Orchestra © Larisa Birta / Unsplash
Venerdì 12 e domenica 14 dicembre 2025, rispettivamente alle ore 20.00 e alle ore 16.00, all’Auditorium di Milano (largo Mahler) l'Orchestra Sinfonica di Milano celebra il Natale immergendosi nel cuore del repertorio barocco con uno dei suoi capolavori assoluti: il Messiah di Georg Friedrich Händel, oratorio in tre parti per soli, coro e orchestra.
A guidare questa monumentale pagina è Fabio Biondi, tra i più autorevoli interpreti del barocco, che trascina gli spettatori nella Dublino del 1742, quando fu eseguito per la prima volta. Il Messiah di Händel apparve da subito coinvolgente per la sua capacità di trasformarsi in una preghiera collettiva, resa emozionante da una musica il cui tratto originale è da riconoscere nella scrittura, piena di fascino ed energia.
Accanto all’Orchestra Sinfonica di Milano, un quartetto di voci soliste (Giulia Semenzato, soprano; Lorrie Garcia, contralto; Jorge Navarro Colorado, tenore; Fabrizio Beggi, basso) e il Coro Sinfonico di Milano, preparato dal maestro Massimo Fiocchi Malaspina, danno voce alla dimensione spirituale e solenne di questa opera senza tempo.
Händel compose il Messiah nel 1741. Era abitudine del musicista trascorrere i mesi estivi al lavoro, preparando le partiture da utilizzare nel corso della stagione invernale, in cui il tempo per la composizione era molto limitato a causa dell'aspetto organizzativo e commerciale che Händel seguiva in prima persona. Il 13 aprile 1742, presso la Great Musick Hall, un pubblico enorme assistette alla prima esecuzione di questo splendido oratorio. Si trattò di un successo senza precedenti. L'indiscutibile magniloquenza e l'altissima ispirazione della musica, nonché la facilità di comprensione della lingua inglese non sono ragioni sufficienti a spiegare un trionfo destinato a perpetuarsi: i motivi della fortuna di questo oratorio vanno cercati anche nell'atipicità della sua forma, fortemente voluta e concepita dal librettista Charles Jennens, erudito e storico del Cristianesimo che assemblò per l'occasione una serie di citazioni dall'Antico e dal Nuovo Testamento con l'intento di comporre un vasto mosaico di tre parti dedicato alla figura di Gesù.
Non vi sono personaggi che agiscono in prima persona: l'ascoltatore sente pronunciare i testi sacri dai cantanti solisti e da un vasto coro. Non c'è una complicata trama da seguire, poiché i tre momenti dell'oratorio portano con sé un messaggio chiaro e immediatamente comprensibile: nel primo si ascoltano le profezie che proclamano la venuta del Messia, e si assiste alla loro realizzazione con l'annuncio della natività. Nel secondo si passa dai toni cupi della Passione ai fasti sonori della Resurrezione e all'annuncio del trionfo del Cristianesimo attraverso la predicazione del Vangelo. Nell'ultima parte si spiegano i misteri della resurrezione della carne e la vittoria della fede sulla morte e sul peccato, in attesa del Giudizio universale in cui l'intercessione del Messia salverà il mondo.
Atipico quindi sotto il punto di vista formale, ma comprensibile per un pubblico che sapeva cogliere immediatamente le citazioni che il librettista Charles Jennens aveva tratto dalle versioni autorizzate della Bibbia, il Messiah apparve da subito coinvolgente proprio per la sua capacità di trasformarsi in una preghiera collettiva, resa emozionante da una musica il cui tratto originale è da riconoscere nell'energia e nella particolare cura posta da Händel per un linguaggio vocale in cui la declamazione vince rispetto al virtuosismo.
Biglietti (esclusi diritti di prevendita): intero 40 euro in platea e 30 euro in galleria; ridotto 30 euro in platea e 22 euro in galleria per over 60 e convenzioni; ridotto 20 euro in platea e 15 euro in galleria per under 35 e Carta Nazionale Giovani. Per info 02 83389401.