Torna dal 3 al 30 ottobre 2025 al Teatro Out Off di Milano (via Mac Mahon 16) il Festival Fabre che, con il significativo titolo Jan Fabre e Mino Bertoldo: 40 anni di poesia della resistenza, celebra i 40 anni di collaborazione e amicizia tra Jan Fabre e il Teatro Out Off diretto da Mino Bertoldo.
Il secondo spettacolo in cartellone è Una tribù, ecco quello che sono, con Irene Urciuoli, che debutta in prima mondiale venerdì 10 e sabato 11 ottobre 2025, con una terza replica in programma mercoledì 22 ottobre 2025 (inizio sempre alle ore 21.00).
Testo (del 2004) e regia di Jan Fabre e drammaturgia di Miet Martens per uno spettacolo che è la prospettiva poetica di Fabre sul lavoro del visionario del teatro Antonin Artaud, il fondatore del Théâtre de la Cruauté (1938), una forma di teatro che il drammaturgo, attore e regista francese ha descritto nel Primo manifesto del teatro della crudeltà e, successivamente nell’opera Il teatro e il suo doppio.
La crudeltà intesa per Artaud non è fisica, ma spirituale: un invito a tornare alla verità cruda e non filtrata. Alla ricerca di un rituale segreto per risvegliare il divino dentro di sé, Artaud si recò presso le tribù indiane per cercare la purificazione e la scoperta di sé come modo per rivelare la malattia spirituale dell’umanità. Mi spoglio del mio corpo fino all’osso, si legge nel testo di Fabre: l’umanità per Fabre è spiritualmente incapace di affrontare la natura e soffre di una profonda insoddisfazione spirituale. Da qui il desiderio di tornare a uno stato primordiale. Parlare di vita per Fabre significa anche parlare di morte e il linguaggio deve tornare a essere un grido, anche alla morte. Il cambiamento allora avverrà attraverso incontri che curano le ferite del cuore.