Trentino Unexpected, mostra con opere di Bramante, Micalizzi, Ramistella, Sestini e Tavakolian - Mudec Photo

Massimo Sestini, Senza titolo, 2024-2025 © Massimo Sestini Massimo Sestini, Senza titolo, 2024-2025 © Massimo Sestini
Mudec - Museo delle Culture Cerca sulla mappa
DA Sabato22Novembre2025
A Martedì06Gennaio2026

Dal 22 novembre 2025 al 6 gennaio 2026 è aperta al pubblico presso lo spazio Mudec Photo del Mudec - Museo delle Culture di Milano (via Tortona 56) la mostra fotografica Trentino Unexpected, a cura di Denis Curti, che presenta le opere di cinque fotografi di fama internazionale invitati a raccontare il Trentino attraverso un linguaggio visivo contemporaneo: Simone Bramante, Gabriele Micalizzi, Roselena Ramistella, Massimo Sestini e Newsha Tavakolian.

Dopo il successo della prima tappa al Mart di Rovereto, l’esposizione, realizzata da Trentino Marketing in collaborazione con 24 Ore Cultura, rappresenta un percorso di valorizzazione culturale e territoriale che, a partire dall’omonimo volume Trentino Unexpected, si traduce in un progetto allestitivo di grande impatto visivo e concettuale. In mostra oltre 80 fotografie di grande e grandissimo formato per una narrazione corale e polifonica del territorio trentino, realizzata da autori capaci di spaziare dal linguaggio artistico a quello del reportage, passando per il fotogiornalismo. Dai boschi ai castelli, dai ghiacciai ai vigneti, dai volti delle comunità locali alle tracce delle attività produttive, un mosaico di identità e paesaggi che restituisce la complessità e l’autenticità di una terra ricca di storia, tradizione e innovazione.

Il percorso espositivo si sviluppa in 5 sezioni: Confini, che esplora i territori di frontiera, zone di passaggio che aprono lo sguardo su un’alterità, geografica ed esistenziale; Verticalità, dedicata all’espressione sublime delle montagne, e in senso più ampio a ciò che implica impegno e fatica, ma anche solennità e fierezza; Autenticità, che penetra nella quotidianità di chi rifugge la superficialità e il conformismo per abbracciare scelte di vita che abbiano significato in tutta la loro pienezza; Cura, dedicata alle immagini che raccontano di come l’individualità, attraverso piccoli e grandi gesti di rispetto, possa riverberarsi in modo virtuoso sulla collettività; e Impronta, che raccoglie gli scatti capaci di raccontare l’eredità materiale e immateriale che di generazione in generazione viene tramandata ai posteri.

Distante dagli stereotipi e dalle cartoline, Trentino Unexpected descrive i luoghi, dà voce alle persone, si sofferma sui cambiamenti sociali, sulle radici identitarie, sui valori fondanti della comunità che vive e custodisce il territorio. Completata da apparati testuali e grafici, la rassegna si chiude con immagini e video-racconti di backstage, che restituiscono al pubblico parte del lavoro di ricerca realizzato in Trentino.

La mostra è visitabile a ingresso gratuito nei seguenti orari di apertura: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30. Per info 02 54917.


Simone Bramante, Parco Fluviale Novella, Val di Non, 2024-2025 © Simone Bramante

Simone Bramante - più noto come Brahmino, nickname del suo account Instagram - nasce a Siracusa nel 1978, cresce in Emilia-Romagna e oggi vive a Bologna. Inizia la sua carriera fotografica negli anni Novanta con una fotocamera Canon 3000 a pellicola, concentrandosi inizialmente su immagini in bianco e nero. Dopo oltre un decennio di lavoro nel settore della comunicazione e della pubblicità come direttore creativo, Simone Bramante si afferma, grazie al largo seguito che ha sui social media, dove il suo stile distintivo di immagini dai colori saturi e composizioni emozionali conquista un pubblico sempre più vasto. I suoi lavori sono stati esposti in mostre a Los Angeles, San Francisco, Parigi, Minsk, Milano. Collabora con brand di grande prestigio come Ducati e Sony e le sue opere vengono pubblicate su riviste internazionali come Vogue e Forbes. Fondatore del progetto WhatItalyIs, racconta l’Italia attraverso immagini che celebrano la bellezza del paese, diventando una figura di riferimento nella fotografia contemporanea.

