La Statale per la Pace 2025: rassegna cinematografica a ingresso gratuito

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DA Lunedì13Ottobre2025
A Lunedì27Ottobre2025
Evento terminato

L’Università degli Studi di Milano presenta La Statale per la Pace, l’iniziativa con cui l'Ateneo milanese offre uno spazio di riflessione, confronto e approfondimento culturale sui temi della pace aperto sia alla sua comunità interna che alle cittadine e ai cittadini: oltre 120 lezioni aperte sul tema della pace declinato nei linguaggi specifici delle varie discipline, proiezioni cinematografiche, presentazioni di libri, musica e incontri.

Nell'ambito dell'iniziativa, lunedì 13, 20 e 27 ottobre 2025 (ore 18.00) nell’Aula Magna di via Festa del Perdono 7 è in programma una rassegna cinematografica con la proiezione gratuita di tre film - Civil War, Persepolis e No Other Land - che, nonostante differenze di stile, contesto (Stati Uniti, Iran e Cisgiordania) e formato, sono accomunati dalla denuncia di forme di autoritarismo, occupazione e repressione. E portano l'attenzione su temi come la libertà personale e collettiva, il peso delle scelte politiche sulle vite private e il desiderio di pace e giustizia. Tutte le proiezioni sono a ingresso gratuito fino a esaurimento posti, previa iscrizione on line.

Lunedì 13 ottobre il programma prende il via con Civil War, del regista britannico Alax Garland, film distopico del 2024, ambientato in un futuro prossimo in cui gli Stati Uniti sono dilaniati da una guerra civile. A documentare il conflitto è un gruppo di giornalisti - la fotoreporter Lee Smith (Kirsten Dunst), assieme ai colleghi Joel (Wagner Moura) e Sammy (Stephen McKinley Henderson) - che attraversa il paese per cercare di intervistare il presidente, prima che la battaglia arrivi a Washington. Il viaggio è pericoloso: lungo il percorso i reporter incontrano milizie, uomini armati, uccisioni, cadaveri e scene di brutalità. La pellicola esplora temi come la polarizzazione politica, il ruolo del giornalismo in tempi di crisi e il confine tra testimonianza e spettacolarizzazione della violenza. Il film, per la violenza di molte scene, è vietato ai minori di 14 anni.

Lunedì 20 ottobre è la volta di Persepolis, film d’animazione, tratto dal romanzo a fumetti autobiografico di Marjane Satrapi, regista, sceneggiatrice e illustratrice, che ha vinto il Premio della giuria al Festival di Cannes 2007. Persepolis, dal nome greco dell’antica Persepoli fondata nel 520 a.C., è il racconto a fumetti, autobiografico, della regista e illustratrice iraniana naturalizzata francese Marjane Satrapi. L'opera è stata diretta dalla stessa autrice e da Vincent Paronnaud. Girato in bianco e nero, il film riproduce i disegni originali del fumetto. All’animazione hanno lavorato la stessa Satrapi e lo studio Perseprod. La fumettista, con acuta ironia, racconta la storia della sua vita e quella dell'Iran nel periodo compreso tra la caduta dello Scià Pahlavi e l’affermarsi della teocrazia khomeinista. Attraverso gli occhi di Marjane, che all'inizio della pellicola ha nove anni, si ripercorrono le vicende dell'Iran e della sua trasformazione all'indomani della presa del potere da parte dei fondamentalisti islamici. La storia si conclude con Marjane, ormai ventiduenne, che espatria.

Ultima delle tre proiezioni della rassegna La Statale per la Pace, lunedì 27 ottobre, è il documentario No Other Land del 2024 diretto, prodotto, scritto e montato da un collettivo israelo-palestinese formato da Basel Adra, Yuval Abraham, Rachel Szor ed Hamdan Ballal. Alla cerimonia dei premi Oscar 2025 ha vinto come miglior documentario. Il film racconta la vita della comunità palestinese di Masafer Yatta in Cisgiordania, minacciata da demolizioni e sgomberi da parte dell’esercito israeliano. L’opera si avvale del lavoro nel corso degli anni - tra il 2019 e il 2023 - di un attivista palestinese, Adra Basel, e di un giornalista israeliano, Yuval Abraham, che, da prospettive diverse, documentano le ingiustizie e la resistenza quotidiana. È un documentario che sottolinea le disparità tra le loro condizioni: uno vive sotto occupazione militare, l’altro gode della libertà. Tra riprese dirette, testimonianze e scene di conflitti, c’è spazio anche per intensi momenti di riflessione.

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