Sabato 21 settembre 2024 alle ore 20.30 il Teatro Officina porta in scena la sua nuova produzione Intrigo in via Celentano nel cortile di via Celentano 1 (repliche venerdì 27 e sabato 28 settembre, sempre alla stessa ora, rispettivamente nei cortili di via Cesana 3 e via degli Etruschi 1). L'ingresso è libero e gratuito.
Le case di via Celentano 1 sono state costruite nel 1931: hanno visto quindi i bombardamenti della guerra e i rifugi in cantina, la progressiva scomparsa delle campagne che si dispiegavano tutto intorno per far spazio alle nuove fabbriche, e quindi l’arrivo della manodopera operaia, dal Veneto e dal Sud, che rappresenta la prima ondata di immigrazione dal Sud Italia. Gli inquilini di via Celentano hanno avuto queste origini, fino agli anni recenti, con i nuovi inquilini che arrivano oggi da ogni parte del mondo. Una nuova ondata di immigrazione accompagnata dalle consuete diffidenze e difficoltà che hanno portato a ciò che è via Padova oggi: un quartiere multietnico e colorato nel quale diverse umanità intersecano le loro vite, scambiano culture e costruiscono insieme la vita tra discussioni e, se si riesce, armonia.
La raccolta di interviste, consueta modalità di partenza del Teatro Officina per raccogliere e raccontare una storia, è riuscita a fotografare questo intero periodo storico ed ha costituito la trama e l’ordito della drammaturgia, affidata a Nalini Vidoolah Mootoosamy (finalista 2024 al Premio Riccione) che, forte della sua competenza specifica nel teatro sociale, ha costruito un copione in cui si intrecciano curiosamente le vicende di una famiglia marocchina che ambisce ad un nuovo alloggio con la vita di un anziano che abita da 70 anni al quarto piano, grande amante della lettura, i cui occhi ormai vedono sempre meno. Chi conquisterà l’alloggio in assegnazione? Quali imprevedibili alleanze stringeranno in un patto fraterno Omar e Vittorio?
Lo spettacolo è interpretato da Massimo De Vita, Daniela Airoldi Bianchi, Naraiana Degli Innocenti, Antonello Garofalo, Tancredi Marinello, Antonietta Menna e Pietro Versari; la regia è di Enzo Biscardi.