Milano in corteo contro la violenza sulle donne: orari e percorso della manifestazione del 25 novembre

Donne © Unsplash / Brian Kyed Donne © Unsplash / Brian Kyed

Milano, 25/11/2025.

Milano contro la violenza di genere: martedì 25 novembre 2025, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il movimento femminista e transfemminista Non Una Di Meno lancia un appello alla città, invitando tutti a partecipare alla grande manifestazione per le vie del centro di Milano.

Non Una Di Meno, che dal 2016 si batte contro ogni forma di violenza di genere, ha organizzato anche quest'anno un corteo cittadinoanche a Milano un grande corteo cittadino al grido di Sabotiamo guerre e patriarcato: contro la violenza maschile sulle donne e di genere. L'appuntamento è a partire dalle ore 18.30, con ritrovo in piazzale Oberdan.

Dove passa il corteo? Il percorso della manifestazione di martedì 25 novembre 2025, dopo la partenza da piazzale Oberdan, prevede dunque che i partecipanti percorrano il lungo rettilineo che unisce viale Majno, viale Bianca Maria, via Regina Margherita, via Caldara, fino a Porta Romana. In piazzale Medaglie d'Oro si svolta poi in corso Lodi e successivamente in via Piacenza, via Crema, via Trebbia, via Adige e viale Isonzo, per terminare infine in piazzale Lodi.

In occasione del corteo, tutte le strade toccate dalla manifestazione vengono momentaneamente chiuse al traffico veicolare. Gli organizzatori invitano i partecipanti a prestare cura e attenzione a chi si ha intorno, evitando di spingere e mantenendo sempre una minima distanza dagli altri, in modo da evitare che la calca possa far sentire male qualcuno. Lungo tutto il corteo i referenti e le referenti del gruppo possono essere riconosciuti, in caso di necessità, poiché indossano una fascetta fucsia. Per ogni evenienza, comunque, un'ambulanza segue il corteo percorrendo l'intero tragitto.

La manifestazione di Non Una Di Meno sfila per le vie del centro di Milano contro il genocidio in Palestina, così come ogni femminicidio, lesbicidio e transicidio proprio qui in Italia; contro le guerre in Sudan, in Ucraina, in Congo e in tutto il mondo; per bloccare la finanziaria della guerra e del riarmo e per una sanità pubblica che curi, prevenga e funzioni. Ma anche per l'educazione sesso affettiva in tutte le scuole - perché la cultura dello stupro si sconfigge con la cultura del consenso e l'educazione sessuale - e per centri antiviolenza, case rifugio e consultori laici, accessibili a tutte e a tutti, e finanziati da fondi pubblici.

Di R.M.

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