico; Pl'Ai di Špela Petrič, installazione video di piante di cetriolo e un robot controllato dall'intelligenza arrificiale che interagiscono in un terrario; Ipseria di Isabell Bullerschen, esperienza di realtà virtuale multisensoriale in cui il visitatore compie un viaggio nelle viscere che ristabilisce la connessione con la propria corporeità fluida.