Gae Aulenti, una grande mostra alla Triennale di Milano è in arrivo nel 2024

Manfredo Pinzauti, archivio fotografico Triennale Milano
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Milano, 31/10/2022.

Nel decennale della scomparsa di Gae Aulenti, che ricorre lunedì 31 ottobre 2022, la Triennale di Milano e l'Archivio Gae Aulenti hanno annunciato una mostra in programma per il 2024 negli spazi della Triennale.

L’esposizione, che avrà la curatela scientifica di Giovanni Agosti, vuole rendere omaggio a una delle figure più rappresentative dell’architettura e del design della storia contemporanea. Grazie ai contributi di vari esponenti nazionali e internazionali, la mostra ripercorrerà i molteplici temi toccati da Gae Aulenti durante la sua carriera, tra cui il disegno di architetture e scenografie, l’importanza del design e della ricerca, per raccontare il suo modo di vedere, immaginare e progettare la realtà.

«Gae Aulenti è stata una figura peculiare nel panorama culturale italiano», commenta il presidente della Triennale Stefano Boeri: «un talento creativo espressosi in contesti e linguaggi diversi (dal furniture design alla scenografia, dall’architettura alla progettazione degli interni) i cui segni sono ancora oggi evidenti e generativi. La sua curiosità e la sua intelligenza creativa hanno aperto nuove prospettive alla cultura del progetto. Questa grande retrospettiva intende restituire al pubblico la complessità della sua figura».

«L’Archivio Gae Aulenti ha, in questi anni, lavorato con l’obiettivo di raccogliere le preziose testimonianze di una carriera ricca e poliedrica», aggiunge Nina Artioli, direttrice dell'Archivio Gae Aulenti: «la vera ricerca su Gae non è ancora iniziata. Questa mostra segnerà un punto di partenza offrendo l’opportunità di mettere ordine in ciò che è stato fatto finora: una base per sviluppare punti di vista e aprire spunti di studio».

Gae Aulenti ha lasciato un’impronta imprescindibile anche nel panorama del design internazionale, progettando oggetti che vengono identificati oggi come icone contemporanee. Alcuni di essi fanno parte della collezione permanente del Museo del Design Italiano della Triennale di Milano come la poltrona Sgarsul, realizzata nel 1962 per Poltronova, la lampada Pipistrello, ideata nel 1965 per Martinelli Luce e Tavolo con Ruote, pensato nel 1980 per FontanaArte.

Molti episodi testimoniano il legame tra la Triennale e Gae Aulenti durante la sua carriera, come la curatela, insieme a Luigi Caccia Dominoni, del percorso di ingresso a partire dal Parco Sempione della 12ª Triennale nel 1960, la partecipazione alla 13ª Triennale nel 1964 e il conferimento del Premio Medaglia d’Oro alla Carriera nel 2012. La mostra si inserisce nel percorso di approfondimento che la Triennale ha sviluppato su alcuni dei più straordinari maestri della cultura del progetto: Ettore Sottsass (2017), Mario Bellini (2017), Osvaldo Borsani (2018), Achille Castiglioni (2018), Enzo Mari (2020), Vico Magistretti (2021), Carlo Aymonino (2021), Pietro Lingeri (2021).

In occasione del decennale della morte di Gae Aulenti, per capire davvero chi era Gae Aulenti è da poco stato pubblicato il libro Gae Aulenti: riflessioni e pensieri sull'Architetto Geniale di Annarita Briganti. L’Architetto Geniale, al maschile, come amava definirsi, l’italiana che ha fatto il Musée d’Orsay a Parigi e che ha realizzato molte altre opere in Italia e all’estero, la leonessa, la zia, l’intellettuale, la gran signora. Gae Aulenti è una personalità poliedrica, difficile da ingabbiare in un’unica definizione. Tra le poche donne del suo tempo laureate al Politecnico di Milano (è nata nel 1927), è un esempio luminoso di come è possibile realizzarsi senza perdere mai la voglia di amare, di avere una famiglia, di esplorare, di creare, dall’architettura al design, al teatro.

La sua è una storia italiana, dal sapore internazionale, che tutti dovrebbero conoscere. Nomade nel dna (è nata in provincia di Udine da padre di origini pugliesi e madre napoletano-calabrese, è cresciuta tra Veneto e Piemonte e si è trasferita a Milano a metà degli anni Settanta), Gaetana Emilia Aulenti ha girato tutto il mondo per ristrutturarlo, costruirlo, allestirlo, renderlo più bello. In pagine appassionate, l’autrice fa conoscere ai lettori i suoi tanti volti e lo fa attraverso il patrimonio che questa grande donna ha lasciato: da piazzale Cadorna e dalle Esposizioni Internazionali in Triennale nella sua Milano (città dove c’è anche una piazza intitolata a lei in tempi record) a Palazzo Grassi a Venezia, dalla Leopolda di Firenze alle Scuderie del Quirinale di Roma, dal metrò di Napoli a Palazzo Branciforte a Palermo, al Musée d’Orsay di Parigi, che le è valso la Legione d’Onore. 

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