Da lunedì 27 ottobre a domenica 2 novembre 2025 si svolge la settima edizione della Milano Arch Week, la settimana dedicata all’architettura e alle trasformazioni urbane promossa da Comune di Milano, Politecnico di Milano e Triennale di Milano. La manifestazione, dal titolo Shapes of Inequalities, viene organizzata nell’anno della 24ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano, riprendendone i temi legati alla questione delle crescenti diseguaglianze che caratterizzano le città e il mondo contemporaneo.
Curata da Nina Bassoli, curatrice per architettura, rigenerazione urbana e città della Triennale di Milano, e da Matteo Ruta, professore del Politecnico di Milano, la Milano Arch Week 2025, in continuità con le riflessioni avviate nel corso della scorsa edizione dedicata al tema delle periferie e ampiamente diffusa sul territorio, si interroga dunque sul ruolo dell’architettura rispetto alle differenti forme di diseguaglianze presenti nelle città, costruendo una riflessione corale sulla nuova dialettica tra ricchezza e povertà, società e comunità, ecologia e sostenibilità, attraverso storie, progetti e idee.
Per riflettere su questi temi sono state invitate personalità dell'architettura e del design internazionale, nonché dell'urbanistica e dell'arte, con anche la presenza di studi e realtà emergenti. Tra gli ospiti di questa edizione, invitati a tenere una lecture spiccano Dominique Perrault (lunedì 27 ottobre, ore 18.30, Politecnico di Milano), architetto e urbanista, vincitore del Premio Mies van der Rohe per la progettazione della Biblioteca nazionale di Francia, che inaugura la manifestazione con una lecture; Deacon Marvel (martedì 28 ottobre, ore 17.30, Politecnico di Milano) del Buckminster Fuller Institute; Didier Faustino (martedì 28 ottobre, ore 18.30, Politecnico di Milano), architetto fondatore del Bureau des Mésarchitectures, che nel suo lavoro esplora la relazione tra corpo e spazio attraverso opere in equilibrio tra arte e architettura; Carlo Ratti (mercoledì 29 ottobre, ore 18.30, Politecnico di Milano), architetto e ingegnere, direttore del Senseable City Lab del Mit (Massachusetts Institute of Technology), curatore della 19° Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia; Tosin Oshinowo (giovedì 30 ottobre, ore 12.30, Triennale di Milano), architetta e designer nigeriana, curatrice della Sharjah Architecture Triennial del 2023, che ha tracciato un percorso unico che fonde identità culturale e sostenibilità; Cristina Gamboa (venerdì 31 ottobre, ore 18.00, Triennale di Milano), cofondatrice di Lacol, una cooperativa no-profit di architetti fondata a Barcellona per generare infrastrutture comunitarie; Lesley Lokko (venerdì 31 ottobre, ore 19.00, Triennale di Milano), fondatrice e presidente dell’African Futures Institute in Ghana, curatrice della Mostra di Architettura della Biennale di Venezia nel 2023 e insignita della Riba Royal Gold Medal 2024; Dieter Leyssen di 51N4E (sabato primo novembre, ore 15.00, Triennale di Milano), collettivo con base a Bruxelles che attraverso progetti di rigenerazione urbana a varie scale interroga la relazione tra spazio pubblico, istituzioni e cittadini; Tobias Armborst (sabato primo novembre, ore 16.00, Triennale di Milano), co-founder di Interboro, studio di architettura e urbanistica con sede a Brooklyn e Detroit, noto per il suo approccio partecipativo e incentrato sulla comunità; Joshua Bolchover (sabato primo novembre, ore 17.00, Triennale di Milano), architetto, accademico e direttore del Ruf (Rural Urban Framework and District Development Unit) di Hong Kong; Marina Otero Verzier (sabato primo novembre, ore 18.00, Triennale di Milano), architetta e ricercatrice, che nel 2022 ha ricevuto il Wheelwright Prize dell'Università di Harvard per un progetto sul futuro dell'archiviazione dei dati; Rozana Montiel (sabato primo novembre, ore 19.00, Triennale di Milano), architetta e designer, direttrice di uno studio di architettura con sede a Città del Messico noto per il suo approccio al design socialmente consapevole e orientato alla comunità; Virginia San Fratello (domenica 2 novembre, ore 17.00, Triennale di Milano), architetta, artista, partner dello studio Rael San Fratello il cui lavoro è incentrato sull'innovazione dei materiali e delle tecnologie, con un'attenzione particolare sulla stampa 3D, l'architettura e il design di interni; Emil Grip (domenica 2 novembre, ore 18.00, Triennale di Milano), fondatore insieme a Dominique Petit-Frère, di Limbo Acca uno studio di spatial design che sperimenta il restauro e la trasformazione di progetti edilizi incompiuti nelle città dell'Africa occidentale; Sarah Ackland (domenica 2 novembre, ore 18.30, Triennale di Milano), progettista, femminista e ricercatrice, che propone una corsa di 5 km per la città a partire dal Palazzo dell’Arte, per riflettere sulla relazione tra corpi, genere, e spazio pubblico.
