Le opere si focalizzano sul rapporto con il materiale: in Torsione Sovrapposta (2019), opera di Alberto Biasi che apre il percorso espositivo, l’artista porta avanti la sua indagine sulla percezione del reale generando effetti ottici stranianti e sempre mutevoli anche al minimo spostamento del punto di vista dell’osservatore. Il video The Future Landscape (2012) di Yuri Ancarani, nella analitica, e poetica, registrazione dei dinamici movimenti del materiale, ne evidenzia la viva sensorialità, trasformandolo in cangianti onde dall’andamento mutevole.
Nell’opera Infinity of Temples (2020) di Qin Feng la spontaneità del movimento calligrafico sprigiona un’energia primordiale, esprimendo il principio filosofico taoista del Wu Wei agire nel non agire. Per lo sfondo dei suoi dipinti a inchiostro, l’artista impiega tè, a rappresentare l’Oriente, e caffè, l’Occidente, alludendo così alle diversità culturali e al tentativo di porle in dialogo.
In Fall di Zhang Chun Hong (2020) natura, corpo e calligrafia diventano un tutt’uno. A partire dalla suggestione dei lunghi capelli di una donna, dipinti secondo lo stile Gongbi - tecnica realista della pittura cinese, caratterizzata dalla grande accuratezza dei dettagli -, l’artista crea una installazione scultorea evocativa di forza vitale, energia sessuale, crescita e bellezza. Lavorando sull’alterazione delle proporzioni attraverso diversi passaggi dal micro al macro, Lorenzo Vitturi in The Garden Inside the Thread (2017), ha ingrandito porzioni di immagini derivate da una serie di riprese delle varie fasi di produzione della materia e le ha trasformate in sculture multiformi e dalle colorazioni cangianti per dare vita a un giardino psichedelico e onirico.
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