Lunedì 16 ottobre 2025 alle 20.30 all'Auditorium San Fedele di Milano (via Hoepli 3b) prosegue la nuova stagione di Inner Spaces, la rassegna di musica elettronica e arti audiovisive dal 2012 punto di riferimento per la sperimentazione e la ricerca interdisciplinare. E lo fa presentando già uno dei momenti più suggestivi dell’intera rassegna, con l’accostamento di due visioni musicali che affondano le radici in tradizioni culturali profondamente diverse, ma condividono un senso di spiritualità e un approccio esplorativo alla materia sonora.
Si parte da un raga indiano immaginario e ricostruito da Terry Riley nel suo brano che ha segnato un‘epoca, A Rainbow in Curved Air, eseguito dal Syntax Ensemble in una versione autorizzata personalmente dal compositore americano, per arrivare alla musica classica persiana nella precisa tradizione viva accolta fin dalla più tenera età dal maestro iraniano Madjid Khaladj.
La prima parte della serata è interamente dedicata a A Rainbow in Curved Air, capolavoro visionario del compositore americano Terry Riley, figura centrale del minimalismo e tra i pionieri di una nuova sensibilità musicale emersa negli anni Sessanta. Composto nel 1967 e pubblicato nel 1969, il brano è considerato un’opera fondativa non solo per la musica contemporanea, ma anche per lo sviluppo di molteplici linguaggi elettronici, psichedelici e ambientali.

Caratterizzato da un andamento ciclico, improvvisativo e ipnotico, A Rainbow in Curved Air è un vero e proprio raga immaginario: una meditazione sonora ispirata alla musica classica indiana, in cui pulsazioni, arpeggi e linee melodiche si intrecciano in un flusso continuo, capace di evocare paesaggi mentali e stati di coscienza espansi. Per questa occasione speciale, l’opera viene presentata in una inedita versione da camera per otto esecutori - violino, violoncello, voce, pianoforte, sintetizzatori, percussioni, clarinetto e flauto - realizzata dal Syntax Ensemble e autorizzata personalmente da Terry Riley per i suoi 90 anni. Si tratta di una rara opportunità di ascoltare questa composizione iconica in una veste nuova, trasparente e insieme vibrante, che ne conserva lo spirito originario e ne valorizza le potenzialità timbriche attraverso l’interazione tra strumenti acustici ed elettronici.

A seguire, il maestro Madjid Khaladj, uno dei massimi interpreti viventi della tradizione musicale persiana, offre un solo di percussioni che affonda le sue radici nella pratica antichissima dei tamburi a calice come il tombak e il daf. Khaladj ha dedicato la sua vita allo studio e alla trasmissione della musica classica dell’antica Persia, integrando nella sua ricerca elementi di spiritualità sufi e una straordinaria libertà espressiva. Il suo stile, raffinato e interiorizzato, è un invito all’ascolto profondo: la percussione diventa strumento narrativo, rituale, capace di evocare atmosfere primordiali e stati di trance attraverso il gesto minimo e la vibrazione del suono.
Biglietti da 19 a 23,50 euro + commissioni. Per info: 02 86352231.