Milano insolita e segreta: 10 luoghi da vedere che (forse) non conoscete

© Angelica Pansa

3) La casa del rabbino

Se passate di fronte al civico 35 di via Poerio, in Porta Venezia, potreste sentirvi molto confusi nel sentirvi improvvisamente tra le strade di Amsterdam. Ma tranquilli, siamo sempre a Milano, di fronte alla Casa 770 o casa del rabbino. Questo edificio, di evidente richiamo olandese, è una delle sedici repliche della casa del rabbino Yoseph Yitzchok Schneerson che, in fuga dalla Germania nazista, si fece costruire un’abitazione identica a questa a New York, proprio a East Parkway 770. Col tempo la casa divenne per la comunità ebraica di Lubavitcher un luogo di culto, vero e proprio simbolo della comunità, tanto da replicarne l’architettura in giro per il mondo. Quella di Milano è l’unico esemplare in Europa, mentre le altre 12 copie sono sparse per il mondo tra Stati Uniti, Israele, Argentina, Australia, Canada e Brasile.

4) Il castello buddista più grande d’Europa

Lungo il Naviglio Grande, a due passi da Milano, si trova il centro buddista più grande d’Europa. Inaugurato nel 2014 questo Kaikan, letteralmente castello, è una struttura di 18 mila metri quadrati che prende il nome di Centro Culturale Ikeda per la pace. Aperto a fedeli e non, è un luogo di culto ma anche di studio, educazione, meditazione e dialogo. La struttura è dominata da un imponente rettangolo di rame dorato, con un’enorme vetrata, che richiama l'immagine della carpa d'oro, simbolo dell'illuminazione di Buddha. L’edificio è circondato da piscine acqua e fa pensare ad un fiore di loto in grande stagno. Il complesso è inserito nello spaziorurale della Cascina La Guardia di Sopra, una delle più antiche e belle cascine rinascimentali dei Visconti.

5) I bagni dell’Albergo Diurno Venezia

Se l’utilizzo dei bagni pubblici non piace per nulla ai più, vi ricrederete quando vedrete l’Albergo Diurno Venezia in piazza Oberdan a Milano. Per chi non lo sapesse, gli alberghi diurni erano locali sotterranei, posizionati in zone strategiche della città, dedicati ai viaggiatori e a chi non possedeva un bagno privato, con tanto di stanze da bagno, docce, gabinetti, ma anche negozi di barbieri e parrucchieri, pedicure e manicure, calzolai e molto altro. Erano raffinati spazi in stile liberty che si sono diffusi in Italia all’inizio del ‘900 ma di cui oggi rimangono pochissime testimonianze. Quella dell’Albergo Diurno Venezia di Milano è una delle meglio conservate. Costruito nel 1925 su progetto dell’architetto Piero Portaluppi questa perla sotterranea è vero e proprio gioiello di architettura art déco. Ultimo superstite di questo luogo fu il barbiere Carmine Aiello che tenne aperta la sua bottega fino al 1985, anno della chiusura definitiva. Il Diurno ha riaperto le sue porte al pubblico nel 2016 grazie al Fai - Fondo Ambiente Italiano ed è visitabile solo in occasione di aperture speciali.

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