Marina Rheingantz, Maritaca, 2025 © Eduardo Ortega
Da giovedì 20 novembre 2025 a sabato 7 marzo 2026 la programmazione espositiva della Fondazione Ica Milano (via Orobia 26, Milano) prosegue con due mostre personali dedicate a Marina Rheingantz (Araraquara, Brasile, 1983) e Anastasia Sosunova (Ignalina, Lituania, 1993).
Appartenenti a generazioni e geografie diverse, le due artiste esplorano poeticamente i paesaggi della memoria attraverso la pittura (Rheingantz) e i cambiamenti di significato di codici e artefatti culturali contemporanei (Sosunova).
I due piani della Fondazione Ica Milano ospitano Rodamoinho, personale di Marina Rheingantz a cura di Alberto Salvadori, che riunisce una selezione di dipinti astratti di nuova produzione. Nei suoi dipinti Marina Rheingantz si esprime attraverso il colore e la gestualità, lasciando emergere dalla superficie della tela spazi e atmosfere mutevoli. Spesse macchie di pittura a olio, con la loro fisicità, appaiono come l’ordito delle superfici dei tessuti e la trama del paesaggio. Sin dagli esordi nel 2005, l’artista spoglia le sue composizioni di ogni traccia figurativa, conservando il paesaggio unicamente come struttura portante di orizzonti astratti e profondità immaginate. Per circa dieci anni, Rheingantz ha sviluppato un corpus di opere tessili, inizialmente attraverso il ricamo e più recentemente attraverso intricate trame jacquard, rivelando analogie tra la sua tecnica pittorica e il ricamo. Per entrambi l’artista ricorre a una gestualità ritmica, che nelle sue tele si riflette in una superficie animata da linee e macchie di colore che fungono da volumi e masse. Per la mostra Rodamoinho, presenta un gruppo di lavori recenti che ampliano il suo dialogo tra pittura e tessitura, tra astrazione e sedimentazione del ricordo.
Nella project room prosegue il programma dedicato alle pratiche di giovani artisti internazionali attraverso la mostra Crossover di Anastasia Sosunova, a cura di Chiara Nuzzi. Qui una serie di opere realizzate tra il 2022 e il 2025 contribuisce a fornire un’accurata ricognizione della ricerca sviluppata dall’artista. Partendo da storie sovracodificate ed episodi personali apparentemente insignificanti, l’artista le rielabora, celebrando i cambiamenti di significato messi in atto dalle opere, in relazione ad accordi sociali, credenze folkloriche o relazioni parasociali. L’artista sovrappone e deforma immagini, oggetti e materiali carichi di significato, guidando l’attenzione di chi guarda sui modi in cui le nozioni di tradizione e rituale vengono regolarmente distorte per rafforzare l’autorità e narrazioni codificate.
L'inaugurazione è fissata per giovedì 20 novembre dalle 18.00 alle 20.00. Le due mostre sono poi visitabili giovedì in orario 14.00-18.00 e venerdì e sabato in orario 12.00-19.00. L'ingresso è gratuito. Ulteriori informazioni via email.