Quindi per questa estate 2024 cosa ci dobbiamo aspettare? L’inizio non è stato incoraggiante: il futuro cosa ci riserva?
«Almeno fino al 10 luglio non cambierà nulla: ci saranno ancora instabilità e fasi fredde. Arriveremo quindi a metà luglio, cioè a metà dell’estate metereologica, che per convenzione inizia il primo giugno e termina il 31 agosto (le stagioni in meteorologia sono sempre un pochino anticipate rispetto a quelle astronomiche). Come ho scritto a febbraio, è probabile che da metà luglio a fine agosto ci saranno da due a quattro ondate calde, con temperature superiori alla media, della durata di 3-5 giorni ciascuna. Non sarà quindi un anno senza estate, come sta scrivendo qualcuno: una quindicina di giorni di caldo vero qui al nord-ovest l’estate 2024 ce la regalerà senz’altro».
Cosa pensa dei recentissimi fenomeni alluvionali che hanno colpito alcune zone di Piemonte e Valle d’Aosta causando notevoli danni?
«Sono temporali autorigeneranti, tipici dei mesi estivi, con le correnti che avanzano molto lentamente e con esse i sistemi perturbati, che finiscono per interessare aree circoscritte con importanti accumuli. L’orografia, il disegno dei rilievi come lo vediamo adesso, è frutto di erosioni legate anche ai fenomeni metereologici intensi. Oggi se ne parla molto perché avendo edificato nel letto dei torrenti, andando a restringere il passaggio delle acque, quando si verificano questi fenomeni i danni sono inevitabili».
Su Facebook lei conduce la rubrica MeteoSincero: forse perché quello che fanno gli altri non è un meteo abbastanza sincero?
«Beh (ride, n.d.r.), mi auguro che anche gli altri lavorino in modo sincero. Io l’ho chiamata così perché, anziché il sensazionalismo, la notizia a tutti i costi, la previsione urlata per recuperare un po’ di click, preferisco dire le cose come stanno. Se per il fine settimana prevedo brutto tempo, non mi faccio problemi nel caso gli albergatori ne abbiano a male; ugualmente non mi preoccupo degli agricoltori se comprendo che non pioverà per molto tempo. La mia pagina è molto seguita proprio perché ne viene apprezzata la schiettezza: non c’è ideologia e nemmeno propaganda, solo la voglia di raccontare il meteo per quello che è. Tecnicamente potrei occuparmi di meteo a livello professionale, ma siccome nella vita faccio altro mi concedo il lusso di essere svincolato da certe logiche di mercato».
Attualmente però sta cercando uno sponsor per farne il suo lavoro primario: qual è il progetto futuro?
«Credo fermamente che MeteoSincero sia una proposta che abbia tutte le carte in regola per imporsi a livello nazionale. Se trovassi uno sponsor in grado di sostenere questa startup, con un’applicazione mobile, un sito web e servizi professionali dedicati, MeteoSincero potrebbe rappresentare un modo innovativo di fare meteo in Italia: a quel punto diverrebbe certamente la mia professione».
Di Enrico Pietra