Due dentro ad un foco, storie di pietra: itinerari sulle tracce delle pietre d'inciampo

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DA Domenica28Settembre2025
A Domenica26Ottobre2025
Evento terminato

L'associazione culturale Tracce torna a presentare a Milano l'evento Due dentro ad un foco: storie di pietra, una serie di itinerari narrativi di Rosario Tedesco da un’idea di Rossella Tansini.

Si tratta di un rito civile che si snoda come un percorso teatrale e musicale fra le pietre d’inciampo di Milano, ovvero quelle pietre posizionate sui marciapiedi in memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. Una proposta particolarmente indirizzata alle ragazze e ai ragazzi delle nuove generazioni che per ragioni anagrafiche sono meno vicini a questo passato doloroso. 

Sono cinque gli itinerari proposti in questa edizione di settembre/ottobre 2025 e vedono protagonisti, oltre a Rosario Tedesco, anche il trio musicale composto da Marta Brandolini alla voce, Elisabetta Danelli al violino e Davide Ballanti alla chitarra. Per partecipare gratuitamente è obbligatoria la prenotazione via email (è necessario indicare nome, cognome e numero di telefono).

Di seguito il calendario con i luoghi di partenza (l'orario di ritrovo è sempre alle 11.00:

  • domenica 28 settembre piazzale Vincenzo Cuoco
  • domenica 5 ottobre corso XXII Marzo (fontana Marinai d'Italia)
  • domenica 12 ottobre Basilica di Santa Maria delle Grazie
  • domenica 19 ottobre Basilica di Sant'Ambrogio
  • domenica 26 ottobre giardini di via Morgagni

 

Con l’espressione attraversamento urbano Tracce vuole tradurre memorie su una mappa, nomi e momenti che il tempo ha reso sfocati. Il risultato di questo progetto narrativo è un quadro fatto di storie di vittime e carnefici sulle tracce delle pietre d’inciampo che guidano gli spettatori alla scoperta di queste tracce che riguardano il destino dei sommersi e quello dei delatori, tracce che emergendo lentamente dal silenzio diventano le voci di una coscienza collettiva, fatta di contrasti, pietà e oblio. Il percorso conduce necessariamente al cuore del dramma della storia recente, in un territorio dolente in cui per umanizzare la vittima e sottrarla all’oblio, non si può fare a meno di rievocare anche il suo carnefice, che è stato un suo vicino, frequentatore degli stessi luoghi, immerso nello stesso respiro della città.

Confrontarsi con la memoria della città, interrogare ogni pietra, ogni passo, è il compito del narratore (Rosario Tedesco), che si distingue di fronte alla storia sia dal testimone sia dallo storico. Il suo compito è quello di tagliare e cucire, soprattutto legare e recuperare il filo di discorsi mai uditi, suscitando sentimenti contrastanti, ponendo sotto la lente più fratture e dissonanze che l’evidenza documentale della prova.

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