Voce, il nuovo spazio della Triennale di Milano dedicato al suono e alla musica, in occasione della Milano Arch Week ospita un’installazione audio a otto canali che utilizza gran parte delle interviste realizzate per il progetto video Voices on Masbedo’s Ritratto di Città 20/20 dal duo artistico Masbedo formato da Iacopo Bedogni e Nicolò Massazza (da venerdì 31 ottobre a domenica 2 novembre, ore 10.30-18.00, Triennale di Milano). L’installazione è curata da Carlo Antonelli e Cloe Piccoli e fa parte dell’omaggio che la Triennale dedica a Luciano Berio. Nello spazio Gioco invece viene presentata una video installazione di Ila Bêka e Louise Lemoine, coppia di artisti la cui filmografia completa è stata acquisita dal Moma di New York (da giovedì 30 ottobre a domenica 2 novembre, ore 10.30-20.00, Triennale di Milano).
Anche quest’anno la Milano Arch Week ha lanciato una call che ha permesso di raccogliere le proposte di persone impegnate nella ricerca e nella progettazione, istituzioni, associazioni e realtà locali, gruppi studenteschi, studi di architettura, ma anche singole cittadine e cittadini, permettendo alla manifestazione di allargare i suoi confini fino a toccare diversi quartieri della città. Sono oltre 40 gli appuntamenti della manifestazione, nati grazie alla call, e si svolgono in più di 30 sedi diffuse nella città: scuole, teatri, associazioni, biblioteche, quartieri di tutti municipi, da CityLife al Gallaratese, ma anche la Bovisa così come alcuni spazi abbandonati. Una rete di luoghi che dal centro arriva ai quartieri più esterni. La manifestazione conferma e rafforza il dialogo con le diverse istituzioni e i quartieri della città, coinvolgendo attività e iniziative locali e raccontando la natura policentrica, complessa e vitale di Milano.
Una delle novità di questa edizione è l’assegnazione durante la Milano Arch Week del Premio italiano di Architettura, promosso da Triennale Milano e Maxxi, museo nazionale delle arti del XXI secolo, e giunto alla sua sesta edizione (giovedì 30 ottobre, ore 18.00, Triennale di Milano. Il premio si svolge ad anni alterni tra Milano e Roma; quest’anno è la Triennale a presentare i progetti dei vincitori e dei finalisti attraverso una mostra (aperta fino a domenica 2 novembre).
Come sempre, oltre alle lecture sono in programma presentazioni di libri, proiezioni, incontri, ma anche momenti di confronto e dialogo su alcuni temi stringenti della contemporaneità come l’inclusività dello spazio pubblico, il riuso adattivo degli edifici, il diritto alla casa, l’equa distribuzione del cibo, il rapporto tra architettura, ideologia e decolonizzazione, e tra movimenti migratori, corpi e genere. In programma anche il convegno The Space of Inequalities: Environment, Mobility, Citizenship, organizzato da Craft, Datsu, Politecnico di Milano in collaborazione con Metro-Hub Center, che propone quattro Urban Dialogues, seguiti da una tavola rotonda tra rappresentanti di enti e associazioni provenienti da varie città del mondo che supportano o promuovono il ruolo strategico delle città nell’affrontare le disuguaglianze (venerdì 31 ottobre, dalle ore 09.00, Triennale di Milano).
Le giornate della Milano Arch Week 2025 si concludono con un ciclo di proiezioni all’interno dello spazio Gioco della Triennale. Tra i film presentati: Still Here di Suranga D. Katugampala (venerdì 31 ottobre, ore 20.00), Orlando, My Political Biography di Paul B. Preciado (sabato primo novembre, ore 20.00), La Storia del Frank e della Nina di Paola Randi ambientato nelle contraddizioni della Milano contemporanea (domenica 2 novembre, ore 20.00). Non mancano inoltre gli appuntamenti performativi con due repliche dello spettacolo Monument Da di Cristina Kristal Rizzo e Diana Anselmo (martedì 28 e mercoledì 29 ottobre, ore 19.30, Triennale Milano Teatro), un racconto coreografico che attraverso l'incontro tra il movimento e la Lingua dei Segni Italiana rende la diversità una possibilità.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito, tranne le performance alla Triennale di Milano (maggiori informazioni, aggiornamenti e registrazioni sui siti della Triennale di Milano e del Politecnico di Milano).