Dal 5 al 27 ottobre 2024 (ore 20.00, tranne domenica ore 16.00; lunedì, martedì e mercoledì riposo) presso l'Atelier Carlo Colla e Figli di Milano (via Montegani 35/1), l'omonima compagnia marionettistica riporta in scena Pinocchio, un testo che - oltre a essere l’origine della confusione dei termini burattino e marionetta nella tradizione italiana - esula dai canoni precisi della fiaba classica e si connatura più come racconto fantastico.
Dirompente ed innovativo per l’epoca, 1883, è l’incipit: «C’era una volta… un Re! Direte voi. No! C’era una volta…un pezzo di legno!». Questo diviene il punto di contatto fra il mondo collodiano ed il mondo marionettistico che, paradossalmente, per raccontare le sue storie e le sue trame parte sempre dal legno o al legno sempre arriva. Il romanzo di formazione, quello che mostra la trasformazione del ragazzo, spesso discolo, che pian piano matura fino a diventare adulto e che è tipico della letteratura per ragazzi, è lo spunto che Collodi usa per raccontare la storia di Pinocchio, creando così una trama ricca di situazioni e atmosfere caratterizzate da un grande potere evocativo e metaforico.
Le marionette della Carlo Colla & Figli, già presenti nello sceneggiato televisivo diretto da Luigi Comencini, rappresentano Le avventure di Pinocchio con il dovuto rispetto al romanzo, ma anche con senso critico, con la capacità di creare illusioni e un mondo pieno di fascino capace di sorprendere ancora una volta gli spettatori di ogni età.
Gli attori di legno, con le loro diverse forme e dimensioni, la loro gestualità e il forte potenziale evocativo che portano in sé, coadiuvate dalle voci storiche che, da anni, donano la parola ai piccoli personaggi e le note musicali che ne fanno spesso da cornice, cercano di trascinare il pubblico in una sorta di ballata popolare, dalle tonalità dolci ma anche, a tratti, amare, scandagliando gli aspetti poetici insiti nel romanzo, creando un racconto a cavallo tra fantasia e sapienza popolare.
Lo spettacolo va in scena nella riduzione per marionette su appunti di Eugenio Monti Colla, con musica originale di Danilo Lorenzini, scene, sculture e luci di Franco Citterio, costumi di Cecilia Di Marco e Maria Grazia Citterio realizzati dalla dartoria della compagnia; la direzione tecnica è di Tiziano Marcolegio, la regia di Franco Citterio e Giovanni Schiavolin.