Michele Ciacciofera, Janas Code (2016/2017) © Walter Silvestrini
Dal 28 ottobre al 20 dicembre 2025 la galleria Building di Milano, in via Monte di Pietà 23, ospita la mostra Lettere mediterranee dell’artista Michele Ciacciofera (Nuoro, 1969). L’esposizione, secondo progetto personale che Building dedica all’artista dopo Condensare l’infinito (2024), si sviluppa su tre piani espositivi della galleria e offre una panoramica completa del lavoro grafico, pittorico, scultoreo e installativo di Ciacciofera, incentrato su temi storici, antropologici e politici legati al Mediterraneo, tra nuove produzioni, lavori storicizzati e riattivazioni inedite.
Memoria, miti antichi e contemporanei, archeologia, magia, letteratura, natura e ecologia sono i capitoli aperti, presentati in questa mostra, che consentono la lettura del lavoro di Michele Ciacciofera degli ultimi anni, secondo un percorso tematico concepito ad hoc per ogni piano espositivo della galleria. Insieme a opere inedite realizzate appositamente per la mostra, Lettere Mediterranee propone, per la prima volta in Italia, la riattivazione di alcune opere emblematiche dell’artista, come le installazioni Janas Code (2016), Terra Madre (2024) e The Hand of Nature (2024).
Il titolo della mostra rimanda alla centralità del Mar Mediterraneo nella vicenda biografica e artistica di Ciacciofera. Il percorso espositivo si sviluppa al piano terra a partire da un’opera chiave dell’itinerario artistico di Ciacciofera, Janas Code (2016): un lavoro che intreccia memoria personale, mito e ricerca antropologica attraverso un assemblaggio poetico di sculture, collage e oggetti ritrovati, tra cui fossili, ceramiche, minuscoli abiti in terracotta, frammenti naturali e libri fatti di semi. L’opera, presentata alla Biennale di Venezia del 2017, si configura come un omaggio alla Sardegna e al suo prezioso, millenario e silenzioso patrimonio culturale, non solo archeologico ma anche naturale e antropologico.
Janas Code è così la porta di accesso ad una serie di opere pittoriche e scultoree, create tra il 2015 e il 2021, che popolano lo spazio espositivo del piano terra della galleria, come i dipinti: Enchanted, Nature, Revisited (2015), Le Spectateur Émancipé (2015), Sandwiched Life (2021), The Cave of Words (2021) e Vanity Fair (2021) e anche le ceramiche ingobbiate: L'Enfant Fleur (2021), Le Ventre Mou du Pouvoir (2021) e Terre et Mer (2021).
Al primo piano la dimensione mitologica si confronta con quella iperconsumistica e tecnologica del presente: in una sorta di arena, alcune grandi sculture in ceramica ad elementi sovrapposti - ispirati alla letteratura di Tomasi di Lampedusa (The Siren, 2024; L'Homme Guépard n. 2, 2024) o al mito greco (L'Asino Rosa: omaggio a Dioniso, 2025) - dialogano con il grande trittico The Artsphere in the Age of Amazonization (2021-2022), in cui figura una scatola occhiuta, simbolo al contempo dell’e-commerce e della sorveglianza di massa.
La mostra prosegue con l'installazione composta da numerose sculture-maschere in ceramica dal titolo The Debt to Human Guile (2024) - omaggio alla poesia We wear the mask (1896) di Paul Laurence Dunbar - che introduce allo spazio consacrato alla memoria con l'intero ciclo di Memory Boxes (2013-2024). L’esposizione si conclude al secondo piano della galleria, dove la visione multinaturalistica della realtà affida al necessario dialogo interspecifico il futuro per ogni forma di vita. Al centro della sala, a pavimento, The Hand of Nature (2024) - tappeto circolare verde su cui giacciono innumerevoli piccole sculture in ceramica colorate - dialoga con alcune opere presentate a parete. Da un lato la tela libera The Translucent Skin of the Present (2015-2016) è un vero e proprio omaggio al tempo in cui l’azione pittorica funge da base per 360 stratificazioni progressive di calcare realizzate lungo un intero anno. Dall’altro si trovano invece una serie di sculture in ceramica smaltata dal titolo Earth Island (2019-2022). La mostra termina con Terra Madre (2024), installazione prodotta per la VI Biennale di Mardin (2024) in Turchia, composta da due bandiere in sacchi di iuta ricamate e da una grande mappa geografica realizzata in feltro.
L'inaugurazione presso la galleria Building è fissata per martedì 28 ottobre dalle 17.00 alle 20.00. La mostra è poi visitabile a ingresso gratuito in orario 10.00-19.00 dal martedì al sabato. Per info 02 89094995.