Non Dimenticarmi, in piazza Fontana la nuova opera in memoria delle vittime della strategia della tensione

Non Dimenticarmi © Rui Wu Non Dimenticarmi © Rui Wu

Milano, 03/12/2025.

Si intitola Non Dimenticarmi l’installazione permanente realizzata dall’artista Ferruccio Ascari in piazza Fontana a Milano (lato via Beccaria) e donata al Comune di Milano lo scorso maggio. L'inaugurazione è in programma venerdì 12 dicembre 2025 nel cinquantaseiesimo anniversario dell'attentato perpetrato dal gruppo terroristico nero Ordine Nuovo alla Banca Nazionale dell'Agricoltura: la bomba posta nel salone centrale uccise 17 persone e ne ferì gravemente 88.

L’opera Non dimenticarmi è stata realizzare per ricordare le 136 vittime delle otto stragi di matrice neofascista che dal 1969 al 1980 lasciarono una lunga scia di sangue in Italia con l'obiettivo di destabilizzare l’ordine democratico: 1969, Milano, piazza Fontana; 1970, Treno Freccia del Sud; 1972, Peteano; 1973, Questura di Milano; 1974, Treno Italicus; 1974, Brescia, piazza della Loggia; 1976, Brescia, piazzale Arnaldo; 1980, Stazione di Bologna. Alle 136 vittime di queste stragi s'aggiunge Giuseppe Pinelli, il ferroviere anarchico che nella notte tra il 15 e il 16 dicembre 1969 fu precipitato da una finestra sita al quarto piano della Questura di Milano.

L’artista Ferruccio Ascari ha concepito l'opera «come un dispositivo per attivare la memoria collettiva», per stimolare un dialogo tra passato e presente affinché mai più si ripeta ciò che accadde allora: un’indiscriminata violenza ai danni di persone innocenti con il solo scopo di generare terrore e legittimare interventi autoritari. Non Dimenticarmi è costituita da 137 steli di ferro interconnessi da una fitta trama di linee sghembe: ogni stelo rimanda ad una vittima, ad ogni stelo, in cima ricurvo, è sospesa una campana a vento. Sollecitate dal vento le campane risuonano, diventano voci, le voci delle vittime. Presenze che invitano chi passa a ricordare, a non dimenticare affinché ciò che accadde allora non si ripeta. 

La ruggine che ricopre il ferro di cui l’opera è fatta è una scelta consapevole: intende evocare la devastazione di quegli attentati dinamitardi. «Avrei potuto mitigarne la brutalità verniciando il ferro», ha dichiarato Ascari, «ma ho scelto di non farlo. Fintanto che non verrà il giorno in cui sarà, con chiarezza, riconosciuta la responsabilità degli apparati deviati dello Stato in quelle stragi, quella ruggine non sarà rimossa dal ferro di cui è fatta quest’opera e la nostra memoria». La presenza di quest’opera nel cuore di Milano è per cittadini e passanti, e soprattutto per le giovani generazioni, un’occasione di riflessione su un doloroso passato di terrore e sul valore della memoria per costruire un futuro libero da paura e improntato al libero confronto

La realizzazione dell’opera è stata possibile grazie all’iniziativa di Comitato Non Dimenticarmi costituitosi nel 2019 con la finalità di donare al Comune di Milano un’opera, voluta dalla società civile, che fosse un monito e un’occasione di riflessione rivolti a tutto il paese.

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