Gabriele Micalizzi nasce a Milano nel 1984, si forma presso l’Istituto d’Arte della Villa Reale di Monza e inizia la carriera fotografica nel 2004 collaborando con l’agenzia NewPress. Nel 2007 lavora nello studio di Alex Majoli, membro di Magnum Photos, dove perfeziona le tecniche del fotogiornalismo. Nel 2008 co-fonda il collettivo Cesura, che promuove un approccio indipendente alla fotografia documentaria. Micalizzi si afferma come fotoreporter di guerra, documentando conflitti in Afghanistan, Libia, Siria e Iraq, collaborando con testate come The New York Times e The Guardian. Nel 2016 viene incoronato da David LaChapelle e Oliviero Toscani come vincitore della prima edizione del talent fotografico di Sky Arte Master Of Photography. Nel 2019 durante un reportage sullo Stato Islamico in Siria rimane gravemente ferito, ma questo evento non ferma la sua attività di reporter, che lo porta in Donbass e su altri scenari di guerra. Tra i suoi progetti più significativi, Malamilano esplora la realtà del mercato della droga nelle periferie di Milano. Le sue immagini combinano il linguaggio immediato del reportage con una forte componente artistica.


Gabriele Micalizzi, Mano di fabbro, Luciano e Ivan Zanoni, Caldes, 2024-2025 © Gabriele Micalizzi

Nata a Gela nel 1982, Roselena Ramistella è una fotografa siciliana con un background in Scienze Politiche prima di dedicarsi alla fotografia, concentrandosi su temi sociali e sulla relazione tra uomo e natura. Vive e lavora tra Palermo, Milano e Napoli. I suoi progetti esplorano l’identità culturale siciliana e le tradizioni rurali, come nel caso di Deepland (2016-2021), che indaga il legame tra le comunità agricole siciliane e la terra. Ramistella ha ricevuto il Sony World Photography Award nel 2018. Il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia ed Europa ed è stato pubblicato su testate come The Guardian, Vanity Fair, New York Times, British Journal of Photography, Der Spiegel, Vogue. È anche nota per il progetto The Warmth, che documenta storie di rifugiati in Sicilia attraverso l'uso di una termocamera. Oltre a esporre in Italia e in Europa, Roselena Ramistella è Leica Ambassador, docente e ha partecipato alla serie Le Fotografe, prodotta da Sky Arte.


Roselena Ramistella, Area faunistica del cervo a Caoria, Valle del Vanoi, 2024-2025 © Roselena Ramistella

Massimo Sestini nasce a Prato il 24 aprile 1963 ed esordisce come fotoreporter nel 1978, documentando eventi di cronaca, politica e società con un approccio unico. Sestini ha raccontato i più grandi eventi di costume e attualità: tra i suoi primi scoop, che risalgono alla metà degli anni Ottanta, si ricordano le foto del Principe Carlo a Recanati e di Licio Gelli a Ginevra. Specializzato in fotografia aerea, ha immortalato eventi storici come l’attentato mafioso a Giovanni Falcone e i funerali di Papa Giovanni Paolo II, gli scatti aerei del Giubileo e gli scontri al G8 di Genova. Le foto aeree sono diventate parte integrante del suo lavoro, premessa a quelle zenitali più recenti. Nel 2015 vince il World Press Photo nella categoria General News con uno scatto simbolico dei migranti nel Mar Mediterraneo. Il suo lavoro, pubblicato su testate come Time e Paris Match, si distingue per l’innovazione tecnica e la capacità di catturare prospettive inedite sugli eventi globali.

Newsha Tavakolian, nata a Teheran nel 1981, cresce in un Iran segnato dalla rivoluzione islamica del 1979, che ha ridisegnato il ruolo delle donne nella società. A 16 anni segue un corso di fotografia e inizia a lavorare come fotogiornalista per diverse testate locali, documentando eventi significativi come la guerra in Iraq. Questa esperienza le permette di affinare uno stile diretto e potente con un focus particolare sulle donne iraniane e le loro sfide quotidiane. Tavakolian è una delle cofondatrici del collettivo femminile Rawiya, inteso a dare voce alle fotografe del Medio Oriente. Nel corso degli anni passa dal fotogiornalismo all’arte visiva, con opere che fondono narrazione e introspezione. È stata cofondatrice dei due primi collettivi di fotografia donna, Eve Photographers nel 2004 e Rawiya nel 2009. Nel 2019 realizza il cortometraggio For the Sake of Calmness e, nello stesso anno, entra a far parte di Magnum Photos, diventando una figura di riferimento per la fotografia contemporanea. Nel 2023 vince il Photo Grant di Deloitte con il progetto And They Laughed At Me.


Newsha Tavakolian, Veduta da Castel Pergine, 2024-2025 © Newsha Tavakolian
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