Mercoledì 19 giugno sul palco del Teatro Filodrammatici di Milano (via Filodrammatici 6) vanno in scena due spettacoli in lingua inglese a cura di English Theatre Milan: alle ore 18.30 si inizia con The Tempest in Milan, adattamento della celebre tragi-commedia shakespeariana realizzato di Maggie Rose, mentre alle ore 20.30 è la volta di Loving the Enemy, la storia di un soldato scozzese di origine italiana che durante la Seconda Guerra Mondiale viene assegnato a compiti amministrativi nel dubbio che al fronte possa tradire.
The Tempest n Milan è un tipico workshow (workshop+show), ossia la messa in scena di una produzione originale come risultato del laboratorio teatrale a cui tra il 2023 e il 2024i ha partecipato un cast composto da 12 attori tra professionisti e praticanti del workshop. La mano dell’adattatrice e regista Maggie Rose, insieme all'aiuto regista Melissa Marino e alla direttrice del Youth Chorus of Milan, Amy Barton, porta alla luce in quest’opera due nuclei cospicui ma poco riconosciuti: il legame con Milano, descritta come superpotente città-stato del primo Cinquecento in cui si intrecciano intrighi e perfide manovre di potere; e il romanzo di formazione ante-litteram degli adolescenti Miranda e Ferdinando i quali, pur avvolti nel vortice (la tempesta) di eventi naturali e di passioni umane, nell’incontro e nello scambio reciproco, lottano per individuare la propria vocazione di vita. La presenza di due giovanissimi praticanti come Daria Popa e Eugenio Scotti aggiunge alla recitazione freschezza e spontaneità.
Particolarmente interessanti le interpretazioni dei professionisti: oltre a dirigere il coro e cantare, l’americana Amy Barton è Prospero (Prospera), duca di Milano; l’irlandese Hugo McCafferty interpreta un Alonso re di Napoli visibilmente tormentato; l’aereo spiritello Ariele è portato in scena dall’anglitaliana Giulia Sarah Gibbon, che recita e vola in alate acrobazie; Tommaso Bavestrelli offre un poliedrico Calibano che alterna scatti di ferocia e maledizioni con espressioni di fragilità e di lirismo.
Loving The Enemy è il secondo spettacoli in scena: il giovane Hugo Ricci, britannico, nato a Glasgow da genitori italiani, allo scoppio della guerra si arruola per partecipare alla lotta contro la Germania nazista. È tuttavia circondato da un alone di sospetto: i suoi superiori temono che, inviato sul fronte italiano, possa tradire l’impero britannico. La domanda frequente da parte degli ufficiali è: quale è la tua patria? E benché Hugo risponda volitivamente «Io sono British», per anni interi è tenuto sotto speciale controllo, e comunque assegnato a compiti non-combattenti: addestramento di nuove reclute, confezionamento di carne in scatola, guardia e insegnante di storia per prigionieri tedeschi. Ma per un giovane intelligente e attento anche il rapporto con i Pow (prisoners of war) è occasione di crescita morale e - grazie alla comune conoscenza della poesia dello scozzese Burns con uno di loro - di fratellanza e speranza di pace. Come in una favola a lietissimo fine (della guerra), al Concerto della Vittoria, il primo maggio 1945, i prigionieri cantano o ballano insieme ai Tommies, mentre dal fondo della sala spunta la belissima Mhairi.
Autrice della pièce, insieme a Lorenzo Novani, è Hilda De Felice, glaswegian con antenati laziali; protagonista è invece lo stesso Novani. Loving the Enemy è stato presentato al Fringe di Edimburgo 2023, riscuotendo un ottimo esito di pubblico e di critica. Lo spettacolo può essere seguito anche dal pubblico che padroneggia poco l’inglese grazie alla proiezione dei sovratitoli italiani e al termine è previsto un incontro con Hilda De Felice e Lorenzo Novani.
Biglietti: 10 euro per The Tempest in Milan e 15 euro per Loving the Enemy; 20 euro per entrambi gli spettacoli. Info e prenotazioni via email.