Nel dna della fiera-non fiera di arte contemporanea c’è il desiderio di trasmettere al proprio pubblico emozioni forti, stimolando la curiosità, l’intelletto e la riflessione di ognuno attraverso sezioni e progetti sperimentali e innovativi, oltre a una serie di talk, laboratori per grandi e piccini ed eventi collaterali.
(un)fair 2024 presenta un poker di sezioni speciali e percorsi, tra new media, design, illustrazione e arti performative, quali: i new media e i new generation artists a cura di Luisa Ausenda, ovvero una selezione di gallerie e iniziative sulle nuove tecnologie e nuovi linguaggi del contemporaneo (particolarmente originale è Humanverse, la performance in realtà virtuale dell’artista visivo italo-argentino Martin Romeo); contemporary craft e collectible design a cura di Riccardo Sorani di Esh Gallery (dall’immaterialità comunemente associata al mondo digitale, si passa alla materialità delle opere degli oggetti sempre più apprezzati dalle nuove generazioni); l’illustrazione a cura di Chiara Pozzi e Illustrazioni Seriali, con 4 gallerie che presentano opere di artisti che, partendo proprio dal mondo dell’illustrazione, sono riusciti a ritagliarsi una rilevanza nel panorama dell’arte contemporanea; dialoghi empatici, il programma di arti performative a cura di Alessio Vigni, una sezione all’insegna del non-tradizionale che vede in fiera tre performance di altrettanti artisti che narrano diverse sfaccettature delle relazioni tra gli esseri umani nel segno dell’empatia.
Il desiderio ad (un)fair trova una declinazione adults only con Erotika III di ClitSplash, collettivo femminista nato a Cuba che parla di liberazione e che vuole fornire diversità di prospettive nell’ambito sessualità attraverso azioni nel metaverso.